SEMPRE

Ti ho preso fra le braccia, l’emozione di un contatto che non perde la sua forza.

Ti ho stretto la mano, sentendo il sangue che fluttua nelle tue vene.

Mi sono addormentato ascoltando il battito del tuo cuore,

ascoltando la melodia del tuo amore.

Ti ho guardato negli occhi, la profondità di un’anima che non cessa

di dare vita, di stupire gli atomi della mia esistenza.

Ti ho sfiorato, ti ho toccato, ho sentito avvolgere il mio corpo al tuo,

ho sentito cantare le nostre membra, elevarsi e riempirsi di luce

fino a spegnere le fiamme della passione, lentamente al crepuscolo della sera.

Ho ascoltato la pura trasparenza della tua essenza, attraverso la tua voce,

mi sono commosso davanti alla sorgente di speranza, di sentimento

che sgorgava dalle tue parole.

Ho baciato le tue labbra,

sentendo il dolce ed estasiante piacere del perdersi fra le emozioni incontrollabili,

del perdersi fra i sogni di una notte di corse, all’inseguimento di un simbolo, di ricordi

che ci uniscano, d’emozioni e musica che sciolgano le nostre anime in un crogiolo di

sangue e spirito.

Ti ho vista all'alba di un nuovo giorno, davanti a questo sole,

e nell’oscurità piena della notte, amarmi come un bambino,

e lasciandomi addosso il profumo della felicità.

23/06/99

VISIONI

Si spegne il sole al tramonto di un giorno di gloria.

Gli dei abbandonano l’Olimpo, è tempo di migrare verso altri orizzonti,

verso luoghi remoti e perduti nel tempo.

Rimane un po’ di terra sparsa, che due vagabondi si dividono per sognare sotto

le ombre della notte.

I predicatori cospargono di sale le ceneri di questo mondo,

di notte i bambini contano le luci dello spazio,

le stelle cadenti, vite perdute in una notte senza poesia.

Odo il mare cantare alla luna ricordi dei giorni trascorsi con l’uomo

a danzare sulla strada della pace assoluta, dove il bene assorbiva il male,

come una spugna l’acqua, dove il sole si rifletteva negli occhi delle persone,

specchi sinceri dell’anima profonda dell’uomo.

Io sono figlio di questo nuovo tempo,

dove il nulla è padre di ogni cosa, di ogni spirito,……..di me stesso.

Ballo sotto le fiamme solari, che scrivono sulla mia pelle,

segreti perduti negli strati temporali dei secoli,

lungo un arco infinito.

Canto insieme al vento, su questa barca in mezzo all’oceano

dove i gabbiani mi guardano come una creatura del mare,

cammino sull’acqua pensando a Dio,

volo via e mi sento libero, leggero, solo………

immerso nelle visioni che rendono un attimo breve,

intenso quanto una vita……

25/06/99

TERRA DI CONFINE

Migliaia di metri, spazio sopra i nostri pensieri,

lontani uno dall’altro, in due punti del nostro universo.

Migliaia di ore, momenti di vita consumati guardando dentro noi stessi cercando la fede,

momenti di solitudine forzata aspettando con pazienza, aspettando…il domani.

Terra povera, terra di pietre che trascinano il mondo, che portano stratificato il dolore degli uomini,

la sofferenza di tante anime, terra di ricordi perduti nel profondo della terra.

Terra brulla, costernata da deserti di silenzio e polvere che riempiono di vuoto l’orizzonte, e scrivono nuovamente la storia: la mia.

Boscaglie, squarci di verde che non segnano il passo, i colori del confine racchiudono i miei occhi su un po’ di vita, quaggiù, lontano dalla mia casa.

L’albero è spoglio, il verde stringe le anime intorno ai desideri, ai sogni, al ritorno.

Cuore solitario in mezzo al branco, passi su passi per uccidere il tempo, cercando di allungare i pensieri lontano, in fuga dalla gabbia, da questi stracci, da questo giaciglio che non è mai stato mio, da queste mure di invisibile oppressione, lontano verso la libertà.

Le lunghe strade fanno immaginare, i viaggi fatti attraverso questa terra sono segni incisi nella mente, ricordi destinati a camminare nel tempo…a sfumare sfilando tra nomi, luoghi, attimi

condivisi in giorni, notti e respiri sotto lo stesso cielo.

Questa terra mi ha racchiuso nel suo mondo senza permesso e senza volontà, mi ha fatto conoscere la sua storia e i personaggi che alzano il suo grido, mi sono perso in essa numerose volte, nell’immenso spazio che mi divideva dalla mia vita, dalle mie strade, immerso nei pensieri che solcavano il tempo, perso nel sogno di una attesa che sembrava non giungere mai.

Ho visto la terra a nord verso il confine, l’ho respirata e l’ho vissuta; ho conosciuto i suoi segreti e ho toccato la sua anima, ho lasciato del sangue e poi nel giorno più bello l’ho lasciata, salutandola per sempre, con uno zaino in spalla camminando verso la libertà, ridendo e guardando contento ai limiti del passato, alle voci prive di significato, guardando al domani lontano da questa triste terra di confine.

29/06/99