The Blair witch project - di Giorgio Croce Nanni

"The Blair Witch Project", il film evento della stagione, è sbarcato finalmente anche in Italia. Solitamente quando un film è preceduto da chiasso infernale, servizi, dibattiti, misteri alla fine si rivela quasi sempre una delusione, il classico "Molto rumore per nulla". Non è questo il caso. Già dopo i primi minuti, infatti, si capisce che siamo di fronte a qualcosa di diverso, completamente nuovo, originale. Le riprese amatoriali, storte, sgranate, in perenne movimento, catapultano lo spettatore quasi immediatamente nei panni dei tre protagonisti: l'amatorialità tecnica trasmette alla gente un senso di familiarità, di vicino, di tremendamente reale. Una situazione comune a milioni di persone: una gita con amici in un bosco. Una tenda. Due telecamere. Il fascino di qualcosa che è ignoto, oscuro, in un'epoca in cui tutto è deciso, chiaro, limpido, senza sfumature. La speranza ma al tempo stesso la paura di trovare qualcosa di orribile, inquietante, addirittura sovrannaturale. Chi non ha mai fatto o provato simili sensazioni? La mancanza totale di regia, poi, è colmata dal grande lavoro di montaggio che trascina il film su ritmi elevatissimi, senza pause, il tutto condito da una sceneggiatura volutamente "improvvisata", e,vedendo lo schema del film, non poteva essere altrimenti, che rende la scena ancora più realistica. Le sequenze al buio sono semplicemente agghiaccianti, e dimostrano cosa si può fare con pochi soldi e tanta fantasia: niente effetti speciali, niente mostri: solo la paura più antica dell'uomo, ovvero il buio. Forse il più terribile tra i mostri. L'unico mostro ben visibile a tutti. Il finale, poi, è l'angoscia allo stato visivo: la casa, le urla, le impronte, le corse, la fine inevitabile che sta per arrivare, lenta, inesorabile...e un mistero che si infittisce ancora di più dopo la fine del film. C'è chi sostiene che la fine sia traditrice, ma non poteva essere altrimenti; in un film basato sul mistero  e l'angoscia, la fine non poteva che essere misteriosa, angosciante e lasciare spazio a migliaia di spiegazioni. In sostanza, uno dei film più originali e innovativi degli ultimi tempi, fatto sia con il cuore (il film) che con il cervello (la campagna pubblicitaria), e che farà parlare di sè per tantissimo tempo, come solamente i grandi film sono capaci di fare.