Premesse

Il processo di costruzione dell’allenamento è abbastanza complesso e richiede un po’ di esperienza, tuttavia si possono fornire delle linee guida da seguire. Io ho individuato quattro fasi che compongono una tabella:

Le tabelle vanno costruite caso per caso, ma nei cenni di programmazione si è tenuto conto di una frequenza di due sedute di un’ora per settimana.

Alberto Ha evidenziato in rosso le cose che ha ritenuto per lui più importanti e che lo aiutano ad assemblare nella pratica le tabelle.

Le fasi dell’allenamento

Introduzione

Lo schema che seguirò è l’ossatura di una seduta di allenamento, non è la Bibbia, ma è tutto ciò che mi detta la mia esperienza ventennale di piscina, prima come atleta e poi come allenatore giovanile. Per ognuna delle fasi che ho già individuato in precedenza darò una spiegazione di cosa ci si prefigge e di come ottenerlo, facendo poi degli esempi pratici adatti al caso in esame.

Cenni sulla programmazione

Con queste due righe voglio solo richiamare un paio di concetti di fondamentale importanza nella costruzione dell’allenamento: la gradualità sia negli sforzi che negli esercizi, sia nel breve che nel lungo termine. Tenendo presente che l’allenamento è di per sé uno stress per il fisico, occorre non esagerare, va bene stancarsi nell’allenamento, ma bisogna riconoscere i propri limiti e fermarsi a riposare ogni tanto. Non è necessario fare 60 vasche di seguito è meglio farne, per esempio, 20 per 3 volte con 5 minuti di riposo fra un blocco e l’altro. Questo anche perché ci vuole un buon allenamento per fare 60 vasche di seguito. Il principio della gradualità nel breve termine, viene tenuto in conto nella successione delle fasi dell’allenamento come spiegato più avanti, mentre quello nel lungo periodo va tenuto in considerazione nello stilare le sedute sia nel metraggio che nelle proposte allenanti. In parole povere occorre partire da 40 vasche in una seduta aumentandone il numero ragionevolmente ogni 4-5 sedute di circa 4-6 vasche per volta. Per quel che riguarda le proposte allenanti significa che inizialmente è meglio creare un po’ di fondo su cui poi inserire progressivamente delle sedute di velocità. Esistono altre proposte allenanti più diversificate ed impegnative, ma a quel punto è proprio necessario porsi sotto la guida di un tecnico. Su un periodo di 3 mesi un esempio di periodizzazione sarebbe: 1 mese di sole sedute di resistenza, 1 mese in cui si inseriscono le sedute di velocità partendo da 1 ogni 3 sedute, poi 1 ogni 2 fino ad arrivare a regime alternando 1 seduta di velocità ad una di resistenza. Nulla vieterebbe per esempio di alternare fin da subito una seduta di resistenza ed una di velocità, però significa andare in parte contro a quello che si diceva poc’anzi a proposito della gradualità nel lungo periodo. Su periodi di durata superiore si va per prima cosa a dilatare il periodo di regime, poi quello di preparazione iniziale ed infine quello di inserimento delle sedute.

Il riscaldamento

Obiettivo

Si propone di attivare il motore dell’organismo che dovrebbe arrivare dall’inattività: deve stimolare quindi gli apparati cardiocircolatori all’impegno della seguente seduta di allenamento. E’ una delle fasi più importanti perché se ben eseguita aiuta a prevenire piccoli infortuni e rende più semplice il prosieguo dell’allenamento.

Come strutturarlo

Visti gli obbiettivi da conseguire, è facile capire come sia indicato la nuotata blanda e nei 4 stili, questo per favorire l’attivazione di tutti i distretti muscolari che andremo ad attivare senza stressarli eccessivamente. E’ chiaro come non ci sia un unico modo di fare riscaldamento; infatti può essere composto di nuotate di sole gambe, o di sole braccia oltre che, naturalmente, nuotate complete. Personalmente lo strutturo in una parte di sciolto pari inizialmente a 1/3-1/4 del lavoro di riscaldamento seguito dall’alternanza di gambe, braccia e completo, il tutto in dipendenza dai metri che si vogliono dedicare al lavoro e dall’estro del momento. Nel nostro caso privilegio le nuotate miste, ma per riscaldamenti lunghi (1200/2000 metri) buona parte del riscaldamento viene fatta a stile libero. Per ciò che riguarda i frazionamenti si percorrono continuativamente i metri di sciolto mentre si separa il lavoro successivo con pause che vanno da 10 secondi per i 25, ai 15 per i 50 fino ai 20 dei 100, in modo da non sollecitare eccessivamente il fisico. Ovviamente la velocità da tenere è estremamente bassa all’inizio per crescere leggermente col protrarsi del riscaldamento. Per ciò che riguarda il metraggio deve essere complessivamente circa il  30-35% del totale.

Esempi di riscaldamento

300 sciolto
3x (4x25 1x stile + 2x50 Gambe Misti cambio ½ vasca)
 
300 sciolto
12x25 1xstile 4Completo + 4Gambe + 4Braccia
 
200 sciolto
8x50 Misti cambio ½ vasca
 
300 sciolto
3x100 Misti 1gambe + 1Braccia + 1Completo
 
200 sciolto
8x25 2xstile
4x50 gambe misti cambio ogni vasca
 
200 sciolto
4x (50 misti cambio ½ vasca + 2x25 G 1 serie per ST)
 

N.B. Sono solo esempi, all’inizio possono essere usati, poi bisogna cerca di inventarsene seguendo le linee guida… Altro aspetto importante è la variabilità: Ogni allenamento può e preferibilmente deve essere strutturato in maniera diversa…

Esercizi di tecnica

Obiettivo

Migliorare la tecnica di nuotata. Attraverso l’esecuzione di un gesto prestabilito ci si prefigge di aumentare il bagaglio di intelligenza motoria. Sono tutte quelle esercitazioni che permettono di affinare il gesto tecnico e richiedono un’attenzione molto alta da parte dell’esecutore. Per questo motivo vengono inseriti o dopo il riscaldamento o come parte integrante di esso poiché l’atleta non è ancora affaticato ed è più semplice mantenere la concentrazione. Possono, di per sé, costituire anche un lavoro centrale soprattutto all’inizio della stagione e per atleti inesperti e/o giovani. Solitamente richiedono la presenza di un istruttore o allenatore che possa giudicare l’esecuzione del movimento richiesto.

Come strutturarlo

La strutturazione di un esercizio di tecnica non è complessa, consta infatti di un numero di ripetute su distanze brevi alternando esercizi veri e propri con nuotate complete in cui si cerca di riprodurre o ricercare le sensazioni dell’ esercizio appena svolto. Difficile è piuttosto dare una casistica completa degli esercizi che si possono effettuare. Tra i più semplici ci sono le nuotate di sole gambe o sole braccia nei quattro stili, ci sono poi esercizi di didattica delle nuotate, quelli di coordinazione, di tecnica di nuotata, ecc. Ognuno può inventarsi i propri una volta compreso l’obiettivo che si propongono.

Esempi

Tipico lavoro di tecnica sono 12x25 3xStile 2Tecnica+1Nuotato bene oppure 8x50 25tecnica+25Nuotato bene 2xStile oppure se si vuole puntare sulla tecnica nella seduta 4x (4x25 Tecnica + 50 Nuotato bene) 1xStile. Il recupero deve essere abbastanza alto e comunque permettere di non partire già stanchi o l’esercitazione risulta meno efficace. Costituisce circa un 10% della seduta. Per ciò che riguarda gli esercizi si rimanda ad una sezione apposita.

Lavoro centrale

Obiettivo

L’obiettivo è quello della seduta si propone di migliorare le qualità fisiologiche condizionali dell’atleta quindi è l’esercitazione che aumenta la forza, la resistenza e la velocità dell’atleta. Partendo dal presupposto che le tre cose concorrono in modo paritetico al raggiungimento della prestazione che si vuole raggiungere si può distinguere il lavoro come più allenante di una certa qualità. Dal punto di vista fisiologico esistono più tipi di lavori che stimolano i diversi tipi di meccanismi di produzione dell’energia, ma voglio solo dare delle linee guida e non fare un corso per allenatori. Per altro gli obiettivi che vogliono essere perseguiti nelle premesse di questo trattato richiedono l’analisi di soli due “tipi” di lavoro centrale che per semplicità chiameremo di resistenza e di velocità.

Come strutturarlo – La resistenza

E’ il lavoro più lungo di tutta la seduta occupandone circa il 45-50%. Si compone di un misto fra nuotae complete, di sole gambe o di sole braccia. L’intensità di nuotata è media, deve richiedere un certo sforzo che comunque è ben lungi dall’essere massimale. Quindi si nuoterà a un 50-60% della velocità massima, ma per lunghi tratti. Ovviamente se si ripetono distanze brevi l’intensità di nuotata può essere leggermente maggiore ma non oltre il 70% della velocità massima raggiungibile. Questo soprattutto per quanto riguarda la nuotata a stile libero che normalmente, essendo la più veloce viene maggiormente usata nei lavori in modo da coprire più metri. Naturalmente si limiteranno stili come il delfino che richiedono un grosso sforzo e possono equivalere anche al quadruplo delle vasche nuotate però a stile libero (a livello di sforzo nella nuotata). Le prime sedute saranno svolte quindi principalmente a stile libero inserendo poi nuotate miste. I recuperi non superano i 30” tranne ovviamente nelle prime sedute. Ovviamente stringendo i recuperi lo stesso lavoro alla stessa intensità frutta un maggior carico allenante, ma è bene arrivare per gradi a questo livello: si parte dal fare 12x25 con 10” di recupero per fare 300 metri con l’obbiettivo, passando attraverso prima la riduzione dei recuperi poi variando i frazionamenti (6x50, 4x75, 3x100, 2x150) a nuotarli continuativamente.

Esempi – La resistenza

Sedute iniziali: 2x(8x50) 1 Completo + 1’ recupero + 1 Braccia
 
                 4x(2x100) 1 Completo+30” recupero
                           1 Gambe+30” recupero
                           1 Completo+30” recupero
                           1 Braccia
 
Sedute di transizione: 2x(4x50 misti+200Braccia)

                       6x50 misti+200braccia+3x100StileLibero+200Braccia
 
                       4x50 (25delfino+25Dorso)+300StileLibero
                       4x50 (25Rana+25StileLibero)+300Braccia
 
Sedute a regime: 8x 25 G 1xStile+200 Braccia+4x50 misti cambio a ½ vasca
                 200Braccia+2x100StileLibero+200Braccia
 
                 2x(100misti+200StileLibero+300Braccia)
 
                 2x50Gambe+100Misti+150Braccia
                 200StileLibero
                 150Braccia+100Misti+2x50Gambe

N.B. Si passa da un tipo di seduta all’altra quando il farne un tipo non è più troppo faticoso, è il principio degli stimoli crescenti. Sono legate alla periodizzazione, infatti come metraggio ed impegno richiesto sono in ordine crescente.

Come strutturarlo - La velocità

Gli allenamenti di velocità si compongono di distanze brevi e lunghi riposi meglio se attivi(nuotati a bassa intensità); si intendono esercizi di velocità anche le accelerazioni più o meno improvvise. Le distanze in gioco non superano quasi mai i 25 metri e comunque non i 50. più la distanza è lunga maggiore deve essere l’intervallo fra una ripetuta alla massima velocità e l’altra. Nelle prime sedute i 25 sono da fare 1 alla massima velocità per ½ vasca ed uno piano, poi come i tipi di sedute di resistenza per aumentare gli stimoli allenanti si passa a fare 15 metri forte, fino ad arrivare a fare un 25 forte ed uno piano. Normalmente le parti veloci sommate fra loro non superano i 2-300 metri, è bene iniziare con piccole distanze per crescere piano piano. Buoni esercizi di velocità possono essere le progressioni sia all’interno di una vasca (si parte piano per aumentare la velocità fino a percorrere gli ultimi metri al massimo), sia all’interno di un blocco di lavoro (p.e. 4x 25 percorsi uno più veloce dell’altro fino al 4^ alla massima velocità). Possono essere eseguite sia col tuffo che senza tuffo di partenza ovviamente avendone la possibilità. Non c’è uno stile da preferirsi, ovviamente lo stile a delfino richiede maggior impegno muscolare, seguito dalla rana, dal dorso e dallo stile libero. Anche qui nulla vieta di eseguire esercizi di velocità sia a gambe che a braccia. Visto che l’impegno in termini di metri nei lavori di velocità è basso (ma è alto l’impegno in fatto di durata del lavoro), si usa prevedere una piccola parte di resistenza prima e/o dopo il lavoro di velocità (Vedi tabella). Se questa breve resistenza è fatta prima del nucleo di velocità viene interpretata come attivazione e si propone come ulteriore riscaldamento; se viceversa segue il nucleo di velocità va a fare parte del defaticamento con lo scopo di eliminare l’acido lattico accumulato.

Esempi – La velocità

Ho ordinato questi esempi, per difficoltà (impegno) crescente, fermo restando che il primo lavoro fatto a delfino è impegnativo quanto (forse di  più) il quarto…

4x25 progr 1->4 + 200 sciolto + 4x25 progr 1->4
8x25 1 progr+ 1 piano
2x(2x25 ½ vasca max più sciolto+100piano)
2x (4x25 1 ½ vasca max+ 1 piano +1 max+ 1 piano + 200 sciolto )
50 max+ 400 sciolto+50 max

Defaticamento

Obiettivo

L’obiettivo è chiaramente quello di permettere all’organismo di normalizzare il battito cardiaco e bruciare le tossine eventualmente prodotte dal lavoro centrale.

Come strutturarlo

Copre il restante 10/20% dell’allenamento e si compone o di una distanza lunga nuotatata blandamente o di ripetute su distanze medio lunghe sempre a basso impegno muscolare. Escluderei a priori il delfino (salvo chi lo nuota abbastanza agevolmente) e nel caso risulti faticosa la rana. Rimangono quindi stile e dorso da alternare a piacere.

Esempi

500 sciolto, oppure 2x300 25D+25SL+50D+50SL+75DO+75SL oppure 8x75 Misti senza delfino, e via dicendo.

 

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