AREA MARINA PROTETTA DELLA COSTA DEGLI INFRESCHI

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Ente Gestore: da definire; proposta di gestione da parte del contiguo Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano.

Provincia: Salerno.

Comuni interessati: Marina di Camerota, San Giovanni a Piro.

Posizione geografica: 40°01' lat. N - 15°27' long. E.

Cartografia

Carta n. 11 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

Tavolette 210 III SO e 209 II SE  della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Vincolo idrogeologico e paesaggistico ai sensi della legge n. 431/85.

Zona di Ripopolamento e cattura della fauna estesa a tutto il territorio.

Proposte di tutela

Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88, nei confini del Parco Nazionale del Cilento-Vallo di Diano.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91.

Problematiche emerse.

Scarsità di informazioni di dettaglio relative all'ambiente terrestre e marino. 

Segnalazioni di tentativi di speculazione turistica.

Descrizione

PNCDfalesie.jpeg (9994 byte)La costa degli Infreschi, uno degli ultimi lembi ancora intatti e disabitati della costa tirrenica meridionale, si presenta frastagliata, alta e rocciosa. Lungo i suoi 18 km la natura ha conservato la sua integrità solo perché la strada costiera, che nelle altre zone della Campania si sviluppa a pochi metri dal mare, devia a nord verso l'entroterra.

La vegetazione costiera è marcatamente mediterranea, con specie tipiche quali il mirto (Myrtus communis), il lentisco (Pistacia lentiscus), la fillirea (Philyrea variabilis) ed il ginepro fenicio (Juniperus phoenicea). Nei tratti più conservati è presente la lecceta. Tra le specie più significative va segnalata la famosa primula di Palinuro (Primula palinuri), una specie endemica con la corolla giallo-oro, che cresce nelle fratture della roccia.

Il fondale degrada abbastanza dolcemente verso profondità maggiori lungo tutta la costa. Lungo le pareti rocciose, la componente algale appare scarsa, mentre ricchi sono i popolamenti a Echinoidi. Le rocce a maggiore pendenza sono ricoperte da ricci di mare. Le pareti terminano versi i 10 metri di profondità su fondali sabbiosi, colonizzati dalla Posidonia oceanica.