La Norvegia in bicicletta

Tutta la norvegia? Volendo... ma ci accontenteremo di una parte a sud.
Janez ed Emmanuele.

il percorso sommariamente

La partenza: venerdì 12 luglio 1996
Per raggiungere la Norvegia abbiamo scelto l’aereo perché, in questo caso, molto meno caro del treno.

Decolliamo dall’aeroporto di Trieste lasciandoci alle spalle un’anomale estate fresca e piovosa (17°C quella mattina) per raggiungere una soleggiata e calda Oslo alle 2 del pomeriggio (26°C).

davanti all'aereoporto rimontiamo le biciclette

Rimontiamo le nostre biciclette, che hanno viaggiato nelle apposite borse portabici, in un pezzo di verde davanti all'edificio dell'aereoporto. Tocca poi caricarci sopra i bagagli. È la prima volta che saliamo su delle bici cariche e il primo impatto è sconvolgente!! Siamo alla guida di un mezzo lento e pesante. Il primo pensiero è che mai riusciremo ad affrontare il lungo viaggio che abbiamo programmato, ma fatti pochi chilometri acquistiamo velocemente dimestichezza col mezzo.

Siamo impazienti di cominciare subito il nostro viaggio così ci fermiamo solo un momento ad Oslo per cercare alcune informazioni turistiche e soprattutto il libretto con gli indirizzi degli ostelli. Non abbiamo un piano di viaggio, ma solo una vaga idea di mete raggiungibili (pensate da Janez): Bergen via Kristiansand ovvero percorrere la costa sud della Norvegia. Così ci buttiamo all’avventura.

Prima di partire sarebbe meglio far rifornimento d’acqua, ma non esistono fontane! (Sono questi i primi effetti della privatizzazione dell'acqua?)
In un supermercato scopriamo che l’acqua minerale è carissima. La Coca-Cola costa di meno e ne riempiamo le nostre borraccie. Non l’avessimo mai fatto! La bibita gassata sollecitata dai movimenti della bici esce a piccoli spruzzi dal tappo. In poco tempo abbiamo delle borraccie appiccicosissime su cui si depositano strati di polvere, e il telaio della bici trasuda Coca-Cola impregnata di fango! Uno schifo!

l'arrivo a Drammen alla mattina col freddo La nostra prima tappa prevista è la città di Drammen, ad una trentina di chilometri a sud di Oslo. Le due città sono collegate da una veloce superstrada a 4 corsie che non possiamo percorrere in bicicletta. Le strade secondarie hanno indicazioni solo per i piccoli paesi lì vicino. Leggiamo continuamente nomi sconosciuti che non ci dicono nulla. La nostra cartina non è sufficientemente dettagliata per capire dove siamo e ci capita più volte di sbagliare strada.

Alle 22.30 ci rassegnamo a passare la notte fuori. La notte? Ma se fa ancora chiaro! Il guaio è che si è alzato un venticello gelido... Interpretando la cartina ci rendiamo conto che siamo ancora lontani da Drammen, e difatti, raggiungeremo quella città solamente la mattina successiva, dopo aver passato diverse ore coricati in vari prati per riposare. Ci siamo allontanati di soli 30 km dalla capitale, ma ne abbiamo percorsi 80!

Drammen citta a sud di Oslo

La ricerca dell’ostello è un’altra impresa che ci impegna quasi tutta la mattinata. Prendiamo così dimestichezza col chilometro espansodei norvegesi. I due chilometri che lo separavano dal centro città sono in realtà più di 6! (fa fede il ciclocomputer) E poi si trova in un labirinto di stradine di periferia, tanto che per raggiungerlo dobbiamo chiedere informazioni ad un campeggio dove ci viene consegnata un’apposita fotocopia col percorso per raggiungere il fatidico ostello!

Domenica 14 luglio

Con calma la mattina ci prepariamo e partiamo. Non abbiamo una lunga tappa oggi. Attraversando boschi e campi di fragole al momento della raccolta, giungiamo a Kongsberg e al suo splendido ostello caldo e confortevole. Decidiamo di fermarci 2 notti per avere modo di visitare la zona.

Kongsberg e il suo fiume

Lunedì 15 luglio

La colazione offerta all’ostello prevede una grande varietà di cibi diversi: pesce con ottime salsette agrodolci, salumi di tutti i tipi, formaggi, latte, korn-flakes e cereali, jogurt e marmellata. Dedichiamo la mattinata alla visita dell’interessantissima miniera d’argento, oggi non più sfruttata.

l'entrata della miniera d'argento

la scala mobile dell'epoca

scudetti dei re scolpiti nella roccia Il treno ci trasporta per due chilometri di galleria. All’interno sono ancora presenti i vecchi macchinari (pompe, motori per ascensori) nonché un’originalissima scala mobile in legno: le due rampe di scale muovendosi alternativamente permettevano ai minatori di superare i dislivelli senza fatica. Forse è quella la prima scala mobile della storia!

Nel pomeriggio vorremmo visitare anche il museo dello sci, ma forse non abbiamo capito bene dove sia e ci ritroviamo sui monti alla base delle piste da sci. Poco male, il paesaggio è bellissimo percorrendo un sentiero raggiungiamo la famosa roccia su cui sono scolpiti gli scudetti dei vari re norvegesi.

martedì 16 luglio

un incrocio tra ciclabili

Una lenta ma continua salita ci conduce al passo da cui scendere su Notodden che raggiungiamo nel primo pomeriggio. Abbiamo così tutto il tempo per visitare il museo d’Hydro, la grannde società norvegese "Norsk Hydro-Elektrisk Kvaelestofaktieselskab" nata il 2 dicembre 1905 con la creazione della prima industria norvegese. Si occupava di produrre nitrato di potassio secondo il metodo Birkeland-Eyde, un ingegnere e un fisico fondatori della società. La fabbrica era alimentata dalla più grande centrale idroelettrica europea dell’epoca. Mentre facciamo rifornimento di viveri in un supermercato rubano il ciclocomputer della bici di Janez.

antica centrale idroelettrica

... continua...