Rocca Cerbaia

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La rocca, sullo sfondo la valle del fiume Bisenzio. Il mastio, sul punto più alto del rilievo roccioso.

La Rocca di Cerbaia si può non facilmente raggiungere solo a piedi attraverso un sentiero nel bosco, il nr.48 del CAI-Prato, dal paese di Carmignanello al quale si giunge da Prato seguendo la SS.325 verso Vaiano/Vernio.


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La Rocca di Cerbaia, anche solo Rocca Cerbaia,  domina la vetta di uno sperone roccioso di quasi quattrocento metri di altezza a strapiombo sulla valle del fiume Bisenzio. La sua origine pare risalire agli inizi del XII° secolo, quando gli Alberti eressero sul luogo un fortilizio a controllo dell'antica strada detta "di Lombardia", collegamento fra la Toscana e le regioni transappenniniche. Nonostante le sue funzioni prevalentemente militari, la rocca fu utilizzata dagli Alberti per un lungo periodo anche come dimora abituale, fatto confermato dallei rifiniture di ottima manifattura ancora visibili nel mastio. La leggenda, quasi sicuramente priva di fondamento,  vuole che nel 1285 sia stata rifiutata dagli stessi Alberti la richiesta di asilo presso la Rocca presentata dal Poeta Dante Alighieri durante il suo esilio da Firenze. Lo stesso sommo Poeta rese famosa una delle figlie discendenti della famiglia proprietaria della rocca, Cunizza Alberti, protagonista di una animata vita sentimentale nella sua "Divina Commedia" (Paradiso IX, 13-36).

Nel 1361 la rocca fu venduta ai Fiorentini che, vista la sua importante posizione strategica, vi insediarono una guarnigione militare permanente e ne rafforzarono le difese. Rocca Cerbaia ha il classico aspetto dei castelli-recinto medievali: un possente mastio domina dal centro ben due cerchie murarie circostanti di forma all'incirca quadrata. La costruzione, eseguita in pietra arenaria di cui la zona è ricca, versa in gravi condizioni di degrado. Ciò nonostante sussistono vaste porzioni della prima cinta muraria con la porta d'ingresso inserita nella cortina sud, varcata la quale si trovano i resti della chiesa del complesso. Oltre i resti della seconda cerchia si può notare ciò che rimane della cisterna, con copertura a botte, e di alcuni edifici. Nel cuore della fortificazione sorge il Mastio dotato di una torre centrale con funzioni di vedetta, un tempo molto più alta di quanto sia oggi, e con ancora visibili le brecce delle finestre e dell'ingresso di quella che era la residenza del padrone della rocca. Sembra che questa parte del complesso sia stata ricostruita verso la metà del XIII° secolo prendendo come modello il vicino Castello dell'Imperatore di Prato. Viste le disastrose condizioni attuali non ci è possibile affermare con certezza che questo corrisponda a verità. Alcune parti dei ruderi, soprattutto quelle dal lato dello strapiombo, sono a grave rischio di definitivo crollo.

Recentemente la Rocca è divenuta patrimonio pubblico. Il comune di Cantagallo, con il sostegno della provincia, ha acquistato per 60 milioni l'antico monumento. Si sta già pensando al suo recupero e valorizzazione.

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