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 LA BIBBIA:
COS' E'  e  COSA NON E'
La Bibbia non è un libro, ma molti libri (tà byblia, in greco, significa appunto "i libri") riuniti in un solo volume:
Abbiamo libri storici o che tentano di dare una ricostruzione storica di avvenimenti passati: ad es. Esodo, Giosuè, Numeri...
Libri profetici (scritti da profeti o riguardanti la loro storia) come Isaia, Geremia, Ezechiele, Abacuc,...
Libri sapienziali o poetici: Proverbi, Qoelet, Cantico dei Cantici, Siracide,...
Si tratta di libri molto diversi tra loro, con caratteri e temi diversi ma tutti collegati dalla Rivelazione di Dio che Si esprime attraverso di essi.

La Bibbia
non è stata scritta da Dio, ma da molti uomini nel corso di molti secoli ( dalla tradizione orale che confluirà nella Genesi -XIII a.C., fino agli scritti dei discepoli di Gesù - I d.C.)
E' stata ispirata dallo Spirito: cfr.  Costituzione dogmatica Dei Verbum.
non descrive solo eventi "educativi": (cfr. esempi) poiché è legata a popoli e tempi storici molto diversi dai nostri ed esprime usi e costumi lontani dalla morale moderna: schiavitù, guerre, odio etnico.
È importante osservare però che, anche soffermandosi a descrivere il male, la Bibbia lo giudica costantemente per quello che è, e non scende mai a patti con esso.
non va interpretata in modo letterale, parziale o ideologico: va capita nei suoi molteplici significati senza aggiungerne altri.
non contiene Codici Segreti, Piani Occulti, Complotti Universali: il vero Messaggio è solo quello che viene da Dio.
 
 LEGGERE LA BIBBIA:

negli Atti degli Apostoli (8, 27 segg.) leggiamo di un  eunuco africano, convertito al cristianesimo nascente, che leggeva il libro del profeta Isaia. Il predicatore cristiano Filippo gli chiese: "comprendi quello che stai leggendo?". Quello rispose: "Come potrei, se nessuno mi istruisce?"
La lettura della Bibbia non era facile per un africano, come non lo è per un italiano oggi: è un libro che ha le sue radici nella cultura ebraica, ed è necessaria la "trasposizione" di alcuni termini, la spiegazione di  concetti, usi e costumi propri del tempo in cui i libri biblici furono scritti (si fa la stessa cosa anche studiando la letteratura greca antica o quella inglese contemporanea).
I libri biblici ed il loro messaggio non sono facilmente comprensibili  senza che qualcuno ci aiuti, proprio come fece Filippo con l'africano. E' allora necessario che la Scrittura venga spiegata ai credenti, come fa la Chiesa nella Liturgia e attraverso la predicazione.
L'interpretazione della Bibbia non può e non deve essere affidata al singolo lettore, ma deve essere studiata da teologi ed esperti: altrimenti si va incontro ad alcuni rischi.
Fatti ed episodi devono essere ricollocati nella cornice del loro tempo e dei luoghi che li hanno prodotti: questa è una delle regole fondamentali per lo studio delle opere letterarie e non deve sorprenderci o scandalizzarci che questa procedura venga attuata anche per i libri che compongono la Bibbia.
Essa è sì letteratura sacra, ma comunque opera scritta, con caratteri propri e analizzabili: il lessico, le espressioni usate, il messaggio che propone.
 

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