Giuseppe Manitta
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Il giovane Giuseppe Manitta, nato a Seriate (BG), da diversi anni si dedica alla pittura e alla poesia, ottenendo riconoscimenti a livello nazionale. Ha vinto il 1° premio di poesia “Riviera adriatica”, il 3° premio “Città di Taormina”, il premio artistico-letterario “Sabatia”, il 1° premio  “Massimo d’Azeglio”. Sue liriche sono state pubblicate sulle antologie: “Poeti nel mondo” (Libroitaliano), “Laboratorio letterario” (Venilia Editrice), “Enciclopedia dei poeti siciliani” (Nicola Calabria) e su riviste, come “La nuova Tribuna Letteraria”, “Il Gazzettino di Giarre” e “Noi dell’Alcantara”. Ha curato la copertina del saggio “Giacomo Leopardi pessimista ma… non troppo” di A. Manitta. Ha tenuto mostre di pittura a Francavilla di Sicilia, Giardini-Naxos, Castiglione di Sicilia, Catania e Salsomaggiore. Compare sui cataloghi d’arte “L’Èlite 2000” e “Dizionario enciclopedico internazionale d’arte contemporanea 2000-2001”. «Giuseppe Manitta si è accostato quasi per gioco ai colori, che con le loro sfumature e i loro toni forti riescono a trasmettere le sensazioni misteriose e tipiche dell’età adolescenziale, ma nello stesso tempo tracciano delle linee sui suoi sogni futuri, evidenziati dalle forme che man mano si trasformano in corpi sempre più perfetti. Con i colori egli non solo riesce a curiosare sui problemi attuali, ma nello stesso tempo si avventura nel mondo classico, immortalando, in una sorta di astrattismo, miti come quello di Aci e Galatea, o cicli come quello sul Giubileo»(Enza Conti).

L’infuocato crepuscolo
 
L’infuocato crepuscolo
si cela sotto l’invisibile veste del
                [tramonto.
Rami scossi dal vento si piegano
innanzi all’immagine irreale
                [dell’amore
fuso all’ulivo.
Le braccia s’innalzano al cielo,
le menti si assottigliano
fino a tramutarsi in lucide ombre.
La riconciliazione (sino ad ora
                [quasi spettrale)
stringe il vagare delle anime
                [all’orizzonte.
Gli scudi si preparano alla
                [battaglia.
I dardi fendono l’aria.
L’uomo vestito di bianco
semina polvere al vento
e tutto sembra fermarsi.
Le guance si baciano, si scambiano
                [sguardi
amorosi sino ad arrossire.
Finalmente è fiorita la pace.