Ente Gestore: Ispettorato Centrale per la Difesa del Mare (Min. Amb.), tramite la Capitaneria di Porto di Brindisi.
Sede: V.le Regina Margherita, 1 - 72100 Brindisi
Tel: 0831/521022
Provincia: Brindisi.
Comuni interessati: Brindisi, Carovigno.
Posizione geografica: 40°43' lat. N - 17°43' long. E.
Superficie. 2.207 ha a mare.
Istituzione:
D.M. 04/12/91 (G.U. n° 115 del 19/05/92).
Carta n. 30 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.
Tavoletta 191 II SO della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.
Vincoli
Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.
Oasi Protezione del WWF.
Area inserita nell'elenco delle Zone Umide di importanza internazionale secondo la Convenzione di Ramsar del 1977.
Proposte di tutela
Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88.
Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91.
Descrizione
Il territorio di Torre Guaceto, un piccolo fazzoletto di terra e mare, racchiude al suo interno una grande varietà di valori paesaggistici, storici e naturalistici. Nell'entroterra un ambiente umido, residuo delle grandi paludi pugliesi, si accompagna ad ampi tratti di macchia mediterranea.
Dal punto di vista della vegetazione è presente una vasta macchia bassa, con folti arbusti di ginepro coccolone, lentisco, fillirea e mirto, protetta dal mare da un cordone dunale alto circa 10 metri. Tali dune sono colonizzate dalle tipiche pinte pioniere della sabbia, che ben si adattano alle condizioni estreme di questo ambiente, caratterizzato da forti venti, elevata salinità e marcata aridità.
L'articolata e diversificata morfologia dei fondali conferisce all'ambiente marino un notevole interesse naturalistico. Il mare antistante Torre Guaceto racchiude, infatti, in un'area di limitata estensione, comunità varie e ricche, da quelle semplici dei fondali sabbiosi, a quelle più complesse dei substrati rocciosi. Si riscontra una vasta prateria di Posidonia oceanica, che offre rifugio a diversi organismi, come il riccio di prateria, il cerianto e numerosi policheti sedentari. I fondali rocciosi, invece, si caratterizzano, nei primi metri di profondità, per un enorme sviluppo algale, tra cui la Cystoseira e l'Acetabularia. Con l'aumentare della profondità, le alghe si fanno più rade e sono sostituite da organismi incrostanti, come le spugne Crambe crambe e Aplysina aerophoba, che tappezzano di arancione e giallo le pareti. Lungo la costa rocciosa si aprono piccole grotte e cavità colonizzate da tipici popolamenti sciafili, cioè amanti della penombra. In alcune di queste cavità trova rifugio il gambero Lysmata seticaudata. La diminuita attività di pesca ha determinato un notevole incremento delle specie ittiche. Nelle acque di Torre Guaceto nuotano pesci come i cefali, le salpe, i pesci erbivori, i saraghi, i dentici e le mormore. Tra le specie bentoniche, che vivono cioè in stretto contatto con i fondali, abbondante è la donzella, che costruisce con frammenti di Posidonia oceanica dei piccoli nidi in cui depone le uova.