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Home Page28 febbraio 2001IGLESIAS
I lavoratori chiedono interventi dopo la “bocciatura” a Roma
Geoparco, occupata la Regione

«Occuperemo il Consiglio regionale a oltranza sino a quando la Giunta regionale non ci riceverà e darà garanzie per l’istituzione del Parco Geominerario». Sono le 17 di ieri, quando Sergio Usai, segretario della Camera del Lavoro del Sulcis Iglesiente, dopo una giornata passata negli uffici del Consiglio regionale, lancia l’ultimatum al presidente Mario Floris. «Non ce ne andremo sino a quando non ci riceverà».
La giornata campale dei lavoratori socialmente utili impegnati nei lavori di costituzione del “parco”, terminata poi negli uffici di via Roma, inizia alle 9 con l’assemblea a Monteponi. «Non accettiamo quello che è successo nella capitale - dice il sindacalista - e cioè un rinvio per le solite beghe e giochi di potere. Qui ci sono in ballo futuro del territorio e soprattutto le sorti di 450 padri di famiglia». Alle 9.30 la delegazione di operai e sindacalisti parte alla volta del capoluogo. «In Consiglio regionale di parla di Geoparco - dice Usai - chiediamo subito un incontro con i capigruppo». L’incontro va a buon fine solo con i rappresentanti dell’opposizione e un consigliere del Ccd. «Della maggioranza ci ha voluto ricevere solo Gianfranco Tunis - racconta il segretario della camera del lavoro della Cgil - e allora, per far sentire le nostre ragioni, abbiamo deciso di occupare a oltranza la sala della terza commissione».
Dopo mezzogiorno, i lavoratori incontrano anche il presidente del Consiglio Efisio Serrenti. «Ha espresso la sua solidarietà - racconta ancora Usai - e soprattutto ha promesso il suo interessamento per risolvere al più presto la vertenza». I lavoratori chiedono subito un incontro con il presidente della Giunta Mario Floris, per chiudere il cerchio sul Geoparco, prima di quello definitivo previsto per giovedì con il Ministro dell’Ambiente Willer Bordon.
«La Giunta regionale, e il presidente del Consiglio rdevono attivarsi per predisporre l’Intesa con il Governo - dice Giorgio Piras, della Uil - e allo stesso tempo l’intesa deve contenere i punti indispensabili per la soluzione di questa vertenza in modo positivo». Che tradotto significa assegnare al Consorzio del Geoparco il compito per la bonifica dei siti minerari abbandonati, con conseguente partecipazione del Ministero dell’Industria e soprattutto possibilità di ricevere nel giro di poco tempo 31 miliardi per avviare le opere di bonifica e risanamento ambientale. E naturalmente il piano di stabilizzazione per i lavoratori socialmente utili impegnati nei cantieri del Geoparco. «Nell’intesa - continuano i sindacalisti che ieri sera hanno diffuso un documento - deve essere allegato lo statuto del Consorzio di Gestione, anche utilizzando quello approvato dai sindaci». L’appello dei lavoratori che giurano di passare la notte nel palazzo di via Roma a Cagliari, riguarda anche le risorse finanziarie della Regione. «La Giunta, in fase di approvazione di bilancio - sostiene ancora Usai - deve definire le risorse finanziarie, 207 miliardi, secondo la scheda dell’assessorato all’Ambiente, per l’istituzione del Parco Geominerario». Somme che saranno utilizzate per stabilizzare i lavoratori socialmente utili.

Davide Madeddu