Rustin rapì in tutto
otto bambini, uccidendone sette e risparmiandone uno, Kyle Brody,
che fu costretto ad assistere a tutti gli efferati omicidi stando
in piedi in un angolo della cantina. Dopo che il settimo era
stato barbaramente trucidato, una mattina Rustin racconta di
essersi svegliato alla presenza della figura incappucciata che,
con la sua orrida voce, gli disse che "era finito", e
che doveva andare in città a dire a tutti ciò che aveva fatto.
Come ricompensa, l'arcana figura gli prometteva di non
presentarsi più a lui. Dopodiché la donna scomparve, e Rustin
non la vide né senti mai più.
Il mattino seguente Rustin liberò Kyle e si recò in città al
mercato, dicendo a tutti che "era finalmente giunto al
termine". La polizia, insospettita, gli chiese che cosa
intendesse, e lui li condusse alla sua casa, all'esterno della
quale stava Kyle, in piedi, in evidente stato confusionale ed
incapace di proferire parola. Dopodiché trovarono, in cantina,
sette tombe che racchiudevano i corpi straziati dei bambini
rapiti.
Ognuna delle tombe era marcata da una pila di pietre, ogni corpo
era stato sventrato, svuotato delle interiora, e le mani, i piedi,
il petto ed il viso erano martoriati da incisioni e segni di
sapore magico.
Rustin venne processato e condannato a morte di lì a poco.
Durante il processo pareva tranquillo, dispiaciuto per la
terrificante sorte dei bambini ma apparentemente sollevato che
tutto fosse finito. Al momento della pronunzia della condanna a
morte, avvenuta poi per impiccagione, Kyle Brody, presente in
aula, scoppiò a piangere. Kyle non riuscì mai più a riaversi e
dopo poco tempo fu ricoverato in una clinica psichiatrica dove
rimase sino al 1971, anno della sua morte.