AREA MARINA PROTETTA DELLA PENISOLA DEL SINIS E ISOLA DI MAL DI VENTRE

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Ente Gestore: Comune di Cabras.

Sede: P.zza E. d'Arborea, 1 -  09072 Cabras (OR)

Tel: 0783/391097       

Fax: 0783/391646

Provincia: Oristano.

Comuni interessati: Cabras, Narbolia, Oristano, Riola Sardo, San Vero Milis.

Posizione geografica: 40° 00' lat. N - 8° 18' long. E.

Superficie: 30.357 ha a mare.

Istituzione: D.M. 12/12/97 (G.U. n° 45 del 27/02/98).

Cartografia

Carta n. 293 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:50.000.

Tavolette 216 I SE e 205 II SE della Carta Topografica d’Italia in scala 1:25.000 dell’Istituto Geografico Militare Italiano.

  Mappa

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Vincoli paesistici: fascia litoranea del Comune di Cabras "Penisola di Capo San Marco-San Giovanni in Sinis".

Vincolo idrogeologico sulla pineta e sulle dune di Is Arenas.

Vincolo militare in località Capo Mannu e Capo San Marco.

Oasi permanente di protezione faunistica e zone umide di interesse internazionale (Convenzione di Ramsar) concernenti l'intero complesso di stagni della zona.

Proposte di tutela

Area prevista dalla legge 979/82 e dalla proposta di legge 1964/88.

Parco Naturale Regionale del Sinis e degli Stagni dell'Oristanese del 1973.

Proposta di Parco Nazionale Montiferru-Sinis e di Riserva Naturale Isola di Mal di Ventre e del Catalano all'interno del Piano dei Parchi della Regione Sardegna del 1989.

Area prevista dal disegno di legge sulle aree protette n. 510/91.

Problematiche emerse

Scarsità di informazioni relative all'ambiente marino.

Descrizione

La costa della Penisola del Sinis presenta, in poco meno di 30 km, diverse situazioni ambientali.  Il tratto che delimita verso nord il Golfo di Oristano ha una costa bassa, sabbiosa, che separa il mare dal retrostante stagno di Mistras. Verso Carpo San Marco la costa diventa più alta, per tornare nuovamente sabbiosa in prossimità di San Giovanni in Sinis. Procedendo verso nord, la costa si sviluppa con ampi tratti sabbiosi (tra cui la famosa spiaggia di Is Arutas, formata da minuscole sfere di quarzo candido), intercalati a falesie rocciose che divengono alte e imponenti a Capo Mannu. Proseguendo oltre si alternano coste sabbiose a basse scogliere, fino al grande complesso sabbioso delle dune di Is Arenas che si spinge per 8 chilometri verso l'interno, formando una vera e propria zona desertica, oggi notevolmente impoverita. Di fronte a Capo San Marco, a circa 7,5 miglia, si trova lo Scoglio del Catalano, un antico vulcano di 230 metri di diametro, quasi spaccato a metà da una profonda fessura.

La penisola del Sinis, con il suo complesso di stagni, litorali sabbiosi, falesie e scogliere, costituisce una delle più importanti zone umide del Mediterraneo. Gli stagni di Mistras, Cabras e Sale Porcus, circa 15 ettari di palude, ospitano, infatti, numerose specie di uccelli acquatici, dagli aironi alle anatre, dai trampolieri alle oche. Numerose sono anche le specie che nidificano in questi stagni, come la garzetta, l'airone rosso, il cavaliere d'Italia e la sterna zampenere. Lo stagno di Cabras ospita, poi, la popolazione più importante in Italia del fistione turco, un'anatra di origine sarmatica minacciata d'estinzione. Certamente la nota più di colore degli stagni della Penisiola del Sinis è data dalla presenza del fenicottero rosa.

L'isola di Mal di Ventre, uno scoglio granitico situato a circa 3,5 miglia dalla costa di Capo Mannu, deve il suo nome al maestrale, il malu ventu, che imperversa durante tutto l'anno. Aspra e tormentata, delle dimensioni di 2 km per 1, racchiude un ambiente rimasto selvaggio e incontaminato. Sul versante orientale piccole spiagge e calette si alternano alla costa rocciosa, mentre dall'altra parte dell'isola la costa è più alta e scoscesa.                                                                                                

Ricoperta di macchia bassa, sulle sue scogliere nidificano il gabbiano reale, il gabbiano corso ed il marangone dal ciuffo.

La varietà delle coste si traduce anche sott'acqua in una notevole ricchezza di situazioni, con fondali sabbiosi colonizzati da vaste praterie di Posidonia oceanica e fondali rocciosi con falesie di rocce basaltiche, con grandi blocchi granitici, grotte, anfratti ed estese formazioni di Coralligeno. La Posidonia si spinge ad una delle profondità massime per il Mediterraneo, oltre i 40 metri, indice di acque molto limpide e di una buona integrità ambientale. Le acque e i fondali sono animati da una grande varietà di Pesci, Molluschi e Crostacei: castagnole, triglie, seppie, polpi, nudibranchi, bavose, scorfani, cernie, cicale ed aragoste. A profondità maggiori coralli, madrepore e spugne tappezzano con le colorazioni più svariate i fondali rocciosi.

Nelle acque antistanti la costa è facile osservare alcune specie di delfini (Delphinus striatus) che accompagnano la navigazione delle barche.