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Le loro tende

di Franco Basso

 

(Perché?)- "Abbassa sempre lo sguardo, quando incontra qualcuno." Avvicinamento: disposero le loro tende accanto a lei. Nei pressi della sua abitazione. Di cos’è fatto il pensiero? Il pensiero di qualcuno. "L’ho pensato."

"Ho pensato a te." (Un fiore crebbe fra di loro.)

Sebbene fosse sola, non disse nulla. Conoscevano questo. Il suo silenzio.

"Tende," pensò. Pensò: forse dovrò cogliere quel fiore, (prima che ne divengano consapevoli) era strano che non l’avessero notato, avevano notato il suo silenzio, ma dissero: "Sebbene fosse sola, non disse nulla."

Pensò: "Se esiste qualcosa di divino, è come loro, e può calpestarlo." Sorge il (loro) giardino senza sforzo, come levano l’accampamento, come sorge per loro, a un gesto della mano, così levano l’accampamento, lieve come una nube, la nube è grigia al tramonto, a un gesto della mano.

Poteva camminare fra di loro, se non alzava lo sguardo, se lo alzava, doveva rientrare. In casa non era sola.

"Così sono"-

Sola, pensò.

La loro venuta era in una parola, "Madre," che lei non disse, sola: "Mamma, è in una parola," voleva dirla, mentre attraversava lo spazio che li separava dall’alba al tramonto, era con loro, era forse tornata con loro: "Mamma."

("Sì?"

"Chi sono?"

"Stranieri, amici.")

"Esco." Fin da quando li aveva sentiti, "Non disse nulla," (Non disse loro nulla)- (era) nel lungo interminabile sguardo, terminato, con cui la guardò, deposto in silenzio il bicchiere, c’era un medicinale nel bicchiere, lei abbassò il suo, per semplice timidezza abbassò il suo, così lo ricordò: per semplice timidezza, e ricordò: (lo avrebbero chiesto?) ricordò: "Pensi di poterlo cogliere?", se non l’hai colto nello sguardo, incomprensibile. Pensò: "Sembrò così dolente," (il suo volto) l’emergere alla superficie di quell’emozione sul volto: nello sguardo, senza più speranza: "Così sono," dunque-

Senza speranza, pensò.

"Pensi di poterlo cogliere?" Perciò temeva di uscire, per la loro temuta leggerezza (levità)- (per questo?)- quando fosse tornata con loro, come temette o sperò, per un attimo, sarebbe stata altrettanto leggera, un attimo di speranza o timore insedia il pensiero delle cose, non era tornata con loro, era(no vivi) una sconosciuta, per loro, però, in quanto a lei, pur avendoli osservati, vicini, non li conosceva, non sapeva nulla di ciò che nascondevano nelle loro tende. L’ombra dei suoi occhi, l’ombra dei suoi occhi ancora interminabilmente attendendo che lei rialzasse i propri, lei li rialzava, nella memoria non poteva rialzarli, li riabbassava: nulla, pensò, conosceva solo le risorse dello sguardo, come se si fosse rivolta a uno sconosciuto, chiedendo: "Posso coglierlo?" –(quel fiore)-

Gli era indifferente. Non l’aveva ancora notato. Ora glielo faceva notare. Non se ne poteva esimere. ("Di che cosa ha paura?")

Ora, pensò, quando sua madre la osservò, il suo dolore si concentrò, contraendosi in un punto negli occhi, profondo, dovendo vincere la sua paura, poi si diffuse, macula: dovendo vincere la sua paura si intensificò, "La sto facendo soffrire," (mia madre) questo lo comprese, si diffuse, poi, e poi pensò: "Lo vede chiaramente," sarebbe stato così: l’assenza della sua infelicità le avrebbe dato sollievo. Lo vedeva chiaramente.

"Perché soffre?"

Non vide a lungo i suoi occhi, disse: "Dovrei essere felice, per i miei figli, dovrei"- esserle vicina-

Poi non conobbe più, ancora, la parola che era sempre mancata, "Guardami, puoi"- guardarmi.

Da ciò soltanto la conobbe, dalla sua interminabile assenza nella memoria, nella memoria non poteva dirla, se fosse tornata con loro, altrettanto leggera, non poteva dirla, disse: "Esco," temendo che non rimanesse che quell’unico gesto, e non rimaneva, non più rinviabile- (Era sorto nella notte, all’alba era sorto: l’accampamento)- era uno sconosciuto, la avvicinò, era semplice, poi la conobbe, la parola che era sempre mancata, (mancata ancora) "Non mi guardi?"

"Guardala."

"Hai paura che ti facciamo del male?"

"Sì." Lo guardò. Diffusa indifferenza sul volto, non mascherata. Non era sola in casa. Se fosse stata fra di loro, se fosse stata fra (tutti) quelli che temeva! Eppure dissero: "Sebbene fosse sola, non disse nulla," ciò non impedì loro di capire, ciò non le impedì di capire, nella memoria non poteva comprendere al presente, a un gesto della mano, tacque, tacque, che egli fece, lento, disteso, e pensò: "Potevo coglierle un fiore," no, non poteva, l’occhio non si fece più limpido, lo vide: azzurro, il suo non si fece più limpido, non aveva osservato con attenzione, non si erano avvicinati, erano estranei, non era tornata con loro, lo sguardo chiaro, perché potesse vedere, "Potevo coglierlo," non lo colse, perché potesse vedere la mano che depose il bicchiere avvicinarlo al volto, un’abitante delle loro tende con un sorriso, questo poteva, pensò: (esserle indifferente) essere davanti al loro con quel fiore inutilmente colto, che non poteva inutilmente cogliersi, negli occhi ancora a lungo: silenzio, "Sì, puoi," non passò molto tempo che le loro tende furono posate, furono tolte, grigie, pesanti, uno si era avvicinato, nella memoria non poteva comprendere per il tempo presente, infelice di averli sentiti dire, ciò che avevano detto, di lei, o forse di lei, perché non una sola parola venne dopo di questa, la mormorarono, "Sebbene fosse infelice, non disse nulla," non sapeva di dover dire tutto, sapeva di doverlo dire, intollerabile, era quanto di lei sapevano, era quanto di lei sapeva, "Sì, puoi"-

Uscire.

"Puoi"-

Uscire.


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