La scuola dell'odio

La scuola dell'odio inizia quando uno psichiatra di un istituto statale (Peter Falk) entra nell'ufficio  del primario (Poitier) e chiede che gli venga tolto il caso di un giovane di colore vittima di un gruppo di bianchi , e che non ha ancora dato segni di miglioramento dopo più di sette mesi di trattamento da parte di Falk. Il resto del film è un flashback che spiega perché Poitier crede che Falk debba proseguire il trattamento del ragazzo. Vent'anni prima, Poitier era psichiatra di un carcere e aveva avuto in cura un fanatico malato di mente (Bobby Darin) che, essendo un sostenitore del nazismo, era stato incarcerato per sedizione in tempo di guerra. Malgrado le continue offese da parte di Darin, Poitier scopre alla fine la radice dei problemi del paziente la sua ostilità nei confronti del padre (nei flashback dell'infanzia di Darin, il film usa uno stile espressionistico per le riprese). Il film non esita a mostrarci che Poitier si sente offeso dalle osservazioni di Darin, ma dimostra anche che la professionalità di Poitier supera i suoi sentimenti personali e che l'unico scopo dello psichiatra è curare il giovane. In diverse occasioni Darin dice a Poitier che è un pazzo se pensa che i suoi superiori bianchi permetteranno che un nero abbia la meglio su un bianco, anche se il bianco è un detenuto che sostiene il nazismo. La sua previsione si avvera quando Darin viene messo in libertà sulla parola nonostante le obiezioni di Poitier, la cui insistenza sul bisogno di terapia di Darin viene interpretata dal direttore del carcere come un'ostilità personale. Poitier si dimette dal lavoro alla prigione e veniamo informati che Darin è stato impiccato per omicidio dieci anni dopo il suo rilascio. Tuttavia lo psichiatra di colore aveva continuato a credere che avrebbe potuto aiutare Darin, e la sua insistenza perché Falk prosegua il trattamento del ragazzo di colore conferma questa convinzione.

 Il Cinema e la psichiatria