PROVVEDITORATO AGLI ASTUDI DI ANCONA
PROVINCIA DI ANCONA

Progetto di educazione intercutlurale
AGORA'

SCUOLA E TERRITORIO:
PER  L’UGUAGLIANZA NELLA DIVERSITA’

Diversità, Uguaglianza, Differenza, Identità

Ancona 8/9 Novembre 2000


L’ educazione interculturale è un obiettivo pedagogico e politico delle istituzioni e della società civile.

In questi anni preoccuparsi ed occuparsi dei processi di integrazione di adulti e minori immigrati rappresenta una grande responsabilità che vede l’impegno di tante forze diverse.

A livello locale i maggiori referenti sono: la Regione, la Provincia, i Comuni, il Provveditorato agli Studi e le Scuole, la Prefettura, il Tribunale dei minori, le ASL, le Associazioni di volontariato, le Associazioni di immigrati.

Tutti, a diverso titolo, testimoniano impegno e ricercano strategie.

Spesso il rischio è quello della frammentarietà e della mancanza di sinergia di forze nell’obiettivo, comunque comune, legato all’idea di convivenza.

Il dialogo tra le diverse Istituzioni impone ed auspica uno sforzo condiviso di conoscenza, linguaggio, competenza professionale che offra l’opportunità per un "guardare oltre" collocato in un processo organico attento ed attivo al fenomeno migratorio.

Promuovere un incontro allargato a tutti i soggetti che istituzionalmente hanno il compito di intervenire sulla protezione e integrazione dei minori stranieri nel nostro territorio, ci sembra essere il punto di partenza ottimale per concordare e condividere gli interventi.

Nello stesso Decreto del Presidente della Repubblica del 13 Giugno 2000, "Piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva 2000-2001", vediamo un preciso impegno del governo per promuovere iniziative di formazione congiunta per gli operatori dei servizi sociali, sanitari, educativi e scolastici ed appartenenti alle comunità straniere e nomadi per l’integrazione dei cittadini stranieri.

Il Seminario di Novembre rappresenta quindi il luogo ideale per un dibattito sull’idea di differenza (e non soltanto culturale), dove potersi confrontare e strutturare un progetto, o meglio ancora una progettualità, a livello provinciale, per una formazione di insegnanti, operatori pubblici e volontari capace di radicarsi in senso trasversale e verticale.

Una progettualità educativa con chiare motivazioni, con obiettivi ben definiti, contenuti multidiscipinari, strategie metodologiche capaci di produrre sul modello della ricerca-azione, efficacia ed efficienza.

Per questi motivi il Seminario intende aprirsi ed accogliere il contributo di tutte le forze impegnate a diverso titolo nella politica dell’integrazione e cercare, contemporaneamente, di approfondire le diverse sfaccettature del problema.

Programma del Seminario:

PROGRAMMA

8/11/2000
15.00: - Inizio Seminario e saluto delle autorità
16.30:- Intervento della dott. Graziella Favaro

-Dati alunni stranieri nella Provincia di Ancona: Elisabetta Micciarelli Provveditorato agli Studi di Ancona  
Dibattito
9/11/2000
8.30 Divisione in gruppi di lavori
9/11 Lavoro di gruppo
11-11.30 pausa
11.30-13.30 Lavoro di gruppo
1° Tavolo Pedagogico didattico: "Tra Identità e Saperi "
Conduttore:Alfio Albani - Elisabetta Micciarelli - Mediatore didattico: Laura Baldelli

2° Tavolo Socio-Culturale:" L’articolarsi delle differenze per una nuova  cultura"
Conduttore:. Ennio Pattarin
Mediatore didattico: Giovanna Cipollari

3° Tavolo Interistituzionale/Legislativo: "Produzione politica e capacità progettuale"
Conduttore: Donatella Linguiti
Mediatore didattico: Tullio Bugari

13.30-15.00 breafing
15.00 - 17.00 Tavola rotonda e Plenaria:

Relazione lavori di gruppo

Comunicazioni di esperienze del territorio

17.30 - 18.30 Dibattito-Sintesi e proposte
 

Come è possibile rilevare dai dati ricavati da una indagine condotta dall’Ufficio Studi del Provveditorato agli Studi di Ancona, nelle scuole della nostra provincia, nell’anno scolastico 99/2000 abbiamo 1007 alunni stranieri distribuiti nei vari ordini scolastici.
Rispetto all’anno di arrivo in Italia, i dati evidenziano significativamente il trend di crescita del fenomeno.
A tutt’oggi le presenze sono nettamente più elevate nella scuola dell’obbligo che nella secondaria, dove il numero, ancora esiguo, è presente negli Istituti tecnici o professionali.
Il ventaglio dei paesi di provenienza è piuttosto ampio, così come la competenza linguistica e la lingua madre; statisticamente irrilevante risulta comunque essere la conoscenza dell’inglese o del francese.
A questo proposito è necessario evidenziare come, da parte della scuola, venga sottolineata proprio la difficoltà che comporta la competenza linguistica sia ai fini della comunicazione di base, sia rispetto all’apprendimento in generale.

I percorsi formativi relativi alla riduzione delle problematiche connesse all’ambito linguistico non possono essere più concepiti, come dimostrano ricerche in campo linguistico e pedagogico, come processi intensivi, autonomi e isolati rispetto al resto dell’esperienza scolastica: l’organizzazione di una didattica di lingua non può essere separata dal curricolo e gli alunni stranieri devono poter sfruttare tutte le occasioni di comunicazione autentica all’ interno della scuola.
Il mediatore linguistico, o meglio ancora, il mediatore culturale, dovrà essere quindi concepito, non più come una figura isolata e la sua formazione si armonizzerà con quella degli insegnanti per una collaborazione didattica,
L’intervento del mediatore culturale non è così ridotto alla creazione di semplici occasioni facilitatrici di apprendimento dell’italiano, ma si cala in un progetto d’istituto di educazione interculturale.
L’acquisizione di una lingua, altra rispetto a quella materna, non può essere infatti considerata come un’esperienza isolata e puramente  meccanica, ma rimanda necessariamente ad una dimensione di complessità che riguarda l’identità del singolo e dei singoli individui.

Ecco dunque il secondo modulo di formazione congiunta relativo all’accoglienza e alla didattica nelle scuole in presenza di alunni stranieri.
Questo percorso intende proporre una comune riflessione sul fatto che l’educazione interculturale comporta, non solo l’accettazione e il rispetto del diverso, ma anche il riconoscimento della sua identità culturale, in una prospettiva di quotidiana ricerca di dialogo, di comprensione e di collaborazione per un reciproco cambiamento e arricchimento.
Si punta così a una pedagogia dell’ascolto; ascolto di domande di accoglienza, ascolto delle storie di vita e, infine, di se stessi, in quanto educatori che si interrogano a partire da quesiti che si sviluppano nel corso di un’esperienza di ricerca-azione.
Sembra necessario quindi definire gli interventi volti a:

A conclusione dei lavori del Seminario dovrebbero pertanto definirsi:
-Progetto di formazione congiunto insegnanti/operatori
-Responsabilità diversificate di intervento
-Condivisione di progettualità (chi fa? - che cosa? ? con quali mezzi? ? con quali risorse umane? ? in che tempi?)

La formazione comune dovrebbe poter essere avviata prioritariamente in quelle realtà che vivono, quantitativamente, il fenomeno immigratorio con maggiore rilevanza.

A tal fine è ipotizzabile avviare percorsi formativi su 5 territori distrettuali di:

Comunicati stampa -ANCONA, 9 NOVEMBRE 2000

First year second year  -  third year

 books

Partner - social survey training

HOME