La tela del ragno

La tela del ragno inizia con Gloria Grahame che offre un passaggio nella sua auto a un giovane di bell'aspetto di nome Stevie (John Kerr). I due scherzano sul vicino istituto dicendo a un certo punto che è difficile distinguere i medici dai pazienti. Minnelli ci sorprende subito svelandoci che Stevie è un ospite dell'istituto che ha libero accesso all'area circostante la clinica e che Karen (Grahame) è la moglie del primario  (Widmark), anche se avremmo sospettato che l'ospite dell'istituto fosse proprio Karen e non Stevie. L'intercambiabilità fra persone "disturbate" e "normali" è il tema centrale del film e passa più di mezz'ora prima che tutti i medici e lo staff vengano distinti dai pazienti. Una dei membri dello staff è Victoria Inch (Lilian Gish), l'irascibile economa dell'istituto che ha scarsa simpatia per le idee moderne di McIver (Widmark) secondo cui ad esempio gli ospiti possono autogestirsi. Victoria ha già scelto le tende che vuole collocare nella sala comune in cui i pazienti si incontrano per discutere i loro problemi, ma nella decisione vengono coinvolte almeno altre due parti. Una è la stessa Karen McIver, che ha anch'ella scelto un tessuto per le tende; la seconda è Stevie (Kerr) i cui dipinti dovrebbero, secondo gli altri ospiti, venire stampati sulle tende e collocati nella loro sala riunioni.

La questione delle tende crea una lite tra Karen e Vichy Inch, che diventa poi una questione fra Karen e ilmarito. Widmark interpreta il dottor McIver come un terapeuta e amministratore molto concreto che, malgrado la propria competenza professionale, non è in grado di dedicare abbastanza tempo ai figli e alla moglie sventata. Ciononostante il film lo ritrae come un padre affettuoso con dei figli altrettanto comprensivi, benché la figlia affermi di voler essere una paziente per poterlo vedere di più. A causa della tensione con la moglie, McIver si lascia andare a una parentesi romantica con Meg Rinehart (Lauren Bacall), una terapeuta della clinica che ha perso il marito in guerra e il suo unico figlio a causa della polio. La moglie di McIver è a sua volta tentata dal dongiovanni dell'istituto, il dottor Douglas Devanal (Charles Boyer), che si è  dato all'alcool e alle donne dopo la fine della sua promettente carriera. C'è una scena in cui Devanal fissa a lungo la copertina sbiadita di una sua monografia del 1934, Teoria e pratica della terapia d'ambiente

Nel momento culminante del film, Karen scopre che il marito si incontra con Meg. Decide dipunirlo mettendo le proprie tende nella sala riunioni dei pazienti, anche se il gruppo ha scelto le tende con i disegni di Stevie. Questi, quando vede le tende di Karen nella stanza, va su tutte le furie e fugge dall'istituto. I medici sono così occupati per la sua scomparsa che gli altri ospiti vengono lasciati senza controllo. Mentre lo staff e la polizia stanno cercando Stevie, dragando persino il fondo di un fiume vicino, i pazienti si danno ai festeggiamenti selvaggi che hanno luogo proprio alla vigilia della visita alla clinica del consiglio d'amministrazione. Alla fine le parole ispirate del dottor McIver convincono tutti sul buon funzionamento dei suoi metodi poco convenzionali, basati sull'autogestione e la libertà dei pazienti. Quando poi Stevie viene ritrovato vivo a casa sua, Widmark si riconcilia persino con la moglie e le scene finali del film mostrano una casa felice con marito, moglie, due bambini e persino uno Stevie molto migliorato che dorme pacificamente sul divano. 

Il Cinema e la psichiatria