AREA MARINA PROTETTA DELLE ISOLE TREMITI

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Ente Gestore: Ente Gestore Parco Nazionale del Gargano

Sede: Via Sant'Antonio Abate, 119 - 71037 Monte Sant'Angelo (FG)

Tel: 0884/565579             

Fax: 0884/561348

E-mail: parcogargano@isnet.it

Provincia: Foggia.Comuni interessati: Isole Tremiti.  

Superficie: 1.509 ha a mare.

Posizione geografica: 42°07' lat. N - 15°30' long. E (San Domino).

Istituzione: D.M. 14/07/89 (G.U. n° 295 del 19/12/89).

Cartografia

Carte n. 32 dell’Istituto Idrografico della Marina in scala 1:100.000.

Tavoletta 156 IV della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.

  Mappa

Vincoli

Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.

Vincolo sulla protezione del Pino d'Aleppo (Pinus halepensis).

Vincolo monumentale per San Nicola, che riguarda l'abbazia e le mura di cinta.

Proposte di tutela

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Area prevista dalla proposta di legge n. 1964/88.

Area prevista dal disegno di legge quadro sulle aree protette n. 510/91.

Problematiche emerse

Scarsità di informazioni riguardo l'ambiente marino.

Descrizione

Le Isole Tremiti, l'unico arcipelago italiano dell'Adriatico, comprendono le isole di San Domino, San Nicola, Caprara e Pianosa, lo scoglio di Cretaccio, oltre ad un numero imprecisato di piccoli scogli, faraglioni, archi o semplici spuntoni di roccia che affiorano appena dal mare.

Benché di limitata estensione, l'arcipelago delle Tremiti offre un sorprendente campionario di situazioni ambientali che ci si aspetterebbe di trovare in un'area di ben altre dimensioni. Nel breve sviluppo costiero (circa 20 km) sono rappresentate le più significative morfologie: coste basse con spiagge sabbiose, baie e promontori; coste alte e rocciose con falesie a strapiombo sul mare. Lungo il perimetro delle isole è tutto un susseguirsi di calette, scogli dalle forme più bizzarre, grotte e archi naturali dove l'acqua trasparente assume i colori più belli, che cambiano a seconda delle ore del giorno.

Le Tremiti sono caratterizzate da una vegetazione di tipo mediterraneo, che si manifesta in ciascuna isola con fisionomie e stadi di sviluppo diversi.. San Domino, infatti, è l'isola del bosco, San Nicola l'isola della macchia e, infine, Caprara e Pianosa le isole della gariga. San Domino, vista dall'alto, sembra proprio una foresta in mezzo al mare. Il Pino d'Aleppo (Pinus halepensis) è, in realtà, il protagonista del paesaggio vegetale dell'isola e forma un bosco particolarmente suggestivo e solenne che ricopre l'isola per tutta la sua estensione. Il rigoglioso sottobosco è costituito dalle essenze della macchia mediterranea, come il mirto, il rosmarino, la fillirea ed il lentisco. L'Isola di San Nicola è ricoperta da una macchia bassa e rada, in cui l'essenza dominante è il lentisco. La gariga, che caratterizza la quasi totalità di Caprara, di evidente origine antropica, deriva da un precedente e più folto mantello vegetale, composto anche da specie arboree, integralmente disboscato per lasciare spazio alla coltivazione di cereali e vite. Pianosa risulta completamente priva di copertura arbustiva, ad esclusione di qualche esemplare di rosmarino e cisto.

Da un punto di vista faunistico è sicuramente l'avifauna l'elemento di spicco delle Isole Tremiti. la zona è frequentata dall'avifauna migratoria europea che, lungo la rotta nord Europa-Africa, trova nell'unico arcipelago italiano del Mare Adriatico un importantissimo punto di sosta. Tra le specie migratrici si segnala la berta maggiore, un uccello marino perfettamente adattato a sfruttare tutte le possibilità di vita offerte dal mare.

I fondali delle isole rivestono un'importanza strategica per la conservazione delle risorse marine: creano, infatti, un'area di estremo valore per numerosissime comunità animali che qui trovano le condizioni adatte per alimentarsi e, sopratutto, per riprodursi. Sott'acqua la variegata morfologia esterna delle coste si traduce in un mosaico di habitat diversi, davvero sorprendente se si considerano le piccole dimensioni dell'arcipelago. Profonde pareti verticali, lambite dalle fredde correnti di nord-est; accumuli di massi franati ricchi di tane e di anfratti; costoni di roccia calcarea dalle superfici particolarmente tormentate da incisioni, fessure e cavità; pendii rocciosi a basse profondità e secche isolate. Il tutto costituisce un vasto repertorio di fondali che permette l'insediamento a comunità animali e vegetali altamente diversificate e tra le più caratteristiche del Mediterraneo. Tra i pesci maggiormente significativi si segnala la presenza di torpedini, rombi e rane pescatrici. In queste aree si sviluppano anche alcune praterie di Posidonia oceanica.