Una pagina a "frame" può confondere l'utente.
La stampa e il bookmark della pagina risultano meno
agevoli, così come risulta complicato trasmettere ad un altro utente
l'indirizzo di un'informazione contenuta in un frame.
Evitate l'uso dei frame, quando possibile.
Evitate di attrarre gli utenti utilizzando l'ultimo
ritrovato tecnologico del Web. Potreste attrarre quei pochi appassionati ma la
maggior parte degli utenti sarà più interessata all'utilità dei contenuti e dei
servizi che trova sul sito piuttosto che ai suoi effetti speciali. L'uso di
tecnologia ancora giovane e poco testata potrebbe mettere in crisi il computer
dell'utente che, statene certi, non ritornerà mai più sul vostro sito. A meno
che il vostro business non sia proprio la vendita di nuove tecnologie del web,
non usatele. Agli inizi della videoscrittura si era tentati di inserire decine
di caratteri diversi nello stesso documento: evitiamo queste pacchianate
inutili nella progettazione su Web.
Ad esempio: usate effetti tridimensionali e VRML solo se
effettivamente le informazioni che state fornendo sono "mappabili" in
uno spazio tridimensionale (come un progetto architettonico, un videogame, una
lezione di chirurgia). Non usate VRML se i vostri dati sono N - dimensionali
perché generalmente è meglio rappresentarli in uno spazio bi-dimensionale
(tabelle, grafici, ecc.) che meglio si adatta all'hardware attualmente
disponibile presso gli utenti.
Non inserite mai nelle pagine oggetti che si muovono
incessantemente. Le immagini in movimento hanno un insopportabile effetto sulle
visione periferica umana. Una pagina web non dovrebbe emulare Times Square di
New York nel suo costante attacco ai sensi umani: fornite all'utente quiete e
pace per LEGGERE effettivamente il testo!
Naturalmente, l'uso del tag <BLINK> (istruzione che
fa lampeggiare un testo, ndt) è semplicemente perverso. Non aggiungo altro.
Anche se indirizzi a livello-macchina come le URL (robe
tipo: http://www.pippo.it/cartella/minni.htm, ndt) non dovrebbero essere
visibili nell'interfaccia utente, sono lì, si vedono e abbiamo constatato che
gli utenti effettivamente provano a decodificare l'URL delle pagine di un sito
per inferirne la sua struttura. Gli utenti sono portati a fare ciò a causa
della terribile carenza di supporto alla navigazione e al senso del "dove
mi trovo" degli attuali browser web. Per cui una URL dovrebbe contenere
nomi di file e di cartelle umanamente comprensibili in modo che riflettano la
natura dello spazio informativo.
Inoltre, gli utenti alle volte scrivono direttamente una
URL, quindi cercate di minimizzare i rischi di errori di battitura. Favorite
l'uso di nomi corti, in caratteri tutti minuscoli e senza caratteri speciali
(molti utenti non sanno neanche come ottenere il carattere ~, spesso contenuto
in un indirizzo web).
Accertatevi che tutte le pagine prevedano una chiara
indicazione del sito a cui appartengono, poichè gli utenti possono accedere
alle pagine direttamente senza necessariamente passare dalla vostra home page.
Per questo motivo, ogni pagina dovrebbe avere un link alla vostra home page
così come qualche indicazione su dove questa si trovi nel contesto della
struttura dello spazio informativo (sia essa una struttura gerarchica o
reticolare, ndt).
Solo il 10% degli utenti tende a far scorrere le
informazioni che sono visibili sullo schermo quando la pagina viene caricata.
Quindi tutti i contenuti critici e le opzioni di navigazione dovrebbero essere
sulla zona superiore della pagina.
Nota aggiunta nel dicembre 1997: Studi più recenti hanno
dimostrato che gli utenti cominciano ad usare più spesso le barre di scorrimento
rispetto ai primi anni del Web. Ma io continuo a raccomandarvi di minimizzare
l'uso di pagine che devono essere fatte scorrere, anche se non lo considero più
un vero e proprio divieto.
Non assumete che gli utenti conoscano il sito quanto voi.
Hanno sempre difficoltà nello trovare le informazioni, quindi hanno bisogno di
supporto in forma di un forte senso della struttura e dello spazio. Cominciate
a progettare il sito con un buona comprensione della struttura dello spazio
informativo a comunicate questa struttura esplicitamente all'utente. Fornite
una mappa del sito e fate in modo che l'utente sappia sempre dove si trova e
dove può andare. Inoltre, potreste aver bisogno di una buona funzione di
ricerca, visto che anche il miglior supporto alla navigazione potrebbe non
essere sufficiente.
I link alle pagine che non sono state visitate sono blu;
i link a pagine precedentemente visitate sono viola o rossi. Non cambiate
questi colori visto che forse è uno dei pochi aiuti alla navigazione diventati
uno standard nella maggior parte dei browser Web. "Consistenza" è la
chiave per far capire agli utenti cosa significano i colori.
Mettete in conto di ingaggiare un "giardiniere"
web nel vostro team di lavoro. Alle volte avrete bisogno di sradicare le
erbacce, di reimpiantare dei fiori, via via che il sito cambia, anche se molti
preferiscono impiegare il loro tempo nella creazione di nuovi contenuti
piuttosto che mantenere i vecchi. In pratica, la manutenzione è un modo più
economico di migliorare i contenuti di un sito visto che molte vecchie pagine
continuano ad essere rilevanti e dovrebbero essere linkate alle nuove.
Ovviamente, alcune pagine è meglio rimuoverle completamente dal server dopo la
loro scadenza di contenuto.
Metto questa raccomandazione per ultima
perché tutti
ormai dovremmo già conoscerla, non perché sia la meno importante. Le
tradizionali linee-guida sui fattori umani indicano che il tempo massimo che
l'utente è disposto ad aspettare prima di perdere interesse ad un responso è di
10 secondi. Sul web, gli utenti sono stati addestrati ad aumentare questa
soglia fino al limite di 15 secondi, ma solo per poche pagine.
Perfino i siti destinati ad utenti esperti e ben attrezzati hanno bisogno di considerare il tempo di download: abbiamo scoperto che molti dei nostri clienti accedono al sito della Sun (Jakob Nielsen lavorava presso la Sun, ndt) dal computer di casa di sera perché sono troppo presi dal lavoro durante il giorno per mettersi a navigare. L'ampiezza della banda tende a peggiorare, non a migliorare, via via che sulla Internet accedono utenti più veloci di quanto l'infrastruttura sia in grado di accogliere (questo è ancora più vero in Italia, ndt).
a cura di
Anna Cormio