Laureando: Marco Vettorello

Relatore: Prof. V. L. Zammuner

04/07/2001

"Un’indagine web-based:
uso della posta elettronica e social network"

INTRODUZIONE

La rapida diffusione dell’internet ha portato con sé, oltre a notevoli vantaggi quali la rapidità, la facilità e il costo ridotto per reperire informazioni, una crescente preoccupazione sugli effetti di questo sistema di comunicazione sulle relazioni vis-à-vis. Il solo giorno di Natale del 2000, 5 milioni di persone hanno trascorso una parte del loro tempo scambiandosi messaggi (Boresi, 2001). La preoccupazione è determinata da un possibile abbandono delle normali attività sociali. Lo psichiatra americano Ivan Goldberg ha proposto la definizione Internet addiction disorder per indicare un disturbo compulsivo determinato dalla necessità di passare il tempo collegati all’internet (Wallace, 2000). Sebbene il termine addiction non trovi tutti gli autori concordi (Hafner, 1998), l’argomento sta assumendo una rilevante importanza.

Da uno studio condotto da Kraut, Patterson, Lundmark, Kiesler, Mukopadhyay e Scherlis (1998b) emerge un’influenza negativa dell’internet sulla rete di amicizie preesistenti e sul benessere psicologico. I dati indicano che esiste una correlazione negativa: maggiore è il tempo dedicato all’internet e minori sono i contatti che si hanno con i propri familiari e con gli amici; i partecipanti alla ricerca hanno mostrato inoltre una diminuzione del benessere psicologico: maggiore depressione e maggiore senso di solitudine.

I costrutti social network e social support sono stati introdotti agli inizi degli anni ’70 da studiosi come Caplan (1974), Cassel (1974) e Cobb (1976), interessati allo studio degli effetti delle relazioni sociali sulla salute (Chak, 1996). Nonostante il notevole interesse per questi costrutti abbia prodotto una ampia letteratura, vi sono varie definizioni, ipotesi e risultati contrastanti che hanno reso difficile una teorizzazione coerente, inoltre i due costrutti sono spesso confusi assieme (Chak, 1996; Hupcey, 1998).

Hupcey (1998) propone la seguente definizione di social support: "un’azione ben intenzionata che è fatta volontariamente per qualcuno con cui c’è una relazione personale e che produce un effetto positivo immediato o ritardato in chi la riceve" (pag. 3). Hupcey distingue chiaramente tra sostegno sociale (un’azione fatta da qualcuno per qualcun altro) e rete sociale (il numero di persone che possono dare aiuto). Dall’analisi della letteratura è emerso come sia utile distinguere tra emotional social support (incoraggiamenti e consigli) e instrumental social support (aiuto in piccoli lavori per esempio quelli domestici) (Felton e Berry, 1992).

OBIETTIVI

La ricerca è stato condotta per indagare sui seguenti aspetti: l’internet sta modificando il nostro modo di comunicare e di interagire con gli altri? Sull’internet si cercano nuove amicizie, o ci si tiene in contatto con i "vecchi" amici? Chi usa l’internet per lavoro come giudica la facilità di tenersi in contatto? Chi sono i destinatari preferiti delle proprie email? Le email spedite o ricevute vengono conservate? Si cerca una qualche forma di sostegno sociale attraverso le email? Ci sono differenze di genere, di età?

METODOLOGIA

Come strumento di misura è stato utilizzato un questionario online. La prima parte del questionario serviva per rilevare l’uso che viene fatto delle email; la seconda parte indagava la rete di amicizie, con domande focalizzate sul numero e sulla frequenza dei contatti con i propri amici e familiari.

I partecipanti sono stati contattati con l’uso di un banner e con l’invio di alcuni messaggi a forum di discussioni pubbliche (newsgroup e mailing list). Sono stati raccolti 187 questionari con un campionamento di tipo non probabilistico.

L’analisi dei dati ha riguardato il controllo delle ipotesi formulate e l’individuazione di eventuali differenze di genere, di età e tra gruppi che utilizzano la posta elettronica per scopi diversi.

Il questionario elettronico

Lo strumento utilizzato ci ha consentito di raccogliere velocemente e con un costo irrisorio i dati utilizzati per le analisi statistiche. I risultati sono incoraggianti: lo strumento non sembra generare particolare preoccupazione da parte dei rispondenti (Filippucci, 2000). La fase di elaborazione automatica consente di eliminare gli errori non campionari introdotti durante la fase di codifica delle risposte. In questo modo è anche possibile elaborare i dati man mano che vengono raccolti, nel caso si dovessero verificare delle distorsioni è possibile intervenire immediatamente e modificare il piano di campionamento. Siamo certi che il questionario elettronico sia uno strumento con grandi potenzialità.

RISULTATI E DISCUSSIONE

Differenze di età e soddisfazione del numero di amicizie

Ci aspettavamo che i soggetti più giovani volessero un numero maggiore di amici: secondo la teoria della selettività socioemotiva (Fredrickson e Carstensen, 1990; Carstensen, 1992; Felton e Berry, 1992; Lansford et al., 1998) i più giovani, spinti dal bisogno di acquisire di informazioni per poter rispondere efficacemente ai problemi della vita, cercherebbero di fare amicizia con nuove persone. Il c ² non ha rilevato alcuna associazione significativa tra le variabili età e soddisfazione del numero di amici. In generale emerge un discreto grado di soddisfazione verso l’ampiezza della propria rete di amicizie. Rileviamo però un crescendo nella percentuale di soddisfazione: si va dal 56.3% dei giovani fino a 25 anni, al 63.8% per chi ha tra i 26 e 35 anni, per arrivare al 70.4% di chi ha più di 36 anni. I più anziani, pur essendo maggiormente soddisfatti del numero di amici, sono anche coloro che sfruttano più dei giovani la possibilità di fare nuove amicizie attraverso l’uso della posta elettronica.

Differenze di età e frequenza dei contatti

In accordo con la teoria della selettività socioemotiva (Fredrickson e Carstensen, 1990; Felton e Berry, 1992; Carstensen, 1992; Lansford et al., 1998), abbiamo rilevato che i più anziani tendono a riportare un numero di contatti sociali minore di quello dei più giovani. Non siamo però in grado di dire se questa diminuzione riguardi prevalentemente i contatti con persone che si situano alla periferia della rete sociale, o se invece questa diminuzione riguardi tutti i membri della propria rete senza distinzione tra legami centrali e periferici. Ulteriori ricerche sono necessarie per fornire informazioni utili a permettere una discriminazione tra legami centrali e periferici.

Ampiezza della rete di amicizie e numero di email spedite

Avevamo ipotizzato che chi spedisce un numero maggiore di email dovrebbe avere anche una rete di dimensioni maggiori. Ci aspettavamo infatti che un numero maggiore di amici corrispondesse ad un numero maggiore di email spedite. I risultati non confermano questa ipotesi: la necessità di spedire un alto numero di email non è giustificata da un alto numero di contattati personali, ma potrebbe essere mediata da altri fattori, fra i quali l’esperienza acquisita con la pratica (Weiser, 2000) e l’uso che viene fatto della posta elettronica, per esempio unicamente o prevalentemente come strumento di lavoro.

Frequenza d’uso della posta elettronica e amicizie online

Chi spedisce un numero maggiore di messaggi alla settimana ("più di 20" e "tra 11 e 20") dichiara di aver fatto nuove amicizie utilizzando la posta elettronica in misura maggiore rispetto a chi spedisce un numero minore di email ("meno di 1 email alla settimana" e "tra 1 e 10 email alla settimana"). Chi è maggiormente presente nei gruppi di discussione, con l’invio di un numero rilevante di messaggi, ha anche maggiori probabilità di incontrare nuovi amici. In altre parole per conoscersi serve una partecipazione attiva, soprattutto nei newsgroup o nelle mailing list (Wallace, 2000). Coloro che spediscono ai newsgroup e alle mailing list con alta frequenza hanno fatto nuove amicizie più di coloro che spediscono con bassa o media frequenza. Tra le variabili esiste dunque una forte associazione: chi partecipa attivamente a forum di discussione ha maggiori possi bilità di fare nuove amicizie (Wallace, 2000). Possiamo tuttavia ipotizzare che la "partecipazione attiva" sia associata con una certa esperienza nell’uso dell’internet. Le prossime ricerche dovrebbero prendere in considerazione la necessità di raccogliere informazioni sull’esperienza acquisita.

Giudizio di importanza e uso prevalente della posta elettronica

Chi utilizza le email per lavoro ha attribuito un’importanza maggiore a questo mezzo di comunicazione rispetto a chi le usa per comunicare con amici o per altri motivi. Il risultato è congruente con quanto indicato in letteratura sulle reti sociali e l’adozione di un sistema di comunicazione mediata dal computer: la compatibilità è un fattore determinante per l’adozione del sistema (Al-Gahtani e King, 1999), dato che l’utente deve ritenere il sistema informatico utile per i propri scopi (per esempio comunicare, semplificare il lavoro).

Archiviazione della posta elettronica e uso prevalente

Coloro che usano le email per lavoro archiviano sia i messaggi spediti che quelli ricevuti in misura maggiore degli altri gruppi; abbiamo inoltre rilevato che chi spedisce agli amici tende a conservare prevalentemente solo i messaggi ricevuti dagli amici.

Frequenza settimanale

Circa il 90% campione da noi contattato dichiara di spedire almeno più di 1 email alla settimana. I maschi dichiarano di usare l’email con maggior frequenza rispetto alle femmine: il 32% dei maschi spedisce "più di 20 email alla settimana", le femmine invece scelgono in maggioranza (60%) la categoria "da 1 a 10 email alla settimana".

Il gruppo heavy user (coloro che spediscono più di 20 email alla settimana) attribuisce alle email un’importanza maggiore rispetto agli altri gruppi. Gli heavy user usano le email sia per lavoro che per tenersi in contatto con gli amici, mentre gli altri gruppi spediscono prevalentemente agli amici; per quanto riguarda l’età, il 47.8% degli heavy user ha tra i 26 e 35 anni e i maschi rappresentano il 68.9% di questo gruppo.

Gli heavy user usano le email anche come mezzo per ricevere social support: hanno inviato almeno una email riguardante problemi personali, hanno chiesto consiglio e usato la posta elettronica anche per "farsi incoraggiare". Gli heavy user rappresentano quindi un gruppo particolare che può usare la posta elettronica per integrare il sostegno sociale che deriva dalle relazioni vis-à-vis.

I destinatari e i mittenti abituali dei propri messaggi

La quasi totalità del campionedichiara di inviare e ricevere email dagli amici. Disaggregando i dati sulla base del sesso, si nota come i maschi spediscano messaggi ai colleghi e ai clienti più delle femmine mentre, le femmine dichiarano di ricevere e spedire al partner più dei maschi.

Uso prevalente della posta elettronica

Il 61.9% del campione dichiara di usare le email prevalentemente per tenersi in contatto con gli amici, mentre il 22.1% per organizzare meglio il proprio lavoro. I maschi dichiarano di usare le email per motivi di lavoro in misura maggiore rispetto alle femmine mentre il 76.2% di queste dichiara di usare le email per tenersi in contatto con gli amici.

Le femmine sembrano più propense ad utilizzare la posta elettronica per dialogare con gli amici. In questo aspetto il nostro campione conferma un dato costante negli studi sulle differenze di genere. Le donne sarebbero molto più propense degli uomini a fornire sostegno emotivo (Wallace, 2000) e quindi tenderebbero ad utilizzare la posta elettronica coerentemente con la loro capacità di dare sostegno emotivo.

La posta elettronica come mezzo per chiedere social support

Il 63.1% dei rispondenti ha dichiarato di aver spedito una email in cui "parlava di problemi personali", minore è la percentuale di chi ha usato la posta elettronica per "farsi consigliare" (53.5%), sono invece uguali le percentuali per la categoria "farsi incoraggiare" (circa 48%). Si evidenzia come le femmine tendano ad usare le email per parlare di problemi personali e per cercare incoraggiamento o forse loro sono disposte ad ammetterlo più di quanto non facciano i maschi. Non ci sono invece differenze di genere nel cercare consigli.

Ci siamo chiesti se coloro che usano la posta elettronica come strumento per dare e ricevere sostegno sociale, lo facciano a scapito dell’ampiezza della loro rete di relazioni sociali. Potrebbe infatti verificarsi una riduzione dei contatti con la propria rete, come ha trovato Kraut et al. (1998a). Dall’analisi condotta nel nostro campione sembrerebbe che l’uso della posta elettronica come mezzo per cercare e ottenere una qualche forma di sostegno sociale non si associ ad una minore ampiezza della rete sociale. Benché i gruppi che usano la posta elettronica per chiedere consiglio, per farsi incoraggiare, abbiano mostrato addirittura di avere reti sociali mediamente più ampie, queste non sono statisticamente diverse dalle reti di coloro che non usano la posta elettronica per questi scopi.

Dalle analisi condotte emerge che la posta elettronica è utilizzata da più della metà dei rispondenti come strumento per integrare il sostegno sociale. In letteratura si trovano lavori che confermano questo uso, e si trovano anche delle indicazioni terapeutiche (Greer, 2000; Yager, 2001). I gruppi di auto-aiuto hanno trovato sull’internet un terreno fertile dove crescere e svilupparsi (Wallace, 2000). L’internet, attraverso i newsgroup e le mailing list offre la possibilità di incontrare facilmente persone che condividono un problema particolare e disposte a offrire la loro esperienza, inoltre, il maggiore anonimato e la minore diffusione di responsabilità, sembrano favorire un conteso ottimale per comportamenti di sostegno emotivo.

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