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Limite, di neve

di Franco Basso

 

Quando vennero ancora. Per risponder(gli). Nella sua memoria. (Vennero.) Scrutarono.

(Cold)- Freddo. Limite di un territorio noto. Sommità di un colle, sulla sommità. Raggiunse la sommità di un colle, dietro di sé in uno sguardo non noto ciò che vide: distacco- "Puoi sentirlo?" (In quiete)-

"What, if we can’t think with his"-

Memory? "Come possiamo dare ascolto alle sue ragionevoli richieste?"- se non possiamo con la sua parola- con la sua memoria- Al limite di uno territorio noto. Egli (è) ancora (di nuovo) solo. Distacco. Limite di un territorio noto raggiunto per non essere più dimenticato. "Ciò che più sorprende è il distacco."

Quiete, per un attimo soltanto.

"E se si ingannasse," (nonostante sia stato scrutato a fondo)-

Lo vedevano con gli occhi i suoi occhi il paesaggio noto dimenticato dopo di lui. Dove ha sofferto: separazione.

Limite: minimo segnale rilevabile- (Termine ideale)- Cosciente (dei propri limiti) del segnale rilevabile portato al minimo e che proveniva dal lato di un territorio noto; (punto invalicabile)- "Ancora un passo e lo perderei."

"Ancora un passo e lo perderebbe, lo perderemmo." Se ne sarebbe astenuto. (Soglia di una foresta.) Sulla soglia di una foresta. Lo sentiva ancora (il segnale delle cose familiari), debole, distante; un’intensità sostenibile, priva di riferimenti immediati. Quando vennero ancora, raggiunse i limiti di un territorio noto; disse: "Tempo di oltrepassarlo," (il valico)- Guardati attorno. Osserva. Non osservare- (una traccia sul terreno)- Se avesse percorso ancora un passo, lo avrebbero perso, c’erano ancora speranze, si fermò. Ma egli comprese: "Ancora un passo e proverei il dolore (delle cose note)." Da quella parte, tracce umane, luoghi appena intravisti per la prima volta, temuti. Speranza. Dolore.

Si fermò, sul limite del distacco, dove l’emozione aveva preso forma. Dove il segnale era (ancora) appena percepibile. Richiedeva loro concentrazione, dedizione: "Non sarebbe durato a lungo," pensò "si sarebbe rinforzato," nella loro intensa concentrazione lo rinforzarono, per comprenderlo, per risponder(gli). Dovevano sentirlo. Dapprima indistinto, un rado fioccare di neve, dal grigio del cielo. Che si intensifica.

Neve. Tempo di fare ritorno. Un numero sempre maggiore di segni riconoscibili, sebbene avesse camminato a lungo dando le spalle al luogo dal quale proveniva, (distacco) aveva camminato pensando: "Cresce il timore di proseguire (verso luoghi ignoti), cresce il desiderio di voltarsi indietro"-

Ne furono sorpresi: "Guarda, sapeva che avrebbe nevicato"- (ne era consapevole)-

"Sapeva che avrebbe dovuto affondare i piedi nella neve." Non nevicò molto.

Pensò: "L’odore era proprio odore di neve." Come era stato detto. "Non lo saprei riconoscere," pensò. Il paesaggio aveva iniziato a trasformarsi, nel turbinio della neve; desiderava rincasare. La neve avrebbe ricoperto le tracce che aveva visto? Non le avrebbe osservate. Era questo, pensò. Quello che loro potevano. Consapevolezza.

Lo resero partecipe (della loro): "Sapevi che avrebbe nevicato."

"Perché si vive?" Lo sapevo, pensò. Che avrebbe nevicato. Si strinse nelle braccia, il vento soffiava. Freddo. Non sarebbe tornato (a quel limite), inutile. Non sapeva che erano venuti.

Ricordo. Non lo avrebbe ricordato.

Neve.

"Vorrei non averlo saputo, non essere venuto,"(sin qui)-


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