Il Giornale

 

 

"Cantate" Youth Choir ritorna a Gargnano

Rosetta Bastoni

 

"Noi di ‘Cantate’ spesso diciamo che l’Italia è la nostra seconda casa. In dieci anni dalla fondazione del nostra compagine, abbiamo visitato il vostro Paese 8 volte (Lago di Garda, Toscana e Umbria) ed il ritorno sul lago di Garda nel prossimo Luglio, dopo due anni di assenza, costituisce per tutti noi uno dei più eccitanti ed attesi eventi dell’anno.

In particolare, ci riteniamo fortunati di avere tanti buoni amici e sostenitori a Gargnano e dintorni e sarà per noi un grandissimo piacere cantare ancora per loro, per ringraziarli dell’ospitalità e calorosa simpatia con la quale ci hanno sempre accolto".

 

Con queste gratificanti parole, il Maestro inglese Michael Kibblewhite conferma il ritorno sulla nostra riviera del suo "Cantate" Youth Choir, nell’ultima decade del prossimo Luglio.

Il primo concerto sarà dedicato agli amici di Gargnano e si terrà, come al solito. nella chiesa parrocchiale di S. Martino, Domenica 25 Luglio alle ore 21.

La notizia di questo ritorno sarà accolta con gioia da molti nostri concittadini, che lo scorso anno hanno espresso il loro rammarico per non aver visto rinnovato il consueto appuntamento estivo con questo prestigioso insieme.

Fondato nel 1994 dal Maestro Michael Kibblewhite, il coro inglese "Cantate" Youth Choir celebra quest’anno il suo decimo anniversario. Nel frattempo "Cantate" è diventato uno dei cori giovanili più famosi in Gran Bretagna, vincendo numerosi concorsi nazionali, compreso il prestigioso titolo di "Coro dell’anno", riservato ai giovanissimi, messo in palio dalla nota catena di supermercati Sainsbury. Numerose sono state le partecipazioni a programmi televisivi e radiofonici della BBC e a concerti in sedi importanti, come la Royal Albert Hall.

"Cantate" Youth Choir attualmente ha oltre 200 iscritti, ragazzi e ragazze suddivisi in tre differenti classi: -Training Choir - per l’addestramento di giovani che intendono inserirsi nel coro; -Junior Choir (voci bianche) - per bambini e ragazzi di età compresa fra gli 8 e i 14 anni; -Senior Choir - per giovani oltre i 15 anni e più adulti, fino all’età di 21 anni.

Il corpo insegnanti comprende alcuni noti direttori di corali, nonché valenti maestri di canto.

Molte sono le partecipazioni della comunità corali ai concerti di beneficenza che non di rado si svolgono alla presenza di membri della Casa Reale inglese; i proventi di queste manifestazioni vengono poi riversati sui fondi di importanti associazioni della Gran Bretagna, per opere di carità e assistenza sociale.

"Cantate" Youth Choir ha prodotto 6 CD di cui il più recente – Messa dei Bambini, di John Rutter – è stato un best seller sia in Gran Bretagna che in America.

Per il futuro, il programma di "Cantate" prevede un giro del mondo che comprende la Nuova Zelanda e il lontano Oriente, nel 2006.

A Gargnano, nel prossimo Luglio, il Maestro Michael Kibblewhite porterà una quarantina di "voci bianche", appartenenti alla classe Junior, con un programma di musica sacra e profana di grande e piacevole ascolto. Quindi, vi aspettiamo numerosi in San Martino, Domenica 25 Luglio alle ore 21.

 

 

Le trenta edizioni della "DIECIMIGLIA DEL GARDA " finiscono in un libro

Bruno Festa

 

È iniziata così, il giorno di "Pasquetta" del 1974. Un’avventura lunga 30 anni. Fino ad oggi, almeno. Una vicenda sportiva che non è passata inosservata, che –anzi- ha gradualmente coinvolto a vario titolo l’intera comunità di Montegargnano prima, del Comune e dei dintorni gardesani, poi.

Fino a compiere il passo più lungo, verso la Federazione Italiana di Atletica Leggera, con conseguente salto di qualità e conquista di maggiore prestigio. Poi, l’inserimento della manifestazione nel calendario internazionale. Tutto questo nel volgere di trent’anni. Una generazione. Allora, nel 1974, la corsa podistica che adesso è nota come "Diecimiglia del Garda" era conosciuta da tutti come la "Caminàa", utilizzando un termine che, oggi, sarebbe ritenuto, forse, poco elegante o, addirittura, un poco grezzo (sgrès, diremmo in dialetto) ma che -a nostro modo di vedere- bene definiva la filosofia della gara di allora e non lasciava alcun dubbio sulla logica interpretativa di una parola dalla facile traduzione in italiano: camminata.

Una parola dai connotati certi: lunghezza del percorso, pressione psicologica della vigilia, difficoltà nell’affrontare la fatica. Tanta fatica.

Alla vigilia della prima edizione, quella del 15 di aprile 1974, non ci credevamo neppure noi. I preparativi per quella che avevamo pubblicizzato come "marcia non competitiva" erano durati mesi e, ovviamente, noi stessi avevamo dovuto ripetutamente percorrere il tracciato per segnalarlo, dotarlo di indicazioni e mettere a punto le consuete operazioni che una gara di questo genere richiede. Era l’esordio e dovevamo pagarne lo scotto.

Sotto ogni punto di vista, a partire dalla modesta esperienza di cui disponevamo, coniugata alla carenza dei mezzi e ad una fortuna balbettante. Accade così, di solito, quando si parte e non vi sono risorse in grado di sorreggere, in qualche modo, la dea bendata nel suo ruolo.

Un ruolo che, a volte, si rivela determinante.

Dalla nostra avevamo un’arma sola, brandita però in maniera convinta e inesausta: l’irrefrenabile entusiasmo iniettato, per un verso, dalla sventatezza giovanile e, per l’altro, da una salda convinzione che solo la fede in un obiettivo –in questo caso un obiettivo sportivo- può assicurare.

Un entusiasmo che ci spinse a tracciare un percorso atipico e durissimo.

Un itinerario che si inoltrava sui monti di casa nostra, alla ricerca di passaggi e sentieri che garantivano per la prima volta il transito ad atleti che non avevano mai raggiunto l’entroterra di Gargnano neppure per una merenda.

Ma altri traguardi, che spaziavano al di là dell’atletica, vennero subito inseguiti. Tra questi un ruolo di primo piano l’ha avuto la promozione del nostro territorio.

Da allora sono trascorsi trenta lunghi anni. La sgambata in mezzo ai boschi del Denervo, con puntate a Costa di Gargnano e alla diga di Valvestino è divenuta una classica internazionale, inserita nel calendario della Federazione di Atletica, e attorniata da altre e più blasonate manifestazioni.

A Navazzo abbiamo applaudito tanti campioni italiani e stranieri: Gelindo Bordin (Olimpionico a Seul), Gianni Poli e Giacomo Leone (vincitori della Maratona di New York), Sono passati astri dell’atletica internazionale: Andrew Masai, Moses Tanui, Paul Tergat, Arthur Castro, Jonah Koech. Ed è ancora negli occhi di tutti la leggerissima falcata di Tegla Loroupe, vincitrice nelle Maratone di New York (2 volte) e Rotterdam (3 allori), detentrice dei record mondiali sui 20.000, 25.000, 30.000 metri e con tre titoli mondiali di Mezza Maratona: un mito. Chi, trent’anni orsono, avrebbe avuto il coraggio di confessare pubblicamente che nutriva queste ambizioni?

Queste ed altre riflessioni sono state raccolte in un libro che sarà a giorni in libreria, su iniziativa del Gruppo Sportivo Montegargnano.

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