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Nel 1928 venne aperto il
convitto intitolato a S.Tommaso d’Aquino, fondato e diretto dal sac.
Prof. Gaetano Calimeri . Fino al 1943 ebbe sede nel Palazzo Sciacca di
via Vescovo Natoli nei pressi “della porta di juso “ al N°10 , di cui oggi restano soltanto ruderi poiché
distrutto dai bombardamenti. Esso venne autorizzato dal R°.
Provveditore agli Studi della Sicilia con decreto n°1662
del 7 novembre 1930. Come affermava il direttore, sac. Calemeri,
questo convitto nacque dalle esigenze di far sentire quanto meno
possibile ai giovani il distacco dalle proprie case, di
seguirli nella “fatica quotidiana dello studio”
e soprattutto aiutarli a diventare cattolici che “faranno
l’Italia sempre più grande e bella”.
Secondo il regolamento
interno, l’età richiesta per
essere ammessi era dai 10 ai 16 anni e il convitto rimaneva
aperto anche nei mesi di vacanze.
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I parenti potevano visitare i
convittori nei giorni festivi e in questa occasione potevano portare i
figli fuori dal convento. Ogni ragazzo doveva essere fornito non solo di
biancheria personale ma anche di un letto, un tavolo di studio, 2 sedie,
2 bicchieri, posate, una tazza un bacile; tra gli istitutori si ricorda
la figura di Calcaterra.
Nel
1937 lo stesso sacerdote Gaetano Calimeri fondò il “Convitto
femminile Santa Teresa”. |
Particolare del fregio
posto sopra il portone d'ingresso del Convitto "San Tommaso
d'Aquino" |
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