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IL RAPPORTO INDIVIDUO-AMBIENTE NELL'OPERA DI JOHN DEWEY
di Giordana Szpunar |
2. CAPITOLO II: IL RAPPORTO INDIVIDUO-AMBIENTE IN COME PENSIAMO
2.1 NOTA INTRODUTTIVA
John
Dewey viene abitualmente accostato a quel filone di pensiero che viene definito
pragmatismo; egli, però, pur non avendo simpatia per gli ismi,
preferisce denominare la sua originale riflessione filosofica strumentalismo.
In
realtà, i suoi studi universitari lo conducono ad abbracciare inizialmente una posizione
kantiano-idealistica che caratterizza le sue prime opere filosofiche e psicologiche, la
più importante delle quali è Psychology, pubblicata nel 1887. Tuttavia, la svolta
intellettuale arriva dopo pochi anni: già gli Outlines of Ethics del 1891 segnano
«una radicale conversione verso quel naturalismo umanistico, accentuante il carattere
strumentale e sociale del pensiero», che costituisce la base comune della cosiddetta
scuola di Chicago.
La
prima esposizione sistematica di questa nuova concezione strumentalista del pensiero
appare, però, solo circa ventanni dopo, nel 1910, con la pubblicazione di uno dei
testi più importanti e significativi del filosofo, Come pensiamo, lavoro che, come
recita il sottotitolo, vuole essere Una riformulazione del rapporto fra il pensiero
riflessivo e leducazione. Il volume, tuttavia, non si limita ad affrontare
argomenti relativi alleducazione e alla pedagogia. In esso, infatti, lautore
espone la propria innovativa concezione filosofica, anticipando alcuni dei concetti che
verranno sviluppati più tardi in modo tematico e puntuale nelle opere di taglio più
teoretico (ci riferiamo in particolare a Esperienza e natura del 1925, Logica,
teoria dellindagine del 1938, Conoscenza e transazione del 1949).
Sempre
con lintento di tracciare un panorama il più possibile completo sui vari punti di
vista da cui si sviluppa la riflessione deweyana relativa al rapporto tra lindividuo
e lambiente, prendiamo ora direttamente in considerazione Come pensiamo.
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