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Il Parco Nazionale d'Abruzzo 
 

IL PARCO

LA FLORA LA FAUNA
 

Sull'estremo settore meridionale dell'Appennino abruzzese si trova una delle più affascinanti regioni interne della penisola: il Parco Nazionale d'Abbruzzo, istituito nel 1923. Esso si estende dal fiume Sangro, (il resto nel Lazio e nel Molise), più una fascia di protezione esterna di 60.000 ettari, dai monti della Marsica a est fino ai monti tra i fiumi Sangro, Liri e Volturno a sud-ovest. Gli ampi spazi di foreste, pascoli, vallate e radure, irrorati da copiose sorgenti, custodiscono un patrimonio floro-faunistico prezioso.

Grandi faggete coprono i due terzi della superficie totale, confuse a querce, aceri, ornielli e frassini, mentre le zone più elevate accolgono boscaglie di mughi. Ricchissima è la flora, con ben 150 varietà endemiche: qui fiorisce la più bella e rara delle nostre orchidee spontanee, la "scarpetta di Venere".

La fauna è da riconnettere alle glaciazioni che spinsero fino all'Appennino animali a caratteri nordici, che qui hanno trovato salvezza e protezione. Lo scopo originario del Parco è infatti la tutela dell'orso marsicano e del camoscio d'Abruzzo, ma anche il lupo appenninico è una specie protetta. Tra gli uccelli svetta l'aquila reale, tra i rettili primeggia la piccola e rara vipera dell'Orsini. Una fauna così ricca, con 300 specie di uccelli, 40 di mammiferi e 30 di rettili e anfibi, non ha forse riscontro in altri parchi europei.