PARCO NAZIONALE DEL GOLFO DI OROSEI E DEL GENNARGENTU

Testo di Roberto Chessa
notizie e foto tratte dal sito
Parchi on Line

aaaaaaaaSono ormai pochi in Europa i luoghi dove per chilometri e chilometri non esiste la presenza dell'uomo e uno solo in italia: il nuovo Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu. Già dal nome si intuisce quale sia la varietà territoriale di questa zona che comprende infatti il golfo di Orosei, il massiccio del Gennargentu, il più alto dell'isola, gran parte della Barbagia e il Supramonte. Il parco rappresenta dunque la Sardegna più selvaggia e remota delle montagne, gole e altipiani in molti punti quasi inaccessibili, sicuramente uno del comprensori naturali più intatti dell'intero bacino del Mediterraneo.
aaaaaaaaProprio questi giorni, nonostante il perdurare del dissenso da parte di alcuni paesi dell'entroterra, è stato firmato il protocollo d'intesa fra stato e regione per 'assegnazione delle responsabilità e dei diritti in merito alla gestione del parco che entro breve tempo diventerà una realtà, dopo decenni di scontri politici (risalgono all'inizio del secolo le prime proposte di istituzione), non sempre giustificati da motivazioni di carattere ecologico ma spesso finalizzati al mero interesse economico.
aaaaaaaaAdesso sembrerebbero delineati i confini definitivi di quella che sarà la parte terrestre del parco che si estende per 70.000 ettari includendo i territori di ben 24 comuni, mentre per quella marina l'istituzione rimane ancora un incognita.
Essa, già inclusa nel piano per la costituzione di 4 aree marine protette insieme all'isola di Tavolara, quella dell'Asinara e La Maddalena, dovrebbe essere delimitata da quelli che sono i confini naturali del golfo stesso e come per il resto del territorio avrà delle zone con varie categorie di interdizione. Purtroppo però manca ancora la stesura di dati definitivi riguardanti 'area ed il suo sfruttamento. Attualmente si vocifera solamente che se non concesso a breve dallo stato, potrebbero essere i comuni interessati, in questo caso Dorgali e Baunei a chiedere in affidamento l'intera area di quello che potrebbe essere il parco marino di Cala Luna.
aaaaaaaaQui saranno totalmente accessibili i luoghi dove sorgono gia insediamenti turistici, mentre altre zone probabilmente concentrate nel tratto di costa limitrofo a Gala Luna potranno essere visitate solo se accompagnati da personale autorizzato e verranno di sicuro impedite le visite a zone già quasi naturalmente inaccessibili concentrate nella zona a sud del golfo.
aaaaaaaaIn merito a ciò vi è uno studio di Legambiente che per 'appunto prende in esame il vasto territonio indicandone quali sono le zone più adatte alla riproduzione sia ittica che terrestre
aaaaaaaaL'intera area del parco del golfo di Orosei e del Gennargentu è parzialmente intatta, anche se non è stata risparmiata dalle scuni dei boscaloli infatti, il grande isolamento che l'aveva protetta per millenni finì nel secolo scorso, quando le sue foreste di lecci e roverelle furono in gran parte trasformate in carbone e traversine ferroviarie per lindustrializzazione dell' Italia appena unificata.
Nonostante ciò questa parte di Sardegna conserva ancora un patrimonlo naturalistico d'eccezione sia per le singole specie animali presenti, sia dal punto di vista dei paesaggi, tra i più belli della costa e della montagna mediterranea.
aaaaaaaaI 40 chilometri del golfo di Orosei sono l'ultimo tratto di costa italiano senza insediamenti umani e senza strade, alle spalle del quale si trova un territorio selvaggio, difficile da percorrere anche a piedi. Sul mare tutta una successione di bianche scogliere calcaree, alte sino a 700 metri, forate da numerose grotte marine. Lungo questa costa, poco a sud di Gala Gonone, si apre la celebre Grotta del Bue Marino, nome che ricorda la presenza in passato della foca monaca.
Sulle falesie che si affacciano sul mare nidificano indisturbati il falco della Regina, il falco pellegrino e la rara aquila del Bonelli. Risalendo le 'codule', i letti del torrenti stagionali che sfociano su piccole spiaggette deserte, talvolta vere e propnie gole invase dagli oleandri, si penetra nell'interno. Qui regna incontrastata, con i secolari cespuglioni di ginepro sabino, la più fitta macchia mediterranea dove si nascondono cinghiali, mufloni, volpi, lepri e la rara donnola sarda.
Il Supramonte, massiccio altopiano calcareo di ben 50 chilometni quadrati, è un pò il cuore della Sardegna più severa, chiusa e inaccessibile. E' costituito da una senie di montagne aspre e scoscese, separate da profondi valloni caratterizzati da imponenti fenomeni carsici.
aaaaaaaaQui si trova una delle più impressionanti gole italiane, quella di Su Gorropu, incassata tra pareti inaccessibili alte anche oltre 300 metni, e la celebre sorgente del Gologone. Ia più grande della Sardegna.
Il Gennargentu è il massiccio più alto della Sardegna (1834 metri sulla Punta La marmora). I suoi versanti sono stati duramente colpiti dai disboscamenti della seconda metà dell'Ottocento, bellissimi lembi di lecceta mista a corbezzolo e ginepro si sono però conservati intorno al paese di Desulo.
Salendo di quota, il leccio è sostituito da acero e roverella, accompagnati in alcuni punti da agrifogli e tassi, tutti alberi però che crescono isolati, mentre sulle pendici più alte, perennemente battute dal vento, sopravvivono solo arbusti ed erbe perenni.
Un pò meglio sta la fauna, eccezion fatta per gli avvoltoi, grifoni e avvoltoi monaci, un tempo molto abbondanti e oggi solo occasionali. Sono invece in nipresa i mufloni e i ghiri. La grande aquila reale e presente con diverse coppie, insieme ai rapaci del bosco come la poiana. lo sparviere e l'astore.
aaaaaaaaIl principale mammifero predatore dei boschi, insieme alla martora e alla volpe, è il gatto selvatico sardo, che probabilmente discende da gatti domestici portati in Sardegna millenni orsono e rinselvatichiti. A sud del massiccio principale è inclusa nel parco una parte della Barbagia di Seulo che deve a sua fama alla foresta di 1600 ettari di lecci secolari di Montarbu, una delle più belle della Sardegna.

La foca monaca

Fino a qualche decennio fa non era molto strano incontrare una foca su una spiaggia italiana. Oggi è praticamente impossibile, anche se nei nomi di molte località come la "Grotta del Bue Marino" è conservato il ricordo della presenza di questo straordinario animale.
Si da quasi per certo che nessun esemplare viva ormai nel golfo di Orosei mentre popolazioni più consistenti sopravvivono ancora in alcune isole della Grecia e in pochissime altre località del Mediterraneo.
La foca monaca è l'unico pinnipede dei nostri mari e insieme alla cugina che vive alle sole Hawaii, l'unico che vive nei mari subtropicali. Di lei, data la rarità, non si sa molto. Lunga fino a due metri e mezzo, pesante fino a quattro quintali, la foca monaca è un animale costiero che vive di caccia immergendosi fino a venti metni di profondità e inseguendo e catturando pesci e polpi.
aaaaaaaaLa riproduzione avviene ogni due anni in estate, tra agosto e ottobre le feminine partoniscono uno o più raramente due piccoli all'interno di grotte profonde, una condizione certamente non naturale, ma determinata della lunge persecuzione di cui questo animele è state fatto oggetto da perte dell'uomo. Questa persecuzione sistematica, che ha portato la foca monaca al limite dell'estinzione definitiva nel nostro paese, non ha in realtà alcun motivo, essa infatti non è buona da mengiene, ne è penicolosa.

NOTIZIE UTILI

Informazioni on-line

aaaaaaaaUltenieri notizie a riguardo possono essere ricercate presso il sito Internet Parchi on Line" al seguente indirizzo http://cts.micronasa.it/parchionline dove si potranno consultare le carte dettagliate dei parchi d'Italia unitamente alle caratteristiche morfologiche unite alle descrizioni della flora e della fauna.
aaaaaaaaPer quello che niguarda invece gli studi ambientali ed i loro nisultati è disponibile il sito di Legambiente, http://www.legambiente.it , mentre è in costruzione uno spazio tutto dedicate al Golfo di Oresei, con un occhio di riguardo per il tennitonio di Gala Gonone, che sarà gestito autonomamente da un gruppo ecologista del posto. L'indirizzo web non è ancora noto ma a breve sara sicuramente repenibile tramite i più importenti motoni di ricerca.
aaaaaaaaChi vuole conoscere di più la sardegna anche dal punto di vista culturale e politico, può sfogliare la rivista telematica semestrale "Isola di Sardegna" all'indirizzo http://www.sarnow.com o visionare direttamente il sito ufficiale della regione: http://www.regione.sardegna. it

Come si arriva al Parco

aaaaaaaaPartendo da Olbia il parco è raggiungibile percorrendo la strada statale 125 fino a Siniscola e da qui la S.S. 131 fino a Nuoro. Partendo da Cagliani o da Porte Torres si dovrà percorrere la s.s. 131 fino ad Abbasanta e quindi il tronco direzionale della stesse strada fino a Nuoro. In treno il parco è raggiungibile solo con molte ore di viaggio attraverso le linee delle Fernovie della Sardegna, Cagliani-Mandas-Lanusei-Arbatrax. Anche Nuoro può essene raggiunta in treno con una linea secendaria che proviene da Macomer. Altnimenti la città di Nuoro può essene raggiunta molto più comodamente per mezzo di veleci linee di autopullman

I Musei e Giardini Botanici


- Museo delle Scienze Naturali - Belvi. Per ricevere informazioni è necessario rivolgersi presso il comune di Aritzo tel.0784/629223 629803. Il museo è sempre aperto.

- Museo Archeologico - Dorgali V. Lamarmora (c/c le scuole elementani) tel. 0784/96113

- Museo della civiltà contadina pastorale, della miniera e dell'emigrante. Seui V. Roma tel. 0782/54611

Indirizzi utili

- Ente Provinciale per il Tunismo - Nuoro P.zza Italia 19, tel. 0784/32307 30083

- Sezione WWF Oliena - Nuoro V. Potenza,10 tel. 0784/30083.

- Comunità Montana - Barbagia-Mandrolisai tel. 0784/609099.

 

Torna al menù articoli Io chi sono Voi chi siete Galleria Foto Sub E-Mail
Created by