Ivana e l'Arte

Roma, Giugno 2000

Ivana Rossi è nata a Pontinia - Latina, circa 90 Km a sud di Roma - nell'Aprile del 1959, ma risiede nella capitale italiana ormai da circa 20 anni. Fin dalla sua infanzia si è sentita attratta da ogni tipo di arte, e in particolar modo dalla pittura, ma purtroppo ha sempre dovuto provvedere in modo autonomo alla sua formazione culturale non avendo mai avuto l'opportunità di frequentare veri corsi d'arte (tant'è che ha studiato ragioneria). E' stato quindi questo il motivo che l'ha spinta a studiare i capolavori dei grandi maestri del passato: apprendere le tecniche e gli stili di disegno e pittura impiegati in tali opere in modo da sovrintendere alla propria crescita artistica. Tutta la sua formazione è stata perciò acquisita studiando su vari manuali di pittura, ed è questa la ragione che l'ha indotta oggi a ritenere che i suoi veri insegnanti siano stati, sebbene indirettamente, i grandi artisti del passato, specialmente quelli del Rinascimento Italiano. L'amore che ha sempre provato verso le loro opere l'ha ormai convinta che sia stato quello il vero fattore che ha reso determinante la sua crescita professionale, crescita che comunque continua tutt'oggi e che ha come obiettivo il raggiungimento di quello che vogliamo sarà in futuro il suo 'stile definitivo'.
E tutto il lavoro compiuto negli ultimi quattro anni (1996-2000) è espressione di questa crescita, un periodo in cui l'artista ha forse dato, e sta tutt'ora dando, il suo massimo omaggio alla pittura rinascimentale alla quale ha infatti dedicato quasi tutte le sue realizzazioni.

In quello che potremo definire il suo primo periodo di attività (1970-1980) Ivana Rossi ha iniziato con la tecnica del ritratto, facendo uso sia di soggetti presi 'dal vivo' che da fotografie di riviste: abbiamo alcuni ritratti di bambini e anche quello interessante del muso di un cavallo, realizzati sia a pastello che in bianco e nero o in sanguigna, più diversi schizzi per studi di anatomia del corpo umano, principalmente mani e piedi.

Possiamo poi parlare di un secondo periodo, iniziato nel 1992 (l'intervallo temporale tra i due è stato causato dai suoi problemi di salute) in cui l'artista ha ripreso l'attività decidendo di affrontare in modo deciso la tecnica del bianco e nero, dato che è sempre stata attratta dalla possibilità di rendere su un foglio di carta tutte le meraviglie dei giochi di luci ed ombre proprie delle statue di marmo. In questo senso il suo primo lavoro è allora il volto della Vergine della statua della Pietà di Michelangelo, una scelta questa fortemente desiderata dall'artista per l'infinita dolcezza che indubbiamente traspare dal viso di Maria. E osservando il risultato finale vediamo come la rappresentazione del marmo della statua sembra quasi voler uscire dal foglio di carta, per entrare così nel nostro mondo.
L'eccellente risultato ottenuto ha inoltre riempito l'artista di desiderio nella continuazione di opere similari ma nuovi problemi di salute l'hanno costretta ad interrompere ancora la sua attività per qualche altro anno, precisamente fino al 1997. In questo frattempo è maturata la decisione di approntare nuove variazioni al suo 'gusto artistico', più precisamente di riprovare l'approccio con la matita sanguigna, come già sperimentato anni prima: è allora il momento di estrarre dal capolavoro di Leonardo da Vinci, l'Annunciazione, il volto della Madonna. Ancora la Vergine, dunque, e due sommi maestri a confronto: la dolcezza che traspare dal viso marmoreo nel primo, il senso quasi di incredulità e di consapevolezza allo stesso tempo nel secondo. E anche quest'ultimo è reso dall'artista, sebbene in sanguigna, con la necessaria dovizia e il rispetto che si conviene ad un'opera di tale importanza!
A questo punto l'artista è preso dal desiderio di cimentarsi con nuove alternative e decide così di fermare per un pò l'attività ritrattistica per affrontare invece lo studio del paesaggio a colori. Abbiamo quindi due nuove opere, la Monument Valley (Utah-USA) e Mont St. Michel (Normandia), ambedue rappresentazioni di tramonti il primo con il sole alle spalle dell'osservatore, il secondo con il sole davanti: stavolta abbiamo due lavori inediti, ricavati semplicemente da fotografie su riviste, non copie di disegni già realizzati da qualcun'altro.
E dopo aver dimostrato a se stessa le sue capacità nella riproduzione dei paesaggi è il momento di tornare nuovamente a quello che è ancora il suo primo amore, il ritratto in bianco e nero. E per aumentare il livello di difficoltà quale opera è allora più indicata se non quella che può essere a ragione ritenuta il ritratto più importante e più bello del mondo intero, ovvero il conturbante sorriso della Gioconda di Leonardo! Certo è che una Monna Lisa in bianco e nero è senza dubbio un'opera un pochino fuori dall'usuale: Ivana elimina lo sfondo in modo da enfatizzare innanzi tutto il mezzo busto della dama, ma poi quello sguardo che ci segue ovunque, accompagnato da quell'ambiguo sorriso che ha fatto discutere per secoli centinaia di studiosi, la fanno senz'altro da padrone.
I risultati fin qui ottenuti riempiono giustamente di entusiasmo l'artista: è giunto quindi il momento di dar luogo alla riproduzione una nuova statua e la scelta è stavolta rivolta all'altro grande capolavoro di Michelangelo, il David. Nell'animo di Ivana continua quindi il duello simbolico tra questi grandi due maestri.
David è importante per la formazione artistica di Ivana Rossi in quanto le permette di analizzare la struttura del corpo umano quasi nella sua interezza, un ottimo 'esercizio' (come lei ama continuare a definire) il cui completamento la rende così soddisfatta da da ritenere di aver ormai completato a dovere questa fase della sua carriera artistica.

E' infatti arrivato il momento di cambiare genere, mettere da parte il ritratto chiaro-scuro che ha, come visto, caratterizzato fino adesso quasi tutte le sue opere, e passare finalmente al ritratto a colori! Siamo alla fine del 1998 e inizia quindi quello che potremmo definire il terzo periodo della carriera artistica di Ivana. E' giunto quindi il momento della Nascita di Venere di Sandro Botticelli, un ottimo studio, realizzato con carboncini colorati, delle fattezze femminili, sebbene tale opera porti con se anche chiari riferimenti ai canoni di bellezza in vigore all'epoca del grande pittore.
Questo disegno è poi seguito da altre due nuove copie di Leonardo. E attenzione perchè la prima di esse è adesso nuovamente la riproduzione della Gioconda: ma si tratta stavolta di una Gioconda a colori, riprodotta fedelmente e con tutto lo sfondo, tramite l'impiego dei carboncini, con la stessa bellezza e gli stessi valori insiti nello sguardo e nel sorriso che sappiamo contraddistinguere l'opera originale.
La Gioconda è seguita poi come detto dall'altra grande opera di Leonardo, Cecilia Gallerani, La Dama con l'Ermellino. E a questa, ad un ritmo certamente non consono all'artista, fa seguito quasi subito un altro capolavoro, stavolta del Bronzino, Maria de' Medici.
Abbiamo poi un'altro lavoro in chiaro-scuro (perchè no), si tratta di un ritratto della sua amica Luisa nel giorno del suo matrimonio, e poi quello a colori di una bambina che colpisce Ivana per la sua dolcezza e semplicità.
Ed è arrivato adesso il momento di passare all'olio.

Ci piace chiamare questo momento, 'la quarta fase' della carriera di Ivana Rossi. Al momento di redigere queste note due dipinti ad olio sono già stai realizzati, "Il Ragazzo con Canestro di Frutta" di Caravaggio e il ritratto di "Beatrice Cenci" di Guido Reni. Per il primo di questi sono occorsi circa sei mesi per il suo completamento in quanto l'impiego di colori ad olio miscelabili in acqua sembra essere essere stato piuttosto complicato da trattare, tant'è che per il secondo sono stati subito sostituiti con dei reali colori ad olio.

Come già accennato in precedenza Ivana Rossi ha sempre sofferto di seri problemi di salute legati alla sua schiena, che ne hanno di fatto limitato la possibile attività e le hanno impedito di seguire seriamente dei versi corsi di pittura. E' questa anche la ragione per cui lei non può dedicare più di qualche ora a settimana (quando può) per quello che non considera un vero lavoro ma piuttosto un 'piacere dello spirito'. E ogni opera da lei completata la riempie di soddisfazione e le fa dimenticare, anche se per poco tempo, i suoi problemi di salute.
Sappiamo che in futuro continuerà senz'altro con le copie dei grandi classici del passato ma è comunque sua intenzione arrivare ad aumentare sempre più la sua produzione di opere inedite. Grazie alla moderna tecnologia queste possono oggi essere osservate su questo sito web, e il desiderio è che tale sito continui a crescere continuamente, arricchendosi in futuro sempre più di nuove opere.

(La redazione del testo è a cura dell'Ing. A. Minissale)

Ivana è anche su:

agli indirizzi:

http://www.italianart.co.uk/IvanaRossi/ivanarossi.htm

http://www.lovesart.com/rossi.htm

   

Siti e Mirror di "Ivana e l'Arte":

http://web.tiscalinet.it/spazioivana

http://spazioivana.web.com