GIACOMO MANTOVANI
ORRORE NELLA NOTTE
Questa notte è cheta, ma ispira spavento,
la luna tra le nubi
si muove il raggio pallido e va lento,
s'ode lontano l'onda rumorosa.
Mezzanotte, che il gallo io sento:
la mia buona moglie s'alza frettolosa;
brancolando nel buio s'apprende
alla parete, e il fuoco accende.Un cacciatore, che gia vede il mattino
chiama i suoi fidi cani, e più non bada;
poggia sul colle, e fischia sul cammino:
colpo di vento la nube dirada.Ascolta:
corre pel bosco il turbine,
e la valle mormora
un suono lugubre e stridulo:
quest'è la formidabile
armata degli spiriti,
che tornano dall'aria.Di là del monte si cela la luna
mezzo pallida e mezzo bruna,
scappa un raggio, e luccica ancora,
e un pò le vette colora,
lunga dagli alberi scende l'ombra.
Tutto si abbuia, tutto s'adombra,
tutto è orrido, e pieno di morte,
amico, ah! non tardare, schiudi le porte.Ei Signore!-Sia pur tetra la notte, ululi e strida
per pioggia o per tempesta,
senza luna ne stella,
volino le ombre e il pellegrino ne tremi,
imperversino i venti,
rovinino i torrenti, errino intorno
verdi-alate meteore, oppure la notte
esca dalle sue grotte
coronata di stelle, e senza velo
rida limpido il cielo,
è lo stesso per me: l'ombra sento fuggire
dinanzi al vivo mattutino raggio,
quando sgorga dal monte,
e fuori dalle sue nubi
il giovane giorno.Dove son ora, o vati,
i duci antichi? ove i famosi regi?
gia della gloria passarono i lampi.
Sconosciuti, obliati
giacciono coi nomi loro.Di rado viene, il cacciator sulle muscose tombe,
mal noti avanzi degli eccelsi eroi,
si passeremo, pur noi, profondo oblio
c'involverà, cadra infine
questa dimora superba,
e i figli nostri tra l'arena e l'erba
più non ravviseranno le sue rovine,
E domandando andranno
dove sorgevano le mura alte degli avi?Cantore ascolta,
e raccontami
le imprese celebri
dei re magnanimi,
dei duci nobili,
che più non sono.Cosi passi la notte,
finché il mattino le nostre stanze irraggi.E allora siete pronti
giovani della caccia? e i cani e gli archi?
Noi saliremo sul colle, e per le selve
andremo col corno
a risvegliar le belve.