Le case e le ville

 

 

La Casa del Poeta Tragico è situata sulla via delle Terme e deve il suo nome al mosaico che rappresenta un istruttore di attori di teatro. L'edifico è famoso per la splendida serie di affreschi di soggetto mitico ed eroico che ornavano l'atrio e il tablino (spazio adibito al ricevimento), ora custodite al Museo Archeologico di Napoli. All'ingresso della casa vi Š la conosciutissima scritta "cave canem" (attenti al cane).popeiaffresco.jpg (44038 byte)
La Casa del Fauno è così chiamata per la presenza di un bronzetto di fauno danzante che decorava uno degli impluvi (spazio ricavato nell'atrio per la raccolta dell'acqua piovana). La costruzione, tanto vasta da occupare un intero isolato (insula), viene considerata per la sua qualit… architettonica e decorativa uno degli esempi più interessanti di abitazione privata che l'antichità ci abbia lasciato. Proviene da questa casa il grande mosaico della Battaglia di Alessandro, anch'esso custodito nel Museo di Napoli. Nella Casa dei Vettii il lusso delle decorazioni, la ricchezza del giardino e l'impianto comodo ed agiato dell'edificio stanno a testimoniare la condizione agiata dei proprietari. La casa apparteneva infatti a due fratelli, i Vettii, i quali erano divenuti in epoca imperiale dei prosperi mercanti, anche se non si è giunti a conoscenza del settore nel quale operavano. L'ambiente interno, ben restaurato, ci introduce alla calda intimità delle case pompeiane. Il corpo principale dell'edificio è situato attorno all'atrio centrale e al peristilio, gli ambienti occupati dalla servitù e la cucina sono invece sviluppati intorno all'atrio secondario. Ma il vero interesse per questa casa è suscitato dalle pitture parietali che ne fanno un vero e proprio museo di arte antica: tutte le decorazioni sono antecedenti al terremoto del 62 d.C.
Casa del Menandro, deve il nome al dipinto che ritrae il poeta greco. L'abitazione apparteneva a Quinto Poppeo, probabile parente di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone. La costruzione, particolarmente vasta e lussuosa, è costituita da un appartamento padronale, riccamente decorato e dotato di un piccolo impianto termale, e dalla zona servile. Nel 1930 venne rinvenuto nelle cantine un tesoro di argenteria composto da 115 pezzi, oggi custodito nel museo di Napoli.
Villa dei Misteri è situata nell'area suburbana della città e costituisce, per la presenza di eleganti strutture e delle numerose pitture di carattere dionisiaco, uno degli edifici più importanti scavati a Pompei. La costruzione originaria risale al III secolo a.C., ma fu più volte rimaneggiata e ampliata. La villa contiene il più grande dipinto a noi giunto dall'antichità, risalente al I secolo a.C.: l'iniziazione di una giovane sposa ai riti dionisiaci è rappresentata in dieci scene che contengono 29 figure, dipinte tutte sullo sfondo del rosso pompeiano.
La villa di Diomede è, dopo la villa dei Misteri, la più  importante villa suburbana. Fu scoperta e dissepolta tra il 1771 e il 1774: il ritrovamento ebbe una grande eco soprattutto perché‚ furono rinvenuti nei sotterranei 18 vittime dell'eruzione. La struttura architettonica è  molto interessante e comprende anche un impianto termale con un piccolo portico e una piscina.

 

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