ROBERTO BAGGIO

La biografia

Dopo il ritiro di Diego Armando Maradona si può dire che Roberto Baggio è il miglior giocatore del mondo. Possiede tante qualità che la sua sola presenza in campo rappresenta una terribile minaccia per la squadra rivale. E' capace di inventarsi qualsiasi cosa si proponga; ciò lo rende imprevedibile, geniale e magico. Sa assumersi la responsabilità nei momenti difficili apportando sempre qualcosa al gioco di tutta la squadra. Agisce come mezza punta realizzando sublimi evoluzioni verso l'area. una volta in area, se controlla il pallone, può succedere qualsiasi cosa: un passaggio geniale, un pallonetto incredibile o un dribbling elettrizzante. Alla incredibile creatività associa una magistrale capacità di segnare, rendendo difficile la sua marcatura. E' inoltre un geniale esecutore di calci di punizione da qualsiasi posizione del campo.
Roberto Baggio nasce il 18 febbraio 1967, di sabato, alle 18:15, in via Marconi n° 3, nella sua casa di Caldogno, piccolo paese di 9.594 abitanti. Come riferito da sua madre, Matilde Baggio, il giorno prima della sua nascita fu terribile, con vento, freddo e pioggia.
Roberto ha 7 fratelli, tra cui Eddy (chiamato così da suo padre in omaggio al ciclista Eddy Merckx) che dopo aver giocato nelle giovanili della Fiorentina ed essere stato nazionale juniores attualmente milita nell'Ancona, in serie B.
Roberto inizialmente segue la religione cattolica, ma nel 1990 si converte al buddismo, religione alla quale arrivò, grazie ad un amico, in un momento della sua vita in cui si sentiva vuoto. La conversione al buddismo gli ha cambiato la vita completamente ed ora, si dichiara una persona felice.
Con il calcio iniziò nel Caldogno, squadra del paese natale, dove già a 8 anni segnò in una sola partita 6 reti al Leva. Visse anche momenti amari con la sua squadra. Il primo giorno che i suoi genitori andarono a vederlo giocare persero per 2-1 dopo aver pareggiato grazie ad una sua rete. Al termine della partita uscì dal campo piangendo e promettendo di abbandonare il calcio. Non solo non lasciò il calcio ma, in quella stagione, segnò lui da solo 42 reti, cifra impressionante malgrado la sua giovane età. Il suo ingresso nel Vicenza, club nel quale si è formato, si realizzò in modo curioso. Un infermiere dell'ospedale di Vicenza, originario di Caldogno, incalzava continuamente il medico del Vicenza, spiegandogli che nel Caldogno c'era un fuoriclasse in erba. Fu tanta l'insistenza che alla fine il medico del club andò a vederlo. Dopo averlo visto fece di tutto perchè firmasse immediatamente. Roberto aveva 13 anni e il suo ingaggio costò 600.000 lire. Due anni più tardi, a soli 15 anni, conquistò la prima squadra del Vicenza (in serie C1) ed esordì. Nella stagione seguente, 1983/84, giocò 6 partite e segnò 1 rete. In quella successiva era già titolare (29 partite con ben 12 reti) e perfino Giovanni Trapattoni andò a vederlo giocare in diverse occasioni. Inoltre in quello stesso anno vince il Guerin d'oro di C1, premio organizzato dal glorioso settimanale "Guerin Sportivo" e assegnato ogni anno al miglior giocatore del campionato italiano di C1. Nella sua tappa con il Vicenza subì un grave infortunio al legamento crociato del ginocchio destro, che quasi lo fece ritirare dal calcio prematuramente. Nonostante la sua giovane età fu portato in Francia per essere operato da un famoso specialista, il dottor Bousquet, grazie al quale riuscì a riprendersi ma perdendo però tutta la stagione successiva.
Nel 1985 lo scomparso Pier Cesare Baretti se lo portò alla Fiorentina, club nel quale firmò il contratto il 5 maggio 1985. In questa squadra giocò 5 stagioni totalizzando 94 partite di campionato (sarebber potute essere molte di più ma ebbe molti problemi con gli infortuni) e segnando 39 reti. Esordì in serie A il 21 settembre 1986 in Fiorentina-Sampdoria (2-0) e Bersellini fu l'allenatore che ebbe l'onore di di schierarlo in campo. Due settimane più tardi segnò al Napoli di Maradona il suo primo goal in serie A, che valse un pareggio e la salvezza per la Fiorentina che non retrocesse. Nella squadra viola Roberto dimostrò aa tutti chi era il giocatore con più futuro della serie A. Intanto il 16 novembre del 1988 fa il suo esordio nella Nazionale, a soli 21 anni, nella partita amichevole, disputata a Roma, Italia-Olanda (1-0). Il primo goal in azzurro arriverà il 22 aprile 1989 nell'amichevole Italia-Uruguay. Nel 1990 viene convocato da Azeglio Vicini per i Mondiali di Italia '90. Nel 1989-90 si classifica vice-capocanniere con 17 reti dietro Marco Van Basten (19 reti).
Dopo i mondiali firmò per la Juventus, protagonista dell'ingaggio più caro della storia del calcio per la cifra record di 25 miliardi di lire. Fu anche uno dei trasferimenti più polemici della storia del calcio italiano, tanto da provocare manifestazioni a Firenze con migliaia di persone che scesero nelle strade per protestare contro la dirigenza fiorentina dei Pontello e far intervenire la polizia con i gas lacrimogeni. Ma il destino era già stato scritto. Dopo la finale di Coppa UEFA del 1990, in cui si affrontarono la Fiorentina e la Juventus (la coppa fu vinta dalla squadra di Torino), Agnelli rimase talmente colpito dal gioco di Baggio che lanciò un'inarrestabile offensiva per riuscire a comprarlo. Pagò più di 25 miliardi di lire, ma avrebbe pagato ancor di più per averlo. Nonostante tutti questi soldi, Baggio entrò nella Juventusdichiarando più volte che la sua squadra del cuore era la Fiorentina, dichiarazione che non piacque ai tifosi juventini (da tutti è conosciuta la rivalità storica fra entrambe le squadre). In un occasione si rifiutò di tirare un rigore contro la sua ex-squadra, rigore poi tirato da De Agostini che se lo fece parare da Mareggini; il fatto indignò la tifoseria della Juventus. Più volte, anche oggi, Baggio disse che non tirò il rigore in quanto Mareggini conosceva bene il modo di calciare i rigori dell'ex compagno, ma questa versione non ha mai convinto gli juventini. In quella partita fu sostituito e, mentre abbandonava il campo, qualcuno gli lanciò dalle tribune una sciarpa della Fiorentina, che Baggio raccolse e si mise al collo entrando negli spogliatoi. Tutti questi dettagli provocarono i tifosi juventini che al Delle Alpi esposero un grande striscione in cui c'era scritto: "Torna a Firenze". Ma con il tempo, e con i gol, la sua identificazione con la Juventus divenne totale e Baggio, prima della cessione al Milan nel 1995 era l'idolo indiscutibile dei tifosi. Inoltre in quell'anno, il 1990, Baggio vince il Bravo, premio internazionale organizzato dal "Guerin Sportivo" e assegnato ogni anno al miglior giocatore Under 24 delle Coppe europee, avendo contribuito in maniera determinante al raggiungimento della finale di Coppa UEFA.
Dopo 5 anni di Juventus, il bilancio di Roberto è positivo, in questi anni ha disputato 141 partite in serie A segnando la bellezza di 79 reti, ha vinto la Coppa UEFA nel 1993 grazie alle sue reti determinanti nella fase finale della competizione, ha vinto lo scudetto e la Coppa Italia nel 1994-95. A titolo personale, ha vinto il Pallone d'oro nel 1993, premio internazionale organizzato dalla rivista francese "France Football" e assegnato ogni anno al miglior giocatore europeo della stagione. E' diventato così il quarto giocatore della Juventus a riceverlo dopo Sivori, latini e Rossi e il terzo giocatore italiano dopo Rivera e Rossi. Inotre si è classificato vice-capocannoniere del campionato in 3 occasioni, nel 1991-92 con 18 reti nuovamente dietro Van Basten (25 reti), nel 1992-93 con 21 reti alle spalle di Giuseppe Signori (26 reti) e nel 1993-94 18 goal ancora alle spalle di Signori (23 reti).
Il 31 Ottobre 1993 è entrato nella storia dei 50 migliori cannonieri del campionato di serie A segnando in Genoa-Juve la sua rete numero 100. Attualmente è il giocatore in attività con più reti nel campionato: 163 in 313 partite, con la media senzazionale di 1 goal ogni 2 partite.
Fino ad oggi ha collezionato 55 partite in Nazionale con 27 reti, classificandosi come quarto marcatore azzurro di tutti i tempi. Ha disputato 3 Mondiali, nelle prime 2 manifestazioni è salito sul podio: medaglia di bronzo a Italia '90 e medaglia d'argento a USA '94. Ai mondiali ha realizzato 9 reti: insieme a Paolo Rossi è il giocatore italiano con più gol nella fase finale dei mondiali, inoltre è l'unico calciatore italiano ad aver segnato in tre edizioni consecutive diverse della Coppa del Mondo.

La biografia di Roberto Baggio è stata scritta da Giovanni Salis.


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