Gente comune

Dimesso da un istituto dopo un tentativo di suicidio, Conrad si riavvicina alla salute grazie agli sforzi congiunti del dottor Berger (Judd Hirsch) e della sua ragazza (Elizabeth McGovern). Non riesce tuttavia a superare l'ostilità della madre (Mary Tyler Moore) e quando scopre che una ragazza conosciuta in istituto (Dinah Manoff) si è uccisa, scivola di nuovo in una depressione suicida. In preda alla disperazione chiama il dottor Berger in piena notte e si mette d'accordo per incontrarlo nel suo studio. In pochi minuti Berger mette a fuoco il senso di colpa che affligge Conrad per la morte del fratello - il figlio preferito dalla madre - nel corso dii un incidente in barca in cui erano rimasti entrambi coinvolti. Conrad è fuori di sé nello studio di Berger, urla, piange e si agita nella stanza. Alzando la voce per attirare l'attenzione di Conrad, il dottor Berger lo obbliga a confrontarsi con il ricordo dell'incidente in barca. Berger chiede a Conrad che cos'ha fatto di sbagliato e, dopo aver resistito alla domanda, Conrad urla: "Mi sono appeso !". Con questa catarsi viene eliminato il senso di colpa del ragazzo per essere sopravvissuto, ma Conrad dice a Berger che comunque essere vivi non è una bella cosa. Le parole intense, ma pacate e non sentimentali, di Judd Hirsch rendono lo scambio che segue particolarmente efficace:

Berger: Va bene, credimi

Conrad: Come fai a saperlo ?

Berger: Perché sono tuo amico.

Conrad: Non so che cosa avrei fatto se tu non fossi stato qui. Sei davvero mio amico ?

Berger: Lo sono. Contaci (Conrad si avvicina e si abbracciano).

Libero dalla depressione, Conrad va a casa delal sua ragazza e abbiamo tutti gli elementi per credere che sia pronto a una vita nuova. Dopo questa scena, al film rimane solo di liquidare il cattivo di turno, cioè la madre di Conrad, che di lì a poco se ne va lasciando il figlio con il padre.

Il Cinema e la psichiatria