AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE EOLIE 

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Ente Gestore: da definire; proposta di gestione da parte dell'Azienda Foreste Demaniali della Regione Sicilia.

Provincia: Messina.

sal.jpg (69132 byte) Comuni interessati: Lipari, Leni, Malfa, Santa Marina di Salina.

Posizione geografica: Salina:  38° 34' lat. N - 14°50' long. E

                                       Lipari: 38°29' lat. N - 14°48' long. E

                                       Vulcano: 38°23' lat. N - 14°58' long. E

                                       Stromboli: 38°47' lat. N - 15°04' long. E.

Cartografia

Carte n. 248 (scala 1:25.000), n. 13 (scala 1:5.000), n. 14 (scala 1:100.000) dell’Istituto Idrografico della Marina.

Tavoletta 244  della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.

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  Mappa

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Riserva Naturale denominata "Le montagne delle Felci e dei Porri" istituita nel 1984 sull'Isola di Salina.

Ad est dell'Isola di Panarea una zona rettagolare di mare  è interessata da ricerche archeologiche. 

Sono vietati l'ancoraggio, la pesca, l'immersione subacquea e le altre attività marittime (Ord. C.P. 23/08/86).

Proposte di tutela

Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91

Problematiche emerse.

Scarsità di informazioni di dettaglio relative alla fauna terrestre e all'ambiente marino. 

Descrizione

panoramaeol.jpg (18349 byte)Le Isole Eolie, sette rilievi vulcanici che emergono dal mare (Panarea, Stromboli, Vulcano, Lipari, Alicudi, Filicudi e Salina), raccontano, con le loro morfologie tormentate, con le loro spiagge di pomice e gli affioramenti di ossidiana, con l'emissione di fumarole calde e con rombi di esplosioni vulcaniche, la lunga e travagliata genesi che le ha viste nascere dal fondo marino, a partire da circa 330.000 anni fa. Oggi solo Stromboli continua la sua attività vulcanica, mentre nelle altre isole il vulcanismo si limita a manifestarsi con soffioni di gas, acque bollenti, sorgenti sottomarine di acque calde e fanghi termali. Le isole sono tutte dolcemente degradanti verso il mare a nord-est, ripide e scoscese a sud-est.

Il clima temperato e scarsamente piovoso consente solamente lo sviluppo della macchia mediterranea, costituita in prevalenza da mirto (Myrtus communis), cisto (Cystius aeolicus), erica (Erica arborea), ginestra (Genista ephedroides) e lentisco (Pistacia lentiscus). Il paesaggio vegetazionale si completa con le coltivazioni tipiche di queste isole, quali i capperi, le mandorle, le olive e le vigne. Per la deficienza idrica sono ristrette le aree dedicate alla coltura degli agrumi.

La fauna è molto varia ed è rappresentata in prevalenza da uccelli e lucertole. In primavera e autunno transitano uccelli migratori come gli aironi rossi e cenerini, le gru, le oche selvatiche, i cormorani, i fenicotteri e le quaglie. Le specie stanziali più interessanti sono la berta minore, il falco della regina ed il falco cuculo.

I fondali vulcanici, rocciosi e ricchi di grotte, scendono velocemente verso profondità elevate (la batimetrica dei 100 metri rasenta spesso le isole), formando una grande varietà di ambienti con cavità e falesie. I tratti di costa sono ricchi di vita animale con polpi, aragoste, stelle di mare e una miriade di invertebrati e pesci di scogliera.

strombolicchio.jpg (29986 byte)Nel  canale tra Salina e Lipari sono presenti estese praterie di Posidonia oceanica, indicate in regressione, nonché di Cymodocea nodosa e di Cystoseira. In mare aperto nuotano numerose specie d'interesse commerciale. Tipica è la pesca del palamito, del tonno e del pesce spada. Abbondante risulta anche la raccolta di Molluschi e Crostacei.