Tempere

 
 
     
 

L'antica tecnica della tempera risale al Medioevo: consisteva nel mescolare i pigmenti ricavati da terre colorate con tuorlo d'uovo e sostanze collanti (animali o vegetali) e nello scioglierli in acqua: si ottenevano colori intensi e brillanti, rapidi nell'essiccare, dall'elevato valore coprente. I supporti per la tempera erano, in prevalenza, tavole di legno preparate con uno strato di gesso (imprimitura). Versione moderna della tempera sono i colori acrilici, costituiti da pigmenti legati in una resina sin tetica: si sciolgono in acqua e asciugano velocemente; consentono stesure di colore brillanti ed uniformi e resistono alle intemperie, per cui sono adatti anche per pitture murali

 
   
 
   
     
 

Le tecniche

 
   
 
   
 
     
 

Tecniche con tratteggio a pennello
L'elemento più importante è quello di cercare di limitare le manipolazioi a un solo tratto di pennello, sia che stiate utilizzando un pennello di zibellino a punta fine oppure un pennello di setole largo e piatto. Se voi ripetete immediatamente un tratto, o lo strofinate, la pellicola di colore inizierà a raggrumarsi oppure disintegrarsi. Gli strati inferiori risulterebbero probabilmente danneggiati e persino la superficie di gesso potrebbe iniziare ad ammorbidirsi. Poiché il mezzo si affida alla qualità del singolo tratto, ne consegue che qualsiasi pennello utilizziate dovrebbe essere in buone condizioni, in grado quindi di depositare il colore in modo uniforme e con margini

 
   
 
     
 

I drappeggi

Il metodo sistematico di Cennini per dipingere i drappeggi si adatta perfettamente al mezzo. Dapprima Cennini prepara le tonalita "scure", "intermedie" e "chiare" di un colore. Le tonalità scure sono dipinte per prime, poi passa alle intermedie e quindi alle chiare. Cennini enfatizza 1'importanza di ripetere il procedimento fino a quando le tonalità non risultino perfettamente amalgamate. Il passaggio successivo è quello di mescolare due tonalità ancora piu chiare, cui viene aggiunto del bianco puro, per creare le zone di massima luce, e, similmente,con le tonalità piu scure, aggiungendo infine i toni scuri piu intensi.

 
   
 
       
 
     
 

Tecniche tradizionali della pittura a tempera
II Libro dell'Arte di Cennini spiega dettagliatamente il metodo utilizzato per le pitture a tempera all'uovo su pannello nella prima meta del XV secolo. Contiene informazioni veramente utili per chiunque voglia utilizzare oggigiorno questo mezzo. Dovrebbe essere esguito un disegno iniziale su un pannello trattato con gesso, utilizzando del carboncino, la maggior parte del quale viene successivamente eliminata con una piuma, lasciando solamente un'immagine vaga. Questo disegno di base viene rafforzato con inchiostro diluito (pigmentato) applicato con un piccolo pennello. Ogni traccia di carboncino viene rimossa e un pennello di peli morbidi smussato viene utilizzato per ombreggiare alcune delle pieghe del drappeggio e delle ombre del viso, con una tonalità d'inchiostro parimenti diluita. Cennini consiglia di dipingere i drappeggi e lo sfondo prima di delineare il viso, di unire ai colori una stessa quantità di tuorlo d'uovo e di fare in modo che i colori risultino "ben lavorati e diluiti, come se si trattasse d'acqua".

 
   
   
     
 

I toni della carnagione
La tecnica è simile a quella utilizzata per i drappeggi, ad eccezione che viene dapprima stesa una tonalità uniforme di Terra Verde sulla parte del corpo che deve essere dipinta, cui viene aggiunto del pigmento bianco. Questo procedimento varia leggermente rispetto alla descrizione di un processo simile per affreschi, dove il viso viene disegnato dapprima utilizzando un composto verdaccio di bianco, ocra scura, nero e rosso, quindi ombreggiato con Terra Verde prima di passare all'applicazione dei colori piu caldi. A questo punto vengono applicate tre sfumature differenti per le tonalità della carnagione, utilizzando un metodo simile a quello già illustrato per i drappeggi. Infine, si applicano le tonalità piu chiare e le zone di massima luce prima di dare i tocchi finali scuri.

 
   
 
     
   
 
     
 

Applicazione di uno strato di base monocromatico

Anche se lo strato di base viene considerato per lo più come stadio provvisorio nella progressione dell'opera, può però assumere diverse forme. Può ad esempio essere del tutto monocromatico, cioè dipinto utilizzando varie tonalità di un singolo colore. I toni differenti possono essere ottenuti diluendo progressivamente il colore con acqua fino al punto in cui 1'acqua risulta vagamente colorata, oppure si possono creare aggiungendo una quantità sempre maggiore di bianco. Questo permette di avere uno strato di base piu ricco e pieno. Il colore che viene scelto esercita una notevole influenza sui colori individuali utilizzati nella successiva stesura di più strati e conferisce al dipinto terminato un aspetto uniforme. La gamma di tonalità adottata per un disegno simile dovrebbe rimanere nella serie dei colori da intermedi a chiari, se i colori da sovrapporre devono rimanere brillanti. Vale la pena utilizzare uno strato di base monocromatico ben delineato solo se le sue caratteristiche rimangono visibili anche a opera terminata. Questo accade se si utilizzano colori trasparenti o semi-trasparenti per eseguire gli strati successivi - simile in parte alla colorazione di una fotografia in bianco e nero, Un disegno di base non delineato, ma con tutte le forme e le ombre principali abbozzate, permette di eseguire un trattamento di superficie molto particolareggiato negli strati successivi. Lo strato iniziale non deve essere necessariamente monocromatico, ma ogni zona in cui vi e una forma o un'ombra puo essere dipinta con un colore appropriato, per contrasto o somiglianza, ai colori che devono essere applicati successivamente.

 
   
 
   
     
   
   

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