INEDITI
NARRATIVA
POESIA


G.BECHI
 

Scena di...

 
A seppellire un morto trasportavano: quattro figure sinistre barbute, incappati di rosso, alle stanghe della bara; avanti un ragazzo col crocifisso; dietro, un altro con la lanterna e il prete in cotta e stola. In coda al corteo una donna, secondo l'uso di qua, reggeva in testa un tavolino con le gambe in aria. Quando i porti sono stanchi, si fermano e scaricano il morto sul tavolino. Il prete benedice coll'asperges, per ogni benedizione son cinque lire. A un tratto - erano all'ultima fermata presso il camposanto - due orecchie guizzano da un muretto lì vicino e taff ... taff...!!! una lepre taglia in due salti la strada. - Pigliala !- Il prete tronca a mezzo una giaculatoria, i seguaci sgranano gli occhi, danno un grido; poi, lanterna, Cristo, tutti quanti piantano il morto in mezzo alla strada e via a corsa pei campi. - Pigliala ! Pigliala ! - Dopo un quarto d'ora te li ritrovo nello stradone che se ne venivano in giù trafelati, gesticolando e vociando tutti insieme con tali urli da parer che si volessero scannare. Un ragazzo aveva la lanterna con i vetri rotti in una mano e nell'altra la lepre insanguinata. - Ah ! l'hanno presa? - .- L'ha presa Turiddu il pastore: bel colpo ! a cinquanta metri....e bella bestia, eh? - - Bella.... perbacco ! - E se ne vanno, fregandosi le mani, contenti di sé, della caccia, della lepre, che si passano da una mano all'altra. - Peserà cinque chili -. - Ne peserà almeno otto - . E il morto......aspettava.
 
G. Bechi

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