L'ALLATTAMENTO:              (clicca gli SPONSOR)

prefazione                                     
al seno

al biberon
il latte della centrale
l'acqua per tuo figlio


 

 

 

 

 

 

 

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Solo voi potete decidere se allattare al seno o artificialmente. Si tratta di voi e del vostro bambino e nessuno ha il diritto di spingervi in un senso o nell' altro o di criticarvi qualunque sia la vostra decisione. Il latte materno, destinato dalla natura ai bambini, dal punto di vista fisico è migliore di quello di mucca che è il nutrimento ideale per i vitelli. Ma le moderne formule per neonati sono quasi altrettanto buone e potrebbero essere persino migliori per il vostro bambino, dal punto di vista psicologico, se voi siete più serena usando il biberon. L'allattamento al seno favorisce un contatto intimo, caldo con il vostro bambino, ma la stessa intimità si può creare anche allattando artificialmente. Non date perciò retta ad argomentazioni di parte. Pensate solo a voi e al bambino e a tutta la famiglia.
Che tipo dl persona siete? Se vi piace il contatto fisico e non vedete l' ora di vivere quello che il vostro bambino potrà avere con voi, probabilmente allattare al seno vi piacerà . Esiste infatti un legame evidente e naturale fra la bocca semiaperta del neonato che cerca alimento e il seno colmo. L atto è estremamente naturale e piacevole. Ma se l' idea vi disturba è molto probabile che l 'esperienza non sia piacevole, e che l' allattamento non proceda serenamente. In questo caso sia voi che il vostro bambino sarete più felici se userete il biberon.
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Se desiderate badare al bambino personalmente, pur riservandovi una certa libertà di uscire, andare in giro, far visita agli amici e viaggiare, l 'allattamento al seno è molto più semplice. Le vacanze, il campeggio, i viaggi in roulotte, in barca o a piedi sono semplificati da un bambino allattato al seno, mentre l allattamento artificiale richiede una vera e propria organizzazione. Se non sapete decidere. Se preferite rimandare la decisione vi conviene cominciare con l' allattamento al seno. Si può sempre passare dall' allattamento naturale a quello artificiale, ma è difficile il contrario perché se i seni non sono continuamente stimolati dalla suzione non producono latte.
Se finite col decidere di provare ad allattare al seno sappiate che per il bambino sarà un vantaggio anche se passerete presto al biberon. La maggior parte delle mamme devono superare molti piccoli problemi e disagi prima che allattare diventi un fatto naturale. Solo dopo due o tre settimane vi potrete rendere conto di quanto sia facile. Comunque, prima di decidere, vi conviene esaminare alcuni vantaggi e svantaggi di ciascun sistema.
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L' allattamento al seno

Non sempre è facile prepararsi all'allattamento al seno. Come capita di dover insegnare ad alcuni neonati, con delicatezza, a utilizzare il loro istinto di suzione, anche i seni vanno abituati a poco a poco a svolgere la loro funzione naturale. Per molte madri primipare questi primi giorni sono fonte di preoccupazione, di disagio, tanto che alcune abbandonano il tentativo di allattare in capo a una settimana. Non rinunciate, per lo meno, finché non avrete sperimentato quel momento bellissimo quando, superate le prime difficoltà , il latte sarà li, come per incanto, ogni volta che il vostro bambino lo desidera. Le madri che hanno già avuto dei figli non si lasciano infatti scoraggiare facilmente dalle difficoltà . Sanno che, una volta regolarizzata la secrezione del latte, allattare al seno è un esperienza positiva.
La dimensione dei seni non influisce sulla capacità di produrre latte a sufficienza.
Non stupitevi e non lasciatevi scoraggiare se allattare, finché rimanete all' ospedale, sembra una lotta. Un reparto affollato non è il luogo più adatto per imparare ad allattare dovendo contemporaneamente insegnare a un neonato a succhiare. Probabilmente tutto andrà meglio quando voi e il vostro bambino potrete stare insieme da soli, a casa, nel vostro ambiente, lì dove tutto è sotto il vostro controllo e potrete godere dell intimità di cui avete bisogno per sperimentare senza complessi.
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Occorrono probabilmente da tre a cinque giorni prima che si formi il latte. Nel frattempo non commettete l 'errore di pensare che il colostro sia latte « annacquato e « di nessun valore », Il colostro è annacquato perché l 'acqua è l' elemento di cui i neonati hanno più bisogno e nulla esiste che sia altrettanto utile e nutriente per il neonato.
In questi primi giorni dovreste attaccare il bambino al seno regolarmente, sia per fargli prendere il colostro, sia perché si eserciti a succhiare mentre il vostro seno è ancora morbido, altrimenti gli sarà più difficile succhiare quando il seno sarà più grosso, più teso e più turgido di latte. Quando arriva il latte, potrebbero verificarsi alcuni problemi di breve durata, ma fastidiosi:
Dopo il parto nel vostro corpo si produce una fortissima attività ormonale che stimola la secrezione del latte. Spesso il latte « arriva » di notte e i seni diventano grossi, tesi e turgidi perché vi fluisce il latte e una maggiore quantità di sangue. Talvolta i messaggi di natura chimica che arrivano ai seni sono troppo forti, i seni diventano allora duri, caldi, dolenti e anche le areole attorno ai capezzoli si tendono. Se si verifica questo fenomeno significa che i seni sono ingorgati.
Quando le mammelle sono in questo stato danno molto fastidio e a volte sono molto dolenti. Fortunatamente l 'equilibrio ormonale s ristabilisce in un giorno o due e i seni non saranno più cosi grossi, tesi e dolorosi, neppure quando produrrete molto più latte per sfamare un bambino più grande e che mangia di più. L' ingorgo si cura eliminando una parte dell' eccesso di latte. Non potrete farlo attaccando il bambino perché non riuscirà a prendere in bocca l'areola gonfia. Dovrete prima ammorbidire i seni con frequenti impacchi caldi e spremendo poi un po di latte .

Se il bambino non prende latte a sufficienza a intervalli abbastanza frequenti da eliminare il disagio dell eccessiva secrezione, proverete sollievo facendo degli impacchi freddi o applicando al seno dei cubetti di ghiaccio avvolti in un panno. Anche un semplice analgesico vi sara di aiuto.(tachipirina)
Se il vostro bambino succhia con entusiasmo, i capezzoli non abituati a questo trattamento si possono infiammare. I massaggi e le spugnature che avevate fatto negli ultimi mesi di gravidanza dovrebbero aver rafforzato i capezzoli, ma ora dovete limitare le poppate a circa due minuti per parte, aumentando solo di un minuto al giorno finché i capezzoli si saranno abituati al nuovo uso.
E' inoltre consigliabile mantenere i capezzoli asciutti fra una poppata e l' altra e non staccare con violenza il bambino dal seno .
Se all improvviso sentite un dolore lancinante al capezzolo quando il bambino si attacca e lo sentite ancora quando succhia, vi potrebbe essere una piccola ferita. Bisogna lasciar riposare un capezzolo con le ragadi e chiedere consiglio al medico che probabilmente vi prescriverà un unguento da applicare per favorire la guarigione e prevenire un infezione(senosan, osmin-rag). Le ragadi guariscono in un paio di giorni, nel frattempo il bambino deve essere allattato solo da un seno. Potete eventualmente spremere delicatamente il latte da quello ammalato.
Accade, anche se di rado, che uno dei canalini che portano il latte dalle ghiandole ai capezzoli si blocchi. Il latte si accumula intorno a quel punto e voi sentirete al tasto un piccolo nodulo, duro e doloroso.
Fate degli impacchi di acqua calda alle mammelle e massaggiatele delicatamente, poi attaccate il bambino. Se il nodulo e il dolore diminuiscono, significa che avete favorito lo sblocco del canale. In caso contrario interpellate il medico il giorno stesso, perché il nodulo potrebbe essere un ascesso in via di formazione e non un semplice blocco.
E' importante consultare il medico il giorno stesso anche se potete tranquillamente continuare ad allattare il vostro bambino al seno ammalato.
Se si cura un ascesso dall inizio (di solito con gli antibiotici) si può continuare ad attaccare il neonato, come sempre, durante tutto il periodo del trattamento se il dolore è sopportabile.

Quando il neonato succhia, mette in moto uno stimolo che facilita la fuoruscita del latte. La suzione, il pianto per la fame o la sua sola presenza quando i seni sono colmi provocano l' immissione nel sangue di un ormone, l'ossitocina che fa contrarre le fibre muscolari attorno alle ghiandole mammarie favorendo la discesa del latte lungo i canalini. L' ossitocina fa anche contrarre i muscoli dell utero e alcune donne percepiscono queste contrazioni come lievi dolori addominali, simili alle coliche. Scompaiono quasi del tutto in due o tre giorni.

Talvolta questo riflesso provoca la fuoruscita del latte da un seno quando il neonato succhia dall'altro o da entrambi se sono stracolmi .
Più il lattante succhia, più latte si forma e più spesso ne succhia più presto se ne forma. Per questo motivo una mamma può produrre la quantità sufficiente sia per un neonato di 2,700 kg sia per dei gemelli del peso complessivo di 5,900 kg; e per questo motivo può produrne a sufficienza per un neonato di due settimane come per un bimbo di ventidue settimane.

I seni producono il latte, il neonato lo beve e i seni, svuotati, cominciano subito a produrne dell' altro. Se il lattante è soddisfatto di questo primo pasto, starà tranquillo per qualche tempo, probabilmente per circa tre ore e i seni produrranno circa la stessa quantità di latte. Ma se il bambino non ne ha avuto a sufficienza in questa prima poppata svuoterà nuovamente i seni che saranno stimolati a produrne di più .
Con più frequenza il lattante svuota i seni, tanto più latte si riforma. Alla fine, forse dopo un giorno, forse dopo una settimana, la secrezione lattea sarà sufficiente ad appagare il neonato che non avrà più fame tanto spesso. Svuoterà il seno ogni tre o quattro ore e la secrezione rallenterà a questo livello di produzione.
Lasciate che il bambino succhi ogni volta che ha fame, qualunque sia la frequenza delle sue richieste. Per alcuni giorni vorrà essere allattato 10 o 12 volte nelle 24 ore. Se i capezzoli non si irritano o non si formano le ragadi e se riuscite a considerare questo periodo di poppate praticamente ininterrotte come un riposo fisico per voi stessa, potete allattarlo tutte le volte che vuole.
Assicuratevi che ad ogni pasto entrambi i seni siano stati svuotati in modo da ricevere la massima stimolazione. Se il bambino avanza del latte, spremetelo manualmente .
Non fate aspettare il bambino fino al suo " orario ". Rispettare l' orario significa perdere il messaggio vitale che viene inviato ai seni « ne voglio di più , producilo », con la conseguenza che il bambino continuerà ad avere fame, sarà irrequieto e non potrà sopportare un intervallo ragionevole fra una poppata e l 'altra.
Non offritegli un biberon anziché il seno, anche se ha succhiato così di recente da sapere con certezza che non avete del latte. Ne sarà rimasto pur sempre un pochino: se non glielo lasciate succhiare, i seni si riempiranno più lentamente.
Non offritegli il biberon e il seno, anche se le sue richieste sono tanto frequenti da farvi pensare che abbia bisogno di mangiare di più a ogni pasto, perché i seni non riceverebbero l' informazione della quantità desiderata e non sarebbero quindi in grado di produrre una maggiore quantità di latte per soddisfare la sua fame.

Alcune madri non sono tranquille sull' alimentazione dei loro bambini se non sanno quanto latte prendono. Il consiglio giusto : « Lasciate fare al neonato, ne prenderà secondo il suo bisogno se allattato ogni volta che ha fame ». Ma se siete preoccupata, potrebbe essere difficile seguire questo consiglio. In effetti la preoccupazione che il bambino non mangi a sufficienza è uno dei motivi più comuni che spinge le madri a passare dall allattamento al seno a quello artificiale. E' un sollievo poter vedere che il bambino ha succhiato 85 o 155 gr.
Non rinunciate all'allattamento naturale, se sia voi che vostro figlio lo trovate soddisfacente. Ma siccome è importante che siate serena, se serve a tranquillizzarvi, fatevi prestare una bilancia per neonati, o prendetela a nolo: chiedetela in farmacia.
Non è conveniente pesare il bimbo due volte ad ogni poppata: nove su dieci ne ricaverete solo apprensione le volte che succhierà un po' di meno. Invece vale la pena pesarlo una volta ogni settimana alla stessa ora prima del pasto, ad esempio della mattina. Se è cresciuto dai 180 ai 250 gr. va tutto bene. Se è cresciuto di meno, ricontrollarlo la settimana dopo: è molto probabile che si sia rifatto con gli interessi.
Fate in modo che l'allattamento al seno non vi crei inutili ansie e vi spinga a pesare continuamente il bambino.Anche se difficilmente un bimbo allattato al seno vuole altri liquidi per placare la sete, offritegli spesso dell'
acqua con un biberon o un po' di tisana, se ha sete la prenderà.
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L' allattamento artificiale

Poiché non esiste un alternativa valida al colostro, il neonato allattato artificialmente, dopo un paio di poppate di acqua zuccherata, può già cominciare a prendere il latte al secondo giorno, molto prima che se fosse allattato al seno. quindi probabile che mangi poco; non preoccupatevi, poiché ha più bisogno dell'acqua che di altro nutrimento.
Se il lattante prende tutto il latte che gli viene offerto potrebbe aumentare di peso dalla nascita, anziché perderne per qualche giorno. La perdita di peso preoccupa spesso inutilmente i genitori. Non entusiasmatevi troppo per ogni grammo in più se gli date il biberon: potrebbe diventare troppo grasso.
Il latte di mucca è ideale per i vitelli, ma non il nutrimento naturale dei neonati in quanto scarseggia di zucchero e non contiene i grassi adatti. Questo latte ha più minerali, soprattutto sodio, del latte umano e le proteine fanno cagliare il latte nello stomaco del bambino provocando la formazione di grumi difficili da digerire. Modificare il latte di mucca per renderlo più simile a quello umano è un procedimento molto complicato ed quindi è meglio lasciar perdere qualsiasi tipo di latte di mucca e preferire un latte studiato appositamente per i neonati.
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Tutti i latti per neonati sono ottimi , e l'offerta di svariati tipi supera sicuramente l'esigenza di qualsiasi bimbo. Sono grossolanamente divisi in un tipo Uno, adatto fino ai 4-4,5 mesi, e un tipo Due, adatto fino ai 7 mesi e oltre.
Come mescolare il latte artificiale? Per molte formule in polvere basta agitare un misurino di polvere in 30 ml.
acqua . Alcune devono essere mescolate nell acqua, altre devono prima essere stemperate per evitare la formazione di grumi.
Se desiderate veramente risparmiare fatica e non vi importa spendere di più , acquistate del latte artificiale liquido il cui sapore è anche più buono.
L' igiene è importantissima per la salute di vostro figlio e se volete che il bambino sia nutrito nel modo giusto è importante preparare il latte in modo corretto.
I batteri si trovano ovunque. Noi tutti abbiamo dei germi sulle mani e sui vestiti. Li respiriamo, li mangiamo e li espelliamo. La maggior parte dei batteri è innocua e pochissimi provocano delle malattie, a meno che ne prendiamo in numero tale da sopraffare le difese del nostro organismo.
Ma il neonato, soprattutto se non allattato al seno, ha poche difese contro i germi e gli ci vorrà un po di tempo perché si formino gli anticorpi. Il latte, soprattutto se a temperatura ambiente, è un terreno ideale per lo sviluppo dei batteri. Infatti, mentre non importa se ne prende alcuni dalle sue dita, li sopporterà benissimo, se ne prende un numero enorme, superiore alle sue difese, da un biberon lasciato per un certo tempo in un locale caldo può averne delle gravi conseguenze.. La gastroenterite è ancora una delle principali cause del ricovero ospedaliero dei neonati. Per eliminare il più possibile i batteri dal latte: lavatevi le mani prima di maneggiare il latte, soprattutto dopo aver usato il gabinetto o toccato degli animali domestici e il loro cibo.
Usate un latte sterilizzato e, una volta aperti, tenete il sacchetto chiuso o il barattolo ben ricoperto nel frigorifero.
Sterilizzate qualsiasi oggetto usiate per misurare, mescolare o
conservare il latte già preparato, vale a dire misurini, recipienti per mescolare e l'
acqua da aggiungere.
Sterilizzate i biberon, le tettarelle e i coperchi delle tettarelle.Il migliore e più pratico sistema è la sterilizzazione chimica con il metodo Milton o simili.
Se appoggiate la tettarella sterilizzata capovolta dentro l' imboccatura dei biberon già riempiti e poi li richiudete con il loro coperchietto anch' esso sterilizzato, quando togliete il coperchio per nutrire il bambino, quella tettarella sarà ancora sterile.
Precauzioni utili:
Fate raffreddare molto rapidamente il latte già preparato, preferibilmente mettendolo nel frigorifero quando ancora caldo.
Mantenetelo freddo finché il bambino non vuole mangiare. Non
riscaldate il biberon prima che si svegli e non tenetelo al caldo quando si addormenta a metà pasto, se dorme per più di cinque minuti. Non mettete mai un biberon caldo nel termos o nello scalda-biberon elettrico.
Gettate il latte avanzato. Non conservate quel mezzo biberon per la volta seguente e non rimettete il latte avanzato nel recipiente che tenete nel frigorifero con il resto del latte sterilizzato.
Il bambino ha bisogno di nutrimento e di
acqua: questa combinazione si ottiene mescolando il latte in polvere con l' acqua . Le ricerche in proposito hanno dimostrato che spesso i biberon non sono preparati in modo accurato. Ed è in gran parte per questa incuria che per molti neonati l 'allattamento artificiale risulta insoddisfacente.
Seguite esattamente le istruzioni della casa produttrice. Preparare un biberon non è come fare il tè . Non pensate di poterlo migliorare aggiungendo un pochino di polvere in più , o di renderlo più dissetante aggiungendo più
acqua. Se aggiungete troppa polvere il latte sarà troppo forte, conterrà troppe proteine, troppi grassi, troppi minerali e non abbastanza acqua. Il bambino ingrasserà perché gli date troppe calorie e avrà sete perché gli date troppo sale. Se ha sete piangerà e se piange gli darete un altro biberon. Se anche quello è troppo forte avrà ancora più sete. E cosi via. Risulterà che il bambino piange molto, che non ha un aspetto particolarmente sano e felice, che aumenta di peso e che sembra aver bisogno di mangiare molto.
Dategli pure della semplice
acqua , ma non aggiungete nulla alla formula.
Misurate bene le quantità. Non siate approssimativa. Misurate attentamente il latte in polvere riempiendo l' apposito misurino ed eliminate la quantità eccedente livellandola con la lama di un coltello. Se togliete l' eccedenza col bordo della lattina o con un cucchiaio la quantità non sarà precisa; quasi certamente avrete un misurino troppo pigiato o troppo colmo. Se eliminate l' eccedenza semplicemente scuotendo il misurino finirete per avere una quantità di latte in polvere troppo scarsa o troppo abbondante.
Misurate attentamente l'
acqua (preferibilmente in bottiglia o microfiltrata) e versatela nel misurino quando si è raffreddata.
                                        
Una volta eseguita la miscela giusta, il bambino può mangiare quanto vuole. Non vorrete certamente nutrire il neonato con la medesima precisione scientifica con cui avete preparato il latte!
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Il latte della centrale                   (clicca gli SPONSOR)

E' fin troppo scontato dire che il latte di mucca va bene per i vitelli!!
Bisogna riconoscere la necessità di dover dare prima o poi al bambino il latte vaccino che troviamo normalmente in busta al negozio sotto casa!

Questo latte è molto diverso da quello materno e da quello adattato della farmacia: è molto più ricco di proteine e sali minerali, due cose che possono dare fastidio al rene del neonato.
E' per questa ragione che bisogna diluirlo con
acqua: per far diminuire il carico di soluti che grava sui reni del bimbo. Questa diluizione fa diminuire il potere nutritivo del latte, perciò bisogna aggiungere dello zucchero per riportare le calorie al giusto livello.
Le proteine del latte vaccino sono in prevalenza delle caseine di più difficile digestione rispetto alle globuline del latte materno, inoltre possono stimolare una reazione allergica in quanto molto diverse da quelle del bambino. Si può ovviare in parte a questo facendo bollire il latte per tre - quattro minuti, in questo modo si spezzettano le proteine rendendole ad un tempo più digeribili e meno allergeniche.

Questa bollitura distrugge le vitamine del latte, perciò bisogna aggiungere delle vitamine prima di somministrarlo al bimbo.
Anche i grassi contenuti nel latte vaccino sono molto diversi: sono grassi saturi che sono sicuramente dannosi per le arterie del bimbo e probabilmente per il completamento della maturazione del suo sistema nervoso. Sarebbe giusto aggiungere un po' di grassi poliinsaturi sotto forma di olio di semi di mais.

Tutto questo andrebbe fatto dopo l'anno di vita di vostro figlio!
A volte però si ha la necessità, per praticità, perchè il bimbo non vuole il latte artificiale, per il minor costo, di cominciare il latte vaccino un po' prima. L'età minima alla quale i rischi sono accettabili è circa sei mesi.

1) Usare latte intero, E' inutile usare latti con aggiunta di fermenti visto che poi si deve bollirlo!

2) Farlo bollire 3-4 minuti, mantenendolo sul fuoco dal momento in cui stà per uscire dal bricco per quel tempo, magari tenendolo sul bordo della fiamma.Si può fare questa operazione una sola volta la mattina con tutta la quantità di latte che serve per la giornata.

3) Aggiungere un quarto di acqua (es. 50 ml. acqua e 150 ml. latte) oligominerale o microfiltrata

4) Aggiungere un cucchiaino di zucchero ogni 200 ml di miscela.

5) Se il bimbo non assume olio con le pappe, aggiungere due gocce di olio di semi di mais.

6) Se il bimbo non mangia frutta, aggiungere 2-3 gtt. di vitamine tipo Protovit o Idroplurivit.

7) Il latte è pronto per essere somministrato. Si possono aggiungere facoltativamente uno o due biscotti e/o un po' di crema di mais o riso.

8) Dopo l'anno si può dare il latte vaccino puro e solo scaldato!

9) Se non avete il tempo o la voglia di prepararlo come spiegato, esistono in commercio svariati latti in busta già pronti che vanno solo scaldati.( latte MIO, Bravo, Aptamil 3)

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