Alcune note sul progetto ambientale

L'espressione progetto ambientale viene associata ad una forma di azione di una comunità che costituisce il proprio ambiente di vita attraverso processi ai quali il pianificatore partecipa contribuendo, con il suo sapere specifico e la sua intenzionalità etica, a stimolare una presa di coscienza collettiva delle dominanti ambientali che presiedono alla formazione dell'insediamento e a favorire la condivisione di esiti coerenti sull'organizzazione dello spazio insediativo.

Il termine ambientale assume qui un significato complessivo nel senso che i processi e gli esiti vengono interpretati assumendo come riferimento non il solo ambiente fisico, ma le storie salienti, il racconto dei luoghi, come sfondo condiviso da cui emergono le azioni per la formazione di un ambiente propizio alla vita organizzata.

A sua volta, il termine progetto contempla una visione non formalistica che si costituisce attraverso requisiti non più settoriali, ma che investono l'ambiente complessivo e richiedono per l'organizzazione dello spazio una densa articolazione di relazioni tra sistema ambientale, elaborazione progettuale e azione urbanistica. L'orientamento progettuale è perciò caratterizzato dalla ricerca della coerenza degli interventi all'interno di forme di piano non risolutive, ma comprendenti il tempo dilatato dei valori di un ambiente dotato di propria identità, che è possibile portare alla luce come esiti condivisi di processi comunitari. Muovendo da una concezione risolutiva verso una concezione più complessa dell'orientamento progettuale che contempla funzioni interpretative e conoscitive proprie di un ambiente specifico, l'azione urbanistica, costruendosi su forme argomentative legate alla sua costituzione "ambientale", viene legittimata in quanto parte integrante della vita di una comunità insediata.

Il progetto superando una concezione risolutiva a favore di una dialogica, si fonda su ipotesi di soluzione legate alla gestione di processi significativi, crea nuove forme di contrattualità, di interazione innescando processi autopoietici, autorganizzativi.

Ugualmente il concetto di strategia, intesa come regolazione dello sviluppo preesistente, diventa ora nel nuovo panorama urbano, in cui cade l’organizzazione predeterminata di tipo gerarchico, una strategia di cooperazione e competizione nel paradigma reticolare, per ridurre il più possibile a poche situazioni localizzate campi problematici di dipendenza totale.

La dimensione locale, privilegiata dal progetto ambientale segnala una disponibilità dei contesti a promuovere attività basate sulla valorizzazione delle risorse e dei saperi locali. Il sapere tecnico della civiltà dell'artificializzazione del territorio ha atrofizzato e distrutto la sapienza ambientale. Dilatare il territorio dell'abitare, come primo atto di rinascita di un luogo, è un atto conoscitivo; il recupero di sapienza ambientale ricostruisce gli abitanti, è alla base dell'innovazione culturale, produttiva, tecnologica.

Questo implica un orientamento della ricerca che si contraddistingue perciò per la forte tendenza a superare le modalità proprie del ragionamento "concentrato", localizzato in un unico sistema autosufficiente che è quello della articolazione e partizione disciplinare, e la rinuncia ad una concezione risolutiva delle tecniche,  tipica della tradizione della storia della tecnica di matrice ingegneristica, caratterizzata dalla propensione a privilegiare le condizioni di un approccio settoriale e non relazionale.

La prima "missione formativa" del progetto dovrebbe dunque essere quella di  dialogare con gli altri, di imparare a "pensare altrimenti" per rigenerare le tecniche, e comunicare con gli uomini attraverso queste ultime, per rapportarsi al senso comune, che non è altro che la storia personale e sociale degli uomini che abitano un territorio, e che tuttavia produce un mutamento ontologico del progetto dello spazio insediativo, in quanto lo proietta in uno sfondo che dipende dal rapporto tra credenze, stati mentali, aspettative, aspirazioni, desideri e mondi percettivi dei soggetti individuali e collettivi.

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