AREA MARINA PROTETTA DI MONTE COFANO E GOLFO DI CUSTONACI

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Ente Gestore: da definire; proposta di gestione da parte dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia.

Provincia: Trapani.

Comuni interessati: Custonaci.

Posizione geografica: 38° 06' lat. N - 12°40' long. E.

Cartografia

Carta n. 17 in scala 1:100.000 dell’Istituto Idrografico della Marina.

Tavoletta 248 III NE  della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Proposte di tutela

Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91

Problematiche emerse.

Scarsità di informazioni di dettaglio relative alla fauna terrestre. 

Descrizione

fotoco2.jpg (7525 byte)I 650 metri del Monte Cofano proiettano la loro ombra a nord di Trapani, nella Sicilia nord-occidentale. Lungo il tratto di costa che delimita il Golfo del Cofano si susseguono, per 10 km, falesie, tozzi promontori, piattaforme rocciose e massi d'abrasione.

Oltre a specie comuni dell'area mediterranea, la zona ospita elementi particolari di rilevante interesse. Le rupi litoranee, sublitoranee e delle alture interne ospitano entità in gran parte endemiche. Sono rinvenibili, infatti, il limonio siciliano, l'elicriso, il garofanino, il fiordaliso di Sicilia ed il raro limonio di Todaro.

Come ogni altro ambiente tipicamente mediterraneo ben conservato, la zona ospita anche specie di animali che altrove sono scomparse o molto rarefatte, come l'aquila del Bonelli, che qui si riproduce regolarmente, e la coturnice di Sicilia, che frequenta radure e macchie.

Il mare è una componente essenziale della zona: se ne avverte la presenza dai tipi e dalle forme della vegetazione rupestre e dai disegni che l'erosione incide sulle rocce. Il paesaggio sottomarino è, anch'esso, una continua rassegna di forme e colori. Il perimetro costiero si estende per circa 7 km e si presenta accidentato, alternando tratti a falesia con bruschi promontori che si prolungano con piattaforme rocciose e massi d'abrasione. Sott'acqua la morfologia è simile a quella emersa, con falesie e terrazzamenti. Numerose fessurazioni si aprono nella roccia, dando così luogo a grotte ed anfratti. Dove l'impatto con le onde si fa, invece, più violento, la sponda si adorna dell'intricato merletto rosato del Lithophyllum lichenoides, un'alga rossa, dallo spesso scheletro calcareo, le cui minute creste spezzano in mille rivoli la forza dirompente delle onde. Le barbe brune dell'alga Cystoseira stricta contornano i tratti rocciosi al livello di marea; al di sotto del primo metro la Cystoseira stricta cede il passo alla Dictyopteris membranacea e ad altre alghe brune. Dove il blu è uniforme si fanno più frequenti gli Invertebrati, come gli anemoni, le rose di mare e le madrepore Caryophyllia e Cladocora caespitosa. Su qualche spuntone roccioso, a profondità ragguardevoli, gemma ancora il corallo rosso. Poco sotto la zona di marea è presente la margherita di mare, una madrepora che accende le pareti di colori smaglianti, accompagnando Spugne ed altri Invertebrati bentonici.

Non lontano dalla linea di costa si estendono ampie praterie di Posidonia oceanica.

Pochi i Pesci, rappresentati soprattutto da labridi e blennidi dalle colorate livree.