Negli
Stati Uniti è stata svolta una ricerca sul rapporto
tra persone malate e cuccioli di cani e ed è stato
dimostrato che questi aiutano a guarire dallo stress
e fanno abbassare la pressione negli ipertesi.
In
molti ospedali degli Stati Uniti già da qualche
tempo scodinzolano molti cani e gatti dell’età di
due o tre anni, cani che vengono consigliati dai
medici come fossero farmaci. Essi portano le
ciabatte o un giornale ai pazienti, che gli
allungano qualche carezza.
Questa
cura viene chiamata dagli inglesi “PET-THERAPY”
cioè terapia con animali d‘affezione.
Essa
porta i pazienti sulla via della guarigione e pare
che sia, anche, ideale per tirare su il morale e
accelerare la guarigione.
Nel
nostro paese, i cani non sono ancora entrati negli
ospedali ma hanno già fatto visita al centro di
servizio educativo (CSE) di Linate. In questa
struttura vengono ricoverati i ragazzi portatori di
handicap sia di tipo fisico che sensoriale.
Questi
cuccioli hanno un’intelligenza inferiore alla
nostra, ma sul piano affettivo sono molto simili a
noi: cercano carezze e affetto e in cambio donano
serenità e calma.
Angela
Riva, Chiara Crippa, Giovanni Angeletti coordinano l’intero
progetto e affermano che trasformare cani e gatti in
infermieri non è facile perché hanno bisogno di
lunghi e faticosi addestramenti che durano un anno e
più.
L’unico
guaio è che questi “cani infermieri“ costano
fino a 20 milioni di lire e spesso tale prezzo è
proibitivo.
I
cani vengono scelti per il loro carattere mansueto e
la loro pazienza.Visto il successo di questa “fido-terapia”
, speriamo che venga adottata anche negli ospedali
italiani, soprattutto in quelli dove i pazienti sono
dei bambini.