Nella sua pesca non c’era bramosia, avidità’; a lui non interessava riempire il cestino di "medagliette", di piccoli e banali pesciolini d’acquario; ciò’ che lui cercava era la sfida con i Signori del mare, quei pesci capaci di farti venire il batticuore, di farti sembrare inerme di fronte alla loro potenza.-

Le sue canne erano strumenti di ricerca, prolungamento ideale delle sue braccia, delle sue mani, con le quali cercava nell’acqua quei muscoli pulsanti, quell’argento saettante, capaci di svuotarti mezzo mulinello prima di farti capire cosa accadesse.-

Le onde, il vento, il tramonto e la notte, come cornici preziose che contengono quadri inestimabili, erano un complemento indispensabile a creare il presupposto dello spirito della sua pesca.-

SURF CASTING…! Che emozione questo nome! Lanciare nell’onda, entrare nel mare, sentire il vento e la salsedine sul viso, aspirare l’odore della sabbia umida, respirare il salino, toccare le canne e…sentirle vive, vibranti antenne sintonizzate nel mare, pronte a percepire ogni segnale proveniente dall’incognito liquido.-

Questo amico parlo’ con altri delle sue sensazioni, e immediatamente la curiosità’ dilago’ come un fuoco spinto dal vento; la passione per questa pesca fece le sue "vittime": chi ne fu’ rapito, come disse qualcuno, non torno’ mai più’, travolto dal turbine di suggestioni che il Surf Casting dona a chi parla la sua lingua.-

Questo amico, insieme ad altri fedeli compagni di "avventura", imparo’ a lanciare, sempre più lontano, sempre più forte, cerco’ la distanza, quella in cui "The Big One", la grande preda, pascola indisturbata; comincio’ a trovarla, e la lotta si fece ancora più degna del rispetto che il mare merita, alla pari, sportivamente.-

Ma imparo’ anche a gustare la distanza pura, quella fuori dall’acqua, solo apparentemente fine a se stessa; penso’ a nuove canne, più agili, nervose, potenti, a mulinelli più veloci, più efficienti, e con volontà e passione sfondo’ il muro dello spazio, divento’ padrone dei suoi gesti, finalmente libero da vincoli fittizi, signore della spiaggia e della lunga gittata, in simbiosi con ciò che lo circondava…LONG CASTING…! Anche qui, che emozione!, vedere quel piombo sparire nel cielo, sentire il mulinello impazzire di giri e liberarsi in un attimo di tutto il filo…-

Ma, come in tutte le cose, c’era anche chi, non riuscendo (o neanche provando) a pescare come lui, inizio’ a parlare male, dicendo che, in fondo, non valeva la pena di "patire" per pochi (ma grandi!) pesci… meglio molti, anche se "un pochino più piccoli!"; meglio pescare di giorno, quando c’è luce, meglio in estate, quando non fa freddo, meglio vicino alla macchina, così non si fatica a camminare, meglio …meglio cambiare nome a questa pesca.-

Oramai questo amico, ed i suoi fedeli compagni, fanno parte di una Elite, di una Aristocrazia, e come tale composta da esseri capaci, con volontà, spirito, sensibilità, persone che, guardando attraverso una finestra, riescono a vedere il panorama al di la’ di essa, e non solamente il vetro sporco; persone a cui basta uno sguardo, verso il mare, per capire ciò che accadrà.-

Il piombo di questo amico viaggia alto e veloce, verso cieli limpidi e luminosi, spinto dalla passione per questo sport, per il mare, per la pesca…La PASSIONE, sempre lei, che muove tutto.-

Chi e’ questo amico? Dove vive? Come si chiama?

E’ in ognuno di noi, forse un po’ sopito, dormiente, come brace sotto la cenere, ma comunque vivo; deve solo svegliarsi, guardarsi dentro e capire che anche lui può, senza scendere a compromessi con nessuno, guardare in faccia LA DIFFICOLTA’, senza alcun timore, e, se il caso lo richiede, sputargli in un occhio.-