INEDITI POESIA

CARLO BERTUCCI

 

Mi chiamo Carlo ho 23 anni. Sono nato a Castiglione del Lago (PG) e attualmente frequento a Roma un corso di scrittura cinematografica presso il centro LAB.

 

 

I lamenti tristi
dei flauti autunnali
lambiscono il mio cuore
con un perpetuo languore.

Tutto solo  e
senza patria,
battono le mie palpebre,
oh, come rivivrei i fasti di un tempo.

E vago, sospinto
da venti che mi trascinano
ora qui, ora lą,
come erba secca.

 

 

 

Mi sento come una
cittą di frontiera,
al limite estremo
delle colonne alate,
avamposto superiore
dove si combatte un
guerra tra la mente e
il cuore, l'istinto e
la riflessione.
Soluzione finale,
ultimo ululato
di lupi solitari.

 

 

Alchimia, amore, tenerezza, vanitą:

La notte era un soave concerto, dove
il lume dell'arte era un suono di una
razza superiore.

 

 

Oriente,
immonda, profonda voragine,
m'incanto, davanti al tuo pianto.

 

 

Che rimanga un canto,
eco di una voce profana,
ricordo dei morti,
vetrina in allestimento.

 

 

Dormono le stelle,
le bontą e
le saggezze;

Dormono le aurore,
i sogni e
le azioni;

Dormono a Bisanzio,
a San Pietroburgo e
a Roma;

Dormono!

 


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