- Alla
madre
Ti
ritrovo madre ad aspettarmi
nel
crepuscolo estivo che indugia
e
sembri un’icona alla finestra
ritta
quale Madonna antica
sull’altare
rosso-viola della sera.
Ti
fluttua in seno l’onda/radio
che
d’ave marie inonda la cucina
e
se talora osservi, distratta, la tivù
-
più compagna invero, che seduttrice -
il
suono si sgretola mentre
defettibile
anche l’iride, velata
"vita
fugit sicut umbra"
adagio
sottrae i vacui profili
e,
come davvero ti sfuggisse il tempo
ancora
bisbigli frettolose preghiere.
Dentro
l’ala riposta della notte
ti
siano madre quest’ore
gentile
tributo che lenisce.
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