Ente Gestore: Comune di Ustica (parte marina), consorziato alla Provincia di Palermo (parte terrestre).
Sede: Via Petriera - 90100 Ustica (PA)
Tel: 091/8449045 Fax: 091/8449194
e-mail: rnm.ustica@tin.it (parte marina)
tgpc@provincia.palermo.it (parte terrestre)
Provincia: Palermo.
Comuni interessati: Ustica
Superficie: 16.000 ha a mare.
Istituzione: D.M. 12/11/86 (G.U. n° 71 del 26/03/87). E' stata la prima Area Protetta Marina assieme a quella di Miramare, istituita in Italia.
Posizione geografica: 38° 31' lat. N - 14°21' long. E.
Cartografia
Carta n. 251 in scala 1:25.000 dell’Istituto Idrografico della Marina.
Tavoletta 249 IV NE della Carta Topografica d'Italia alla scala 1:25.000 dell'Istituto Geografico Militare Italiano.
Vincoli
Vincoli automatici dovuti alla legge n. 431/85 riguardanti una zona di rispetto tutto attorno all’area costiera, per un’ampiezza di 300 metri dalla linea di costa.
Riserva Marina ai sensi della legge n. 979/82 con D.M. del 12/11/86:
Vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 431/85.
Vincolo idrogeologico per la zona Rimbose a Monte.
Proposte di tutela
Riserva Marina (legge n. 979/82) istituita con D.M. 12/11/86.
Problematiche emerse
Disponibilità di informazioni: buona la conoscenza per l'ambiente marino e terrestre. Non vi sono problemi rilevanti d'inquinamento di tipo atmosferico e marino. I fondali si mantengono integri e conservano popolamenti superficiali e profondi di estremo interesse
CARATTERISTICHE ANTROPICO-INSEDIATIVE
Nel Comune di Ustica risiedevano, nel 1961, 1.262 persone, divenute 1.086 nel '71; dieci anni più tardi il numero degli abitanti è risalito a 1.150, ed è ancora cresciuto nel 1989, arrivando a 1.219. Dai dati dell'ultimo censimento (1991) la popolazione pare essere arretrata a 903 unità. Gli abitanti risiedono in massima parte nel centro urbano di Ustica. Complessivamente sull'isola sono presenti 628 abitazioni, 393 delle quali occupate.
Attività produttive
Ustica è un'isola fertile, con circa 170 ha di superficie agricola coltivata pèr lo più a cereali e vigneti.
L'attività peschereccia è molto scarsa e viene svolta con piccole barche a motore che operano sui fondali prospicienti l'isola. L'attività secondaria si concentra nelle industrie manifatturiere e delle costruzioni. Il terziario, invece, è il settore produttivo più importante e trova nel turismo la sua massima espressione.
Smaltimento dei rifiuti
Il centro urbano immette i suoi liquami nella fognatura comunale che scarica presso Cala Giacone, dove è in funzione un impianto di depurazione. I fanghi prodotti vengono portati dai letti di essiccamento in discarica. L'albergo-villaggio di Punta Spalmatore ha un proprio impianto a fanghi attivi e digestore aerobico.
Nel Comune di Ustica vengono raccolti, nel periodo invernale, 5 m3 al giorno di rifiuti solidi urbani, che si quintuplicano nel periodo luglio-agosto. Tali rifiuti vengono trasportati in località Falconara, dove è presenta la discarica comunale. Recentemente a questa è stata aggiunta una discarica controllata.
CARATTERISTICHE AMBIENTALI
Ambiente terrestre
L'isola di Ustica sorge a circa 55 km dalla costa settentrionale della Sicilia. La base sulla quale l'isola emerge è lunga circa 3,5 km2 per uno sviluppo costiero di oltre 14 km.
Generata dal vulcanismo neozoico, l'isola ha subito, nel tempo, l'azione erosiva del mare, che ha prodotto diversi terrazzamenti (Tramontana, Mezzogiorno, Ogliastrello).
Flora e vegetazione
L'influenza antropica ha operato una profonda trasformazione sulla vegetazione dell'isola; a causa di ciò si nota l'assenza di quegli aspetti che, originariamente, dovevano caratterizzarne la vegetazione. Le formazioni vegetali individuabili sono:
la vegetazione delle rupi marine; le cenosi di tali ambienti sono caratterizzate dalle presenza di specie prettamente alofile, tra cui Limonium bocconei, che è endemico ad areale ristretto ad Ustica, Levanzo, Favignana ed al palermitano. Inoltre si ritrovano Lotus cytisoides, Senecio leucanthenifolius, Crithmum maritimum, Silene sedoides;
le praterie ad Hyparrenia hirta, che costituiscono una fascia di vegetazione abbastanza diffusa, soprattutto nelle aree non più utilizzate per le colture. Esse, prima dei rimboschimenti, dovevano occupare gran parte delle pendici montuose;
sui terreni più inospitali, con affioramenti di rocce, è presente una vegetazione arbustiva, che può essere considerata una forma di degradazione della macchia mediterranea. Mentre, da un lato, si osserva la graduale scomparsa di elementi tipici, come Olea oleaster, Asparagus sp., Phillyrea latifolia, Anagyris foetida, Euphorbia dendroides, dall'altro è favorito lo sviluppo, in densi popolamenti, di Calicotome villosa e, dove questa è più rada, si trova il lentisco (Pistacia lentiscus) e lo Spartium junceum.
Fauna
La fauna di Invertebrati, essendo costituita da specie di ampia distribuzione, non assume un particolare significato biogeografico. Si hanno, comunque, notizie su Ortotteroidi, Aranee, Isopodi terrestri e Tardigradi. Comuni sono i Coleotteri Tenebrionidi (Scaurus atratus e S. striatus, Blaps mucronata), e gli Ortotteri Calliptamus barbarus e Eypreponemis.
Unici dati disponibili sulla teriofauna dell'isola riguardano la presenza di Rattus novegicus e del coniglio selvatico (Oryctolagus cuniculus). Per i Chirotteri sono presenti 4 specie: il pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus), il Pipistrellus kuhli, il P. savi e il serotino (Estesius serotinus).
Le specie di Uccelli segnalate sono 317, di cui 28 stanziali, 12 estive, 48 di passo regolare, 17 di passo non regolare, 31 invernali e le rimanenti accidentali. L'ornitofauna di Ustica non presenta endemismi ed appare simile a quella siciliana e calabrese, ma più povera. Sono segnalate come nidificanti l'occhiocotto (Sylvia melanocephala), il passero (Passer italiae), il verzellino (Serinus serinus), la passera mattugia (Passer montanus), il gheppio (Falco tinnunculus) e il falco pellegrino (Falco peregrinus).
L'erpetofauna di Ustica non mostra caratteri di particolare interesse, sebbene risultino presenti alcuni endemismi. Oltre al Bufo bufo, probabilmente di recente importazione umana, è presente il Bufo viridis viridis, due specie di gechi, Terentola mauritanica e Hemidactylus turcius, e due specie di lucertole.
Per la malacofauna si segnalano Helicella usticensis, esclusiva dell'Isola di Ustica, e Marmorana indistincta.
AMBIENTE MARINO
Morfobatimetria
I fondali orientali e settentrionali dell'isola raggiungono velocemente i 70 metri di profondità a breve distanza dalla costa (circa 250 metri), mentre il tratto di costa nord-occidentale presenta declivi meno accentuati. A Punta Spalmatore, ove il pendio è più sensibile, il fondale roccioso termina a 200 metri dalla riva su un pendio di sabbia e fango che inizia a 40 metri di profondità e che si spinge verso il largo con sensibile pendenza e con scarsi affioramenti rocciosi.
Biocenosi bentoniche
Piano sopralitorale: sulla roccia sono presenti Chtamalus depressus, Ligia italica, Melaraphe neritoides.
Piano infralitorale: i primi sette metri di profondità sono interamente colonizzati dalla Cystoseira stricta. Sotto la cintura a C. stricta si trova una fascia a C. crinita, una a C. sauvageauana ed, infine, una a C. spinosa. E' presente, inoltre, l'ormai rara C. brachycarpa. Praterie di Posidonia oceanica sono presenti in diverse zone dell'isola, fino a 30-35 metri di profondità.
Piano circalitorale: al di sotto dei 30-35 metri si ha la rarefazione del manto vegetale e l'affermarsi di elementi zoologici come le Eunicelle; si trovano, spesso, estesi popolamenti a Laminaria rodriguezii ad elevate profondità (50-70 metri).
Per quanto riguarda la fauna marina sono da segnalare Patella ulyssiponensis e P. rustica, Monodonta articulata e M. turbinata nelle rocce emerse. Più in profondità è presente Phyllidia poilitzeri e Platydoris argo, due nudibranchi piuttosto rari. Sui madreporari Cladocora cespitosa e Polyciathus muellerae si ritrova il mollusco Latiaxis babelis. Presenti, inoltre, i Buccini Argobuccinum olearium a Charonia rubicunda.
LE REGOLE DEL
PARCO
Zona A di Riserva Integrale
Si estende dalla Caletta a Cala Sidoti, in località Spalmatore, fino ad una distanza di 350 metri dalla costa. Apposite boe a mare ne segnalano i confini.
E' questa una zona di particolare pregio, dove l'ambiente marino deve essere conservato nella sua integrità. E', dunque, il settore dell'Area Protetta Marina con la normativa più rigida e con i maggiori divieti. Al suo interno sono infatti vietate qualsiasi forma di pesca, la navigazione, l'accesso e la sosta di ogni tipo di natanti, nonché attività che possano arrecare danno o turbativa alle finalità della Riserva Marina. La balneazione è consentita a Cala Sidoti e a Caletta, dove è permesso l'accesso da terra.
Zona B di Riserva Generale
Si estende nel settore nord, da Punta Cavazzi a Punta Omo Morto, per una distanza di tre miglia dalla linea di costa. Al suo interno sono consentite la fotografia subacquea e la pesca sportiva con lenze e traino. E', invece, vietata qualsiasi forma di pesca o di prelievo da parte di subacquei muniti o meno di bombole. E', inoltre, consentita la pesca professionale, previa autorizzazione rilasciata dall'Ente Gestore.
Zona C di Riserva Parziale
Si estende nel settore sud, da Punta Omo Morto a Punta Cavazzi, pur una distanza di tre miglia dalla costa. Al suo interno è consentita, senza autorizzazione, qualsiasi forma di pesca sportiva, compresa quella subacquea, ovviamente nei limiti della legislazione vigente. E', inoltre, consentita la pesca professionale, previa autorizzazione rilasciata dall'Ente Gestore.
Sulla terraferma Ustica è tutelata da una Riserva Naturale Regionale gestita dalla Provincia di Palermo.
vedi Schema di Zonazione