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Spaventapasseri
- Incrociate
aste
- per
piedi e braccia
- ti
reggi a persona,
- dal
volto indistinto.
- Impavido
alle intemperie
- nella
solitudine dei campi
- emetti
una parvenza d’afflato,
- tra
affamati volatili
- che
spiano la tua presenza.
- Poi,
una tormenta di neve
- t’investe,
- mutandoti
in pupazzo
- tra
le morte cose.
- Ora,
gli uccelli
- ti
camminano sopra
- e,
a volte,
- si
beccano;
- non
per rivale amore,
- ma
per dominio.
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