Gli Edifici Pubblici
Il modo migliore per
visitare gli scavi è dall'ingresso di Porta Marina su un lato della quale sorge il Tempio
di Apollo eretto nel II secolo a.C. sopra un edificio antecedente di quattro secoli. L'area è circondata da 48 colonne corinzie, davanti alla scalinata è
situato l'altare e alla sua sinistra si erge una colonna che sorreggeva un orologio
solare. La via marina introduce all'area del Foro, che si presenta come una grande piazza
rettangolare orientata da nord a sud: originariamente era circondata per tre lati da un
portico, di cui oggi restano le colonne e parte della trabeazione, alle spalle del quale
sono situati gli ingressi agli edifici principali. Il Tempio di Giove occupa la parte
settentrionale del Foro: eretto nel II secolo a.C., ingrandito in epoca romana e dedicato
alla Triade Capitolina, esso fu gravemente danneggiato dal terremoto ed era certamente
già in rovina al momento dell'eruzione. Nella parte sud-occidentale si erge la Basilica,
costruzione del II secolo a.C., il più importante ed architettonicamente interessante di
tutti gli edifici pubblici pompeiani. L'interno, di forma rettangolare è diviso in tre
navate da un imponente colonnato ricoperto di stucco, le pareti sono ornate da un doppio
ordine di semicolonne (ioniche e corinzie) e in fondo alla costruzione, su un alto podio,
si innalza il tribunale. Lungo il lato orientale è situato l'edificio di Eumachia che,
dopo la basilica, è la più imponente costruzione del Foro. Venne fatta erigere dalla
sacerdotessa Eumachia, appartenente ad una delle più ricche famiglie pompeiane che aveva
costruito il proprio benessere sul commercio della lana: per tale motivo si ritiene che la
casa fosse la sede della corporazione dei lavandai, tintori e tessitori. Contiguo
all'edificio di Eumachia vi è il Tempio di Vespasiano, costruito per il culto imperiale:
al centro è posta un'ara marmorea con una decorazione raffigurante l'imperatore nell'atto
di sacrificare. Il Macellum, un grande mercato coperto di generi alimentari, costruito in
età imperiale, chiude la parte est del Foro. L'edificio presentava una elegante facciata,
preceduta da un piccolo portico: vi erano situate numerose botteghe tra cui quelle del
pesce con le relative cunette per lo scolo delle acque. Al fondo dell'edificio era posta
un'edicola contenente due statue di persone appartenenti alla famiglia imperiale.
Dopo il Foro, posta verso la parte meridionale della collina, vi è la zona dove sono
situati la maggior parte dei monumenti pubblici, di cui è ben manifesta l'influenza
ellenistica: uno di questi è il Foro Triangolare, così chiamato per la forma del terreno
sul quale venne costruito. Nell'area si erge anche il Tempio Dorico, realizzato già nel
VI secolo a.C. e più volte ristrutturato, anche se molto probabilmente in disuso durante
l'epoca romana. Sulla sinistra dell'ingresso al Foro è situata la Palestra Sannitica,
risalente al II secolo a.C.: si tratta di una piccola area di forma rettangolare,
circondata da un peristilio e con al centro una grande piscina. Da alcune porte del Foro
si accede al Teatro Grande, risalente al V secolo a.C., più volte rimaneggiato e
ampliato, soprattutto in età agustea, sino alla rispettabile capienza di 5000
persone. La cavea, adattata al pendio naturale della collina, presenta cinque ordini di
gradinate; il teatro era scoperto, ma in circostanze particolari poteva essere protetto da
un velario. Dietro la scena è situato il Quadriportico, un grande edificio quadrangolare
circondato da 72 colonne doriche costruito nel I secolo a.C.: era probabilmente una
dipendenza del teatro che, secondo il costume ellenistico e romano, veniva adibita per la
sosta degli spettatori durante le pause degli spettacoli. Nelle vicinanze è situato il
Teatro Piccolo o Odeon: fu costruito nell'80 a.C. e destinato agli ascolti musicali e agli
spettacoli dei mimi. Originariamente era ricoperto da un tetto di legno e l'orchestra,
pavimentata in marmo, poteva contenere sino a mille persone. Altri edifici di rilievo
situati in questa zona sono il Tempio di Iside e il Tempietto di Giove Milichio.
Nell'estremo tratto orientale, via dell'Abbondanza introduce alla zona dove sorge
l'Anfiteatro. Costruito nell'80 a.C., è il più antico del mondo romano. Tra i primi ad
essere riportato alla luce, l'edificio si innalza solitario nell'area di una grande
piazza: a pianta ellittica, poteva contenere circa 20.000 spettatori che prendevano posto
su tre ordini di gradinate. Nella stessa area dell'Anfiteatro collocata la Palestra
Grande, un grandioso edificio a pianta quadrangolare (142 per 107 m), delimitato da un
muro molto alto e da un porticato verso l'interno, al centro del quale è posta una
piscina. La costruzione era destinata ai giochi e alle feste della gioventù pompeiana.
Nella città erano situati tre edifici pubblici termali: le Terme Stabiane, le Terme del
Foro e le Terme Centrali. Le Terme Stabiane sono le più antiche e furono rifatte sia nel
primo periodo della colonia romana, sia in età imperiale. L'edificio è costituito da tre
parti principali: i bagni pubblici con ingressi separati per uomini e per donne, locali
per le abluzioni private e un ambiente destinato per il bagno a cielo aperto e gli
esercizi ginnici. L'impianto è quello di tutte le terme romane, costituito da una sala
per il bagno freddo (frigidarium), dalla quale si accedeva ad un ambiente riscaldato a
temperatura media (tepidarium) e da questa in una sala ampia e molto più riscaldata
(calidarium).
Le Terme del Foro sono piccole, ma più eleganti e finemente riscaldate. Le Terme
Centrali, la cui costruzione era iniziata dopo il terremoto, non erano ancora state
completate al momento dell'eruzione.
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