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Nemici dei fiumi

Le cause del degrado dei fiumi italiani ed una domanda: chi ha paura che i fiumi siano navigati da gitanti?


Legambiente (
legambiente Sicilia) fa un'analisi dei principali problemi dei fiumi italiani, individuando, fra i nemici del fiume, l'inquinamento, l'acqua rubata, il cemento e le cave.

Non entrando nel merito degli ultimi tre, dove vi può essere pure materia di discussione, mi sembra che il principale problema sia l'inquinamento. Infatti:

"Nei corsi d'acqua si riversano gli scarichi di tutti i centri abitati, grandi e piccoli, che essi attraversano. In alcuni casi le acque reflue finiscono nei fiumi senza subire alcun processo di depurazione. Un caso eclatante è rappresentato dalla città di Milano, che a tutt'oggi è sprovvista di depuratore e i cui scarichi finiscono direttamente nel bacino del Po e di lì in Adriatico. Ad aggravare lo stato di salute degli ecosistemi fluviali contribuisce anche l'elevato uso di pesticidi e fertilizzanti in agricoltura. A causa del gravissimo inquinamento di cui soffrono, i fiumi italiani hanno in gran parte perso la loro capacità di autodepurarsi, e questa condizione di degrado si ripercuote su buona parte dei nostri mariSempre secondo Legambiente: I fiumi italiani sono i principali responsabili dell'inquinamento del mare: il 63,4% delle analisi effettuate nel 2000 da Goletta Verde alle foci è risultato di gran lunga oltre i limiti di legge.. Come se non bastasse a tutt'oggi non esiste una rete puntuale di monitoraggio della qualità delle acque."

Non ci trovo molto da aggiungere: quello che dice Legambiente è un dato di fatto. Tra l'altro, fa piacere un'analisi che punta direttamente il dito sui fenomeni di maggior rilevanza, senza giocare sugli scarichi industriali (sottoposti a limiti e controlli), senza cedere alla tentazione di individuare altri "untorelli" cui dare la cacciaOnore al merito: evita di accanirsi contro cause ben poco influenti!. Per questo, come decenza dovrebbe insegnare a tutti, Legambiente non nomina neppure il diporto nautico.

Certo, ci sono parecchi scarichi assolutamente abusivi, sia puntuali e casuali (per esempio camion di rifiuti più o meno tossici) che continui (per esempio scarichi di piccole industrie fuori norma), ma, per migliorare lo stato di salute dei fiumi, bisogna aggredire le cause principali, che sono quelle che dice Legambiente. Non vorrei essere frainteso, rischio che si corre sempre quando si trattano certi argomenti in modo un po' controcorrente: non che gli abusi criminali siano da sopportare, anzi, vanno rigorosamente repressi, ma non sarà tale azione a contrastare significativamente il generale degrado. Quando parlavo di "untorelli" ...

Non è certo questo il luogo per parlare di questioni come stabilire cosa si intende per degrado o di come affrontare razionalmente la cosa; quello che mi lascia perplesso è che quasi nessuno si domanda il perché del degrado. A me sembra evidente: l'abbandono! La mancanza di interesse e di controllo da parte della "gente" ha permesso ai furbi ed ai profittatori di fare quello che volevano dei nostri fiumi. Pescatori, diportisti, canottieri e lo stesso traffico commerciale fanno un controllo del territorio, perché vedono, criticano, confrontano. Saranno pure causa di qualche rifiuto in più, comporteranno qualche impatto ambientale per le strutture che richiedono, daranno qualche problema psicofisico alla flora ed alla fauna (compresi i ratti), ma esprimono l'esigenza di un ambiente pulito e sano, ambiente fortemente antropizzato (quasi artificiale) quale quello dei nostri fiumiForse questi aspetti sfuggono a chi continua a confondere Villa Borghese con il parco naturale di Yellowstone.

Una volta deciso per il non abbandono di questi ambienti, si tratta solo, al solito, di compatibilizzare le presenze e le attività.

Ma, forse, per qualcuno, meno gente vive il fiume, meglio è...

Il Tevere a Roma

Gabriele ORSINI ©

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