Catania:


stellastellastellastella
alt.m 10
abitanti   ab. 372.212 
Capoluogo di Provincia

 

Seconda città della Sicilia, Catania sorge sul mare Ionio, alle falde dell'Etna e ai margini della Piana coltivata ad agrumi. E' una città di aspetto barocco, attivo centro commerciale ed industriale, dotata di un importante porto e di uno dei più importanti aeroporti d'Italia per volume di traffico.
Manifestazioni: Festa di Sant'Agata dal 3 al 5 febbraio; stagione lirica e musicale al Teatro Bellini; stagione teatrale al Teatro Stabile G. Verga.
Storia:
Catania fu un borgo degli antichi Siculi, lo stesso toponimo deriverebbe dal siculo Katane che aveva il significato di "grattugia", con riferimento al suolo di natura lavica su cui sorge la città. Nel 729 a.C., secondo quanto scrive Tucidide, Katane divenne una colonia greca calcidese. Le notizie relative a questo periodo non sono molto numerose: si sa che la città fu guidata da Caronda che fu autore del primo corpo di leggi scritte. Nel 476 a.C. Katane venne conquistata da Gerone, tiranno di Siracusa. Questo fu un avvenimento particolarmente traumatico per la città: gli abitanti di origine calcidese vennero espulsi e un notevole numero di Dori di origine siracusana ripopolò Katane che cambiò anche nome in Aitna (o Aetna). Questi eventi furono tanto traumatici quanto di breve durata visto che la tirannide siracusana cadde nel 461 a.C., favorendo il ritorno dei calcidesi e il ripristino dell'antico nome. Tutto il V secolo fu caratterizzato dall'opposizione continua tra Katane e Siracusa: durante la spedizione ateniese nell'isola Katane si schierò contro Siracusa e a favore degli ateniesi e, qualche tempo dopo la sconfitta di questi, nel 403 a.C., la città venne conquistata dal tiranno siracusano Dionigi il Grande. Da allora, fino alla conquista romana, Katane sarà stabilmente nell'orbita della potente Siracusa.
La conquista romana avvenne nel 263 a.C., durante la seconda guerra punica. Cominciò, così, un periodo di crescita culminato nell'innalzamento della città al rango di colonia romana durante il I sec. a.C. Durante l'età imperiale Catania divenne un centro molto importante e presto cominciò a diffondersi il cristianesimo. Lo stesso martirio di S. Agata, patrona della città, è datato alla prima sistematica persecuzione dei cristiani, ordinata, nel 249, dall'imperatore Decio. Alla caduta dell'impero romano, anche Catania subì le incursioni dei barbari, soprattutto Vandali. Dopo un breve periodo caratterizzato dalla dominazione gotica di Teodorico (491-526 d.C.), la città fu conquistata dai Bizantini guidati da Belisario, nel 535. Questi la governeranno fino al IX sec., quando fu presa dagli Arabi. Il dominio arabo fu piuttosto tollerante e fece progredire notevolmente Catania: furono particolarmente importanti le opere di canalizzazione e, soprattutto, l'importazione di nuove colture tra cui quella delle arance, simbolo dell'agricoltura catanese. Oltre a questo, a differenza di quanto accade a Palermo, non abbiamo molte testimonianze della dominazione araba, ad esclusione di alcune decorazioni realizzate da artisti arabi sotto il dominio normanno.
La conquista normanna di Catania fu compiuta a due riprese: una prima volta la città fu presa dal Conte Ruggero nel 1071 e, in seguito al ritorno dell'emiro, fu riconquistata nel 1081. I normanni fecero di Catania un feudo affidato ad una potente figura di vescovo-abate. Fu durante la dominazione normanna, inoltre, che venne iniziata la costruzione della Cattedrale, nel 1078 circa. Di questa possente struttura come del resto della città arabo-normanna rimane ben poco per via del terribile terremoto che distrusse Catania nel 1169. La città, comunque, risorse piuttosto in fretta ma, avendo parteggiato per gli ultimi eredi degli Altavilla contro Enrico VI, fu data alle fiamme. La terza profonda ferita nell'arco di un secolo Catania la subì nel 1232 quando, dopo essere insorta contro Federico II, venne saccheggiata. Fu per meglio controllare la città e per ultimare il sistema difensivo siciliano che Federico fece iniziare i lavori per la costruzione del Castello Ursino. Federico II non si limitò ad interventi urbanistici ma trasformo lo status di Catania ponendo fine al governo feudale del vesovo-abate, facendola divenire città regia ed, infine, riconoscendola come comune.
Con l'inizio della dominazione aragonese Catania sorse a nuova vita avvantaggiandosi anche della lotta continua tra Palermo e Messina e sviluppando un ceto mercantile che, in parte, mancava a Palermo. Segno evidente di questa situazione favorevole fu la nascita, nel 1434, della prima e per lungo tempo unica università siciliana. Il lungo periodo della dominazione spagnola portò con sé anche gravi episodi che segnarono per sempre la storia e l'aspetto cittadino: nel 1576 Catania fu colpita, come gran parte del regno, da un'epidemia di peste che decimò la popolazione; nel 1669 la città venne in parte distrutta da una delle più imponenti eruzioni dell'Etna; nel 1693 venne rasa al suolo da un terribile terremoto che devastò tutta la Val di Noto. Si deve a quel tragico evento l'aspetto attuale della città: vie rettilinee, larghe (se paragonate ai modelli dell'epoca), interrotte regolarmente da piazze, sono un chiaro esempio di misure antisismiche. Fu un'opera colossale se si considera che bisognava ricostruire un'intera città e che si era deciso di farlo sulle sue stesse macerie a differenza di molte altre città distrutte dal sisma del 1693 che furono ricostruite in un luogo diverso dal precedente. A lasciare un segno indelebile sull'aspetto barocco attuale furono una serie di grandi architetti e, soprattutto, l'opera di Giovan Battista Vaccarini.
Tutto il settecento fu caratterizzato da un grande fervore culturale spesso non accompagnato da un uguale sviluppo economico. Una svolta definitiva avvenne in seguito alla riforma borbonica del 1817 che fece di Catania il capoluogo di un vasto territorio dando il via, così, a quel continuo flusso dalle campagne e dai centri minori verso la città: nell'arco di un secolo Catania quadruplicò la propria popolazione. Nel 1860 fu annessa al regno d'Italia e si delineò sempre più il carattere democratico e mazziniano della politica catanese. Il novecento, infine, è segnato dalle gravi distruzioni della seconda guerra mondiale e dal notevole sviluppo economico degli anni '50 e '60 che varrà a Catania l'appellativo di Milano del sud. 
Tra le personalità illustri nate a Catania ricordiamo il musicista Vincenzo Bellini e lo scrittore Giovanni Verga.
 

       Monumenti:
 

L'asse viario principale che attraversa la città è la via Etneastellastellastella, che sale leggermente per più di tre km verso lo sfondo dell'Etna. E' il luogo di passeggio e dello shopping dei catanesi ed è tutta ornata da splendidi palazzi e da belle piazze.
P.za DuomoFont. Elefante
La prima di esse è la piazza del Duomostellastellastella cinta per tre lati da possenti palazzi settecenteschi e ornata, sul quarto lato, dal Duomo. La piazza costituisce un notevole complesso barocco dovuto all'architetto Giovan Battista Vaccarini. Al suo centro sorge la fontana dell'Elefantestella (detto liotru, probabilmente dal nome del mago Eliodoro), simbolo di Catania. Fu costruita dal Vaccarini nel 1736 ma sia l'obelisco che l'elefante sono molto più antichi. Sul lato nord sorge il palazzo del Municipiostella. Il primo piano dell'edificio fu innalzato, a partire dal 1696, da Giovambattista Longobardo su progetto dell'architetto Sanarelli. In seguito, nel 1732, il cantiere fu affidato al Vaccarini che gli diede l'aspetto attuale (1741). L'edificio è a pianta quadrata con cortile centrale. La facciata è ornata da lesene a bugnato al piano terra e piane ai piani superiori. Il portone è inserito tra quattro colonne di granito che reggono il ballatoio riservato alle autorità cittadine che, durante la festa di Sant'Agata, utilizzano le fastose carrozze settecentesche esposte nel cortile del palazzo. Non tutto l'edificio fu ultimato dal Vaccarini: la facciata nord, che si affaccia su piazza Università, fu costruita da Carmelo Battaglia Santangelo nel 1780 e la scalinata che porta al salone dei ricevimenti fu costruita da Sebastiano Ittar nei primi anni dell'Ottocento. Sul lato sud della piazza sorge la fontana dell'Amenano, costruita da Tito Angelini nel 1867. E' costituita da una vasca a conchiglia sulla quale è posto un giovane, personificazione del dio fluviale Amenano, venerato dai catanesi nell'antichità (l'Amenano è un fiume sotterraneo che attraversa tutta Catania scorrendo anche sotto la fontana). Accanto alla fontana si trova l'ex seminario dei Chiericistella, risalente ai primi del '700 e la Porta Uzeda (1696) dalla quale parte la via Etnea.
A chiudere la piazza sul lato est è il Duomo stellastellastellastella, giunto a noi nelle attuali forme barocche dovute, ancora una volta, al Vaccarini. La fondazione della cattedrale si deve a Ruggero il Normanno e risale, quindi, all'XI sec. Di quella costruzione sono rimaste alcune tracce visibili, all'esterno, nelle tre absidi, decorate con archi ciechi ogivali, in alcune colonne della facciata e, all'interno, negli archi che ornano le cappelle del Crocifisso e dell'Immacolata. La Porta Maggiore, duecentesca, resistette al terremoto ma, nel 1763, fu collocata nella facciata della chiesetta del Santo Carcere. E' antecedente al terremoto ( 1577) la Porta Nordstella, a lungo attribuita al Gagini ma, in realtà, opera del Mazzola. La facciata è settecentesca, caratterizzata da due ordini sovrapposti di colonne; quelle inferiori provengono dall'Odeon e dal Circo romano. L'interno è a tre navate su pilastri, con cupola e transetto a tre absidi. Quest'area è particolarmente interessante in quanto, dopo i restauri del 1958, è stata riportata alla luce la struttura normanna con blocchi squadrati di pietra lavica. Al secondo pilastro destro si trova la tomba di Vincenzo Bellini e, in fondo alla navata, attraverso un bel portale del Mazzola (1545), la cappella della Madonna. La struttura è normanna, sull'altare si trova una statua cinquecentesca della Madonna e alle pareti due sarcofagi: quello più grande è romano, del III sec. e conteneva le spoglie di re e principi aragonesi; l'altro è medievale e conteneva la salma di Costanza d'Aragona. Nell'abside destra si trova la cappella di Sant'Agatastellastella, preceduta da una pregevole cancellata in ferro battuto. La cappella custodisce le reliquie della patrona della città con un prezioso busto d'argento ricoperto di gioielli (il tesoro è visibile solo durante la festa, dal 3 al 5 febbraio). Sono opere di Antonello Freri ('500) il trittico marmoreo dell'altare, il portale a sinistra e il sepolcro del vicerè Ferdinando d'Acuña. Il presbiterio ospita un bel coro ligneo intagliato da Scipione di Guido con storie di Sant'Agata (1588); in fondo al transetto sinistro un altro portale del Mazzola porta alla cappella del Crocifisso , con elementi normanni, contenente sculture e reliquiari settecenteschi; nella sagrestia è l'interessante affresco del Platania (o del Mignemi) raffigurante Catania durante l'eruzione del 1669. Da ricordare, infine, che la cattedrale sorge sulle romane Terme Achilliane.
Continua...
 
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