Marc Chagall, La crocifissione gialla, 1943

In questo dipinto Chagall evidenzia l'ebraicità di Gesù, che qui indossa il filatterio e i tefillin, le fasce della preghiera, sul braccio. Alla sua destra è raffigurato il rotolo della Torah.
Mentre moriva sulla croce, Gesù pronunciò parole tratte dalle Scritture ebraiche: i Salmi (Sal 22,1).
San Paolo ci dice che il Cristo è: "della stirpe d'Israele, ebreo da ebrei". (Fil.3,5)
 
 

Cosa pensa un ebreo DOC di Gesù di Nazareth?


Messori intervista David Fussler, cattedratico di Storia del Cristianesimo all'università di Gerusalemme,  di religione ebraica, autore del libro Jesus, considerato uno dei massimi esperti sulla figura di Gesù.

 "Non gli piace, poi, il “sinistrismo” di tanti cristiani.
Anche su questo Flusser non ha dubbi: «Gesù è salito a Gerusalemme per cercare di salvare la città dalla distruzione, per cercare di distogliere i suoi fratelli dalle tentazioni rivoltose che avrebbero portato, come poi si vide, al disastro. Egli è venuto a predicare la rivoluzione del cuore.
Sono assurde le teorie che vogliono fare di lui un guerrigliero. La sua predicazione è sovversiva, certo, ma in senso morale, come capovolgimento dei valori riconosciuti».
Parlando della morte di Gesù, nel suo libro c’è una frase che, scritta da un ebreo, può lasciare perplessi.
Dice, infatti: «Non abbiamo alcun motivo di dubitare che il crocifisso sia veramente apparso a Pietro, poi ai Dodici, poi a più di 500 fratelli in una volta, poi a Giacomo e a tutti gli apostoli. Da ultimo apparve pure a Paolo sulla via di Damasco».
Che significa, gli chiedo, questo ammettere la risurrezione da parte di chi non riconosce la messianicità di Gesù? «Ma anche i discepoli di Giovanni, pur buoni ebrei, erano convinti che il Battista fosse risuscitato», replica. «Stando a Matteo, dopo la morte del Nazareno, molti “santi” risuscitano.
Anche nei libri ebraici si parla di altre risurrezioni.
Un ebreo non può escludere che anche Gesù sia risuscitato, senza che per questo sia uscito fuori dalla tradizione religiosa del suo popolo».
Continua: «La risurrezione dei morti testimonia la potenza di Dio: entrambi, ebrei e cristiani, aspettiamo la risurrezione di tutti per l’ultimo giorno, ma non escludiamo che per qualcuno Dio decida di anticiparla. Ciò che ci divide non è il fatto che Gesù sia uscito, da morto che era, dal sepolcro, ma è l’interpretazione: per i cristiani è il segno con cui Dio ha riconosciuto il suo Cristo, è la prova che il Figlio dell’uomo era anche il Figlio di Dio. Noi, ovviamente, non ci spingiamo a questo: ma il fatto che io personalmente non respinga l’ipotesi che Gesù sia stato risuscitato è La conferma della stima, della simpatia con cui guardo a questo grande figlio di Israele».
Ma un’altra sorpresa aveva in serbo quest’uomo singolare. Stando ai medici, la moglie, da lui sposata all’uscita dal lager, non avrebbe potuto avere figli. «C’è, in Austria un santuario mariano dove da secoli si recano a pregare le donne sterili. Ci andammo anche noi, pregammo: e, in effetti, i figli vennero, con sorpresa dei dottori».
Ma come? stupisco. Prima Gesù davvero risorto, poi il pellegrinaggio al santuario della Madonna. Mi guardò con quell’aria simpatica, un po’ ironica dietro il faccione bonario:
«Amigo! - replicò prendendo, al solito, lo spagnolo per l’italiano -Amigo: ha forse dimenticato che Maria è una delle nostre? Non era per caso un’ebrea? E allora, perché non le si potrebbe raccomandare anche una coppia di buoni ebrei?».
Insomma, chi sono (e, soprattutto, chi dovrebbero essere) i cristiani per lo studioso di cristianesimo dell’università ebraica di Gerusalemme? «I cristiani, stando alla Lettera a Diogneto, un documento della Chiesa primitiva, dovrebbero essere l’anima del mondo, il suo supporto spirituale. Se lo diventassero davvero. meglio per tutti, anche per gli ebrei."

Dal libro Inchiesta sul Cristianesimo, SEI, Torino, 1990.
 Copyright 1999 Vittorio Messori

Un altro parere: Rav Kopciovski, rabbino : "Ebraismo e Cristianesimo devono procedere come parallele convergenti"

Torna alla pagina principale