AREA MARINA PROTETTA DEL GOLFO DI OROSEI-CAPO MONTE SANTU

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Ente Gestore: da definire.

Provincia: Nuoro.

Comuni interessati: Arzana, Aritzo, Baunei, Belvi, Desulo, Dorgali, Fonni, Gairo, Gavoi, Lodine, Meana, Oliena, Ollolai, Olzai, Orgosolo, Ovodda, Seui, Seulo, Sorgono, Talana, Tiana, Tonara, Orosei, Urzulei, Villagrande.

Posizione geografica: 40° 18' lat. N - 9° 38' long. E.

Superficie: 73.935 ha.

Istituzione: D.P.R. 30/03/98.

Cartografia

Carta n. 43 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

Tavolette 195 II SO e III NO-SO della Carta Topografica d’Italia in scala 1:100:000 dell’Istituto Geografico Militare Italiano.

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Proposte di tutela

Area prevista dalla legge n. 979/82.

Area inserita nella proposta di legge n. 1964/88.

Descrizione

Il vasto comprensorio in cui ricade tutto l'entroterra del Golfo di Orosei, sulla costa orientale sarda, il massiccio del Gennargentu, il rilievo più alto dell'isola, gran parte della Barbagia ed il Supramonte, rappresenta la Sardegna più selvaggia e remota, fatta di montagne, gole, altipiani e coste, con molte località quasi inaccessibili. In altre parole, uno dei comprensori naturali più intatti dell'intero bacino del Mediterraneo. Eppure questo territorio non è stato risparmiato dalle scuri dei boscaioli e dall'eccessiva pressione esercitata dal pascolo di pecore e capre. Nonostante ciò, quest'area conserva ancora un patrimonio naturalistico eccezionale, sia dal punto di vista dei paesaggi, che per le singole specie animali e vegetali.                                                                         

I 40 km del Golfo di Orosei sono uno degli ultimi lembi di costa italiana senza case e strade, con alle spalle un territorio selvaggio, difficile da penetrare e da percorrere anche a piedi. Sul mare si sviluppa una successione di bianche scogliere calcaree, alte da qualche decina a qualche centinaio di metri, interrotte da piccole calette con spiagge deserte, dalle quali partono verso l'interno le codule, strette valli lunghe e profondissime, punteggiate di grotte marine, tra cui la famosa Grotta del Bue Marino, localizzata poco a sud di Cala Gonone. Il suo nome ricorda la presenza passata della foca monaca che, forse, sembra ancora frequentare questi luoghi.                                                       

Sulle falesie che si affacciano sul mare nidificano indisturbati il falco pellegrino (Falco peregrinus), la rara aquila del Bonelli (Hieraaetus fasciatus) e il falco della regina (Falco eleonorae) che, nella zona di Capo Monte Santu, è presente con la colonia più numerosa d'Europa. Risalendo le codule, talvolta vere e proprie gole invase dagli oleandri, si penetra nell'interno. Qui regna incontrastata la più fitta macchia mediterranea, con secolari cespugli di ginepro sabino. La costa si presenta alta e rocciosa, con fondali di notevole interesse naturalistico. Da Capo Comino fino ad un paio di miglia a nord di Cala Gonone, si sviluppa un'estesa piattaforma continentale, che si prolunga verso est per circa 7 miglia, con piane aperte verso il largo disposte a diverse quote. Nel tratto che va da Osalla a Capo Monte Santu la piattaforma si limita, invece, ad un paio di miglia di estensione. I popolamenti bentonici risentono della notevole variabilità della geomorfologia della costa: nella zona costiera rocciosa di spruzzo sono presenti Molluschi come la patella, Monodonta turbinata e Littorina neritoides, Crostacei quali Euraphia depressa e numerosi Isopodi. Più in profondità, sulla scogliera sommersa, si trova il crostaceo Chtamallus stellatus, accompagnato da granchi e gasteropodi. 

calarotondaegadi.jpeg (29239 byte) A 4-5 metri di profondità è presente, lungo tutta la fascia costiera, una prateria di Posidonia oceanica in forma abbastanza compatta, occupando un'area di circa mezzo miglio dalla costa, dove le batimetriche scendono molto rapidamente lungo il versante meridionale del golfo; sul versante settentrionale, invece, la prateria occupa più di un miglio di estensione verso il largo. La varietà delle biocenosi allontanandosi dalla costa è notevole; si segnala, in particolare,  il Coralligeno, con pinnacoli e spuntoni di varia dimensione.