Giornata
di
studi
per
insegnanti,
studenti
e
genitori.
Nuovi
percorsi
e
nuovi
strumenti
per
comprendere
la
storia
nella
Scuola
media
superiore
italiana
23
novembre
2002
Auditorium
del
Liceo
Classico
"Beccaria"
Via
C.Linneo
5
MILANO
(m.m.
Amendola
Fiera
Linea
1)
Mattino:
ore
09.30
Saluto
delle
autorità:
avv.
Paola
Frassinetti,
assessore
alla
Pubblica
Istruzione
della
Provincia
di
Milano
Introduce
i
lavori
dott.
Andrea
Caspani
direttore
di
Linea
Tempo
Ore
09.45
prof.
Giorgio
Rumi,
Università
degli
Studi
di
Milano
È
ancora
possibile
insegnare
storia
oggi?
Ore
10.45
prof.
Romolo
Gobbi,
Università
di
Torino
La
revisione
come
vocazione.
Ore
11.45
prof.
Franco
Cardini,
Università
di
Firenze
Memoria,
Storia,
Identità:
fare
storia
in
un'epoca
multiculturale
Pomeriggio:
ore
15.00
Tavole
rotonde
Coordinatore
Francesco
Mario
Agnoli,
magistrato
e
storico.
-
Tra
memoria
e
storia:
Andrea
Caspani,
direttore
di
Lineatempo
Milano;
Marco
Cimmino,
docente
di
scuola
media
superiore
Bergamo;
Adolfo
Morganti,
coordinatore
nazionale
Associazione
Culturale
Identità
Europea.
-
Didattica
della
storia
e
nuove
interpretazioni
del
Novecento.
Andrea
Sciffo,
docente
di
scuola
media
superiore
Milano;
Daniela
Braceschi,
docente
di
scuola
media
superiore,
Piacenza;Fabrizio
Foschi,
collaboratore
di
Lineatempo,
Forlì;
Giovanni
Mariscotti,
già
Assessore
alla
Pubblica
Istruzione
del
Comune
di
Piacenza
e
preside;
DIREZIONE
CENTRALE
ISTRUZIONE
ED
EDILIZIA
SCOLASTICA
PROVINCIA
DI
MILANO
Associazione
Culturale
Identità
Europea.
Per
informazioni:
Segreteria
nazionale
tel
0541775977
fax
0541799173
IL
RESOCONTO
DEL
CONVEGNO
a
cura
di
Daniela
Braceschi
La
lotta
per
una
cultura
storica
liberata
dal
giogo
delle
ideologie
novecentesche
nella
scuola
italiana
prosegue,
mentre
le
sorti
della
Riforma
scolastica
ancora
restano
ambigue
e
sospese
fra
tentazioni
aziendalistiche
e
recupero
della
grande
tradizione
culturale
italiana.
A
questo
fine
l'associazione
culturale
Identità
Europea,
con
il
patrocinio
dell'Ass.
alla
Pubblica
Istruzione
della
Provincia
di
Milano,
ha
organizzato
un
grande
Convegno
sul
tema
"La
Storia,
la
Scuola,
la
Memoria.
Nuovi
percorsi
e
nuovi
strumenti
per
comprendere
la
Storia
nella
Scuola
Media
Superiore
italiana"
presso
l'Auditorium
del
Liceo
Classico
Beccaria
di
Milano,
il
23
novembre
scorso.
Più
di
duecento
studenti
provenienti
da
varie
scuole
milanesi
assieme
ad
operatori
scolastici,
docenti
universitari,
rappresentanti
di
Associazioni
giovanili,
culturali
e
di
categoria
hanno
discusso
le
relazioni
di
Giorgio
Rumi,
(Università
di
Milano),
Romolo
Gobbi
(Università
di
Torino)
e
Franco
Cardini
(Università
di
Firenze,
Presidente
nazionale
di
Identità
Europea)
e
dato
vita
ad
un
corposo
dibattito
prolungatosi
per
tutto
il
pomeriggio.
Il
prof.
Rumi,
si
è
chiesto:
"È
ancora
possibile
insegnare
storia
oggi?".
Con
un'esposizione
chiara
e
coinvolgente,
è
partito
dalla
considerazione
che
oggi
il
passato
è
diventato
un
genere
di
consumo,
come
testimonia
l'ampia
scelta
di
libri
storici
presenti
nelle
librerie
e
anche
nei
supermercati.
Ma
per
Rumi
la
Storia
viene
distorta
anche
solo
dalla
specifica
concezione
che
se
ne
ha:
ciclica
per
alcuni,
evolutiva
o
involutiva
per
altri,
"teatrale"
per
altri
ancora
-
una
sorta
di
magazzino
in
cui
poter
trovare
quello
che
si
vuole.
Nell'interpretazione
cristiana
ci
sono
eventi
che
segnano
lo
scorrere
del
tempo:
si
è
chiaramente
orientati
verso
un
"qualcosa"
che
attendiamo:
diventa
fondamentale
la
responsabilità
di
ognuno.
Lo
sforzo
dello
storico
è
quindi
quello
di
togliere
la
lente
distorcente
del
tempo:
il
ripensamento,
l'errore,
la
revisione
non
sono
più
arbitrii
da
condannare,
ma
soluzioni
possibili
e
doverose,
anche
perché
la
Storia
è
stata
scritta
da
soggetti
diversi
nel
corso
dei
secoli
e
oggi
non
può
essere
abbandonata
al
marketing
e,
ancor
peggio,
privata
dello
spirito
critico.
E
per
promuovere
questo
"senso
critico"
secondo
Rumi
è
necessaria
una
politica
culturale
diversa
da
quella
attuale.
Il
prof.
Gobbi,
che
si
è
definito
un
revisionista,
ha
espresso
idee
simili
partendo
da
un
diverso
retroterra
culturale:
le
verità
se
non
sono
sottoposte
a
continua
revisione,
cessano
di
essere
verità
e
attraverso
le
esagerazioni
diventano
falsità.
Per
Gobbi
la
revisione
è
una
vocazione,
un
impegno
morale,
perché
è
un
fatto
politico
nell'interesse
collettivo.
La
condizione
per
fare
Storia
oggi,
ed
evitare
che
diventi
uno
strumento
della
politica,
è
avere
storici
critici
nei
confronti
dello
Stato
in
cui
vivono.
I
libri
di
testo
non
dovrebbero
più
"fare
testo",
ma
anch'essi
essere
sottoposti
a
critica.
L'esempio
portato
è
il
problema
del
Novecento
che
Gobbi
ha
definito
il
"secolo
americano",
visto
che
la
sua
storia
è
stata
spesso
scritta
da
storici
identificatisi
con
i
vincitori
delle
ultime
die
guere
mondiali,
appunto
gli
USA,
costruendo
un
pensiero
unico.
Compito
dello
storico
di
oggi
è
individuare
nella
storia
ufficiale
le
mistificazioni,
i
miti,
le
leggende
del
"secolo
americano",
smascherando
i
veri
interessi
che
stanno
dietro
a
decisioni
ed
atti
"storici".
Infine
Franco
Cardini
ha
affrontato
il
tema
del
rapporto
tra
"Memoria,
Storia,
Identità:
fare
storia
in
un'epoca
multiculturale".
Lo
scollamento
tra
le
generazioni
sta
crescendo,
perché
adulti
e
giovani
sembrano
non
avere
più
nulla
in
comune,
nemmeno
la
memoria
del
passato.
Perché?
La
memoria
non
basta
mai,
soprattutto
in
quest'epoca:
è
importante
ricostruirla
di
continuo
e
interrogarci
sul
nostro
passato.
La
Storia
non
è
un
tribunale,
perciò
non
bisogna
mai
chiedersi
chi
abbia
ragione:
detto
questo,
non
possiamo
accettare
l'appiattimento
puro
sul
presente,
ma
dobbiamo
allargarlo
oltre
i
limiti
occidentali
ed
europei
della
nostra
cultura
e
della
nostra
economia.
Occorre
rifondare,
ripensare
una
Storia
che
sia
adatta
alle
sfide
dell'epoca
della
globalizzazione.
La
Storia,
in
questa
prospettiva,
non
può
essere
"condivisa",
ma
"accettata":
tutti
noi
abbiamo
la
nostra
storia,
e
non
dobbiamo
assegnare
torti
o
ragioni,
ma
capire
le
ragioni
dell'altro.
Oltre
agli
interventi
citati,
ricordiamo
quelli
altrettanto
interessanti
di
Paola
Frassinetti
(Assessore
alla
Pubblica
Istruzione
della
Provincia
di
Milano)
che
ha
aperto
il
convegno,
Andrea
Caspani,
direttore
della
rivista
"LineaTempo"
e
moderatore
della
mattinata,
Francesco
Mario
Agnoli
storico
e
magistrato,
coordinatore
degli
interventi
del
pomeriggio
in
cui
hanno
discusso
dei
nuovi
strumenti
per
lo
studio
della
storia
nella
Scuola
superiore
italiana
Adolfo
Morganti,
coordinatore
nazionale
di
"Identità
Europea",
Giovanni
Mariscotti,
preside
di
Scuola
Media,
Andrea
Sciffo,
Fabrizio
Foschi,
Daniela
Braceschi.
In
conclusione
meritano
un
pensiero
particolare
gli
studenti
presenti.
Hanno
ascoltato,
apprezzato,
preso
appunti,
anche
applaudito.
Un'attenzione
che
fa
riflettere.
I
giovani
forse
non
sono
-come
sovente
si
afferma
-
apatici,
distaccati
dalla
realtà,
egocentrici
e
narcisisti,
ma
spesso
sono
gli
adulti
a
non
riuscire
a
rapportarsi
loro
in
un
modo
giusto,
proponendo
iniziative
coinvolgenti
e
dotate
di
senso.