MONCALIERI

 
 
Non parliamo del Calpice, ma del castello della Rotta, a pochi chilometri da Moncalieri, nei pressi del torrente Banna.
Era un’edificio appartenuto ai Templari e collegato con la casaforte della Gorra, detta anche “Zucchea”. Anche il castello di Rivera è collegato con i due manieri.
Le tre costruzioni sono a vista uno dall’altro e, nel 1880, i signori Bauducco e Ravera esplorarono i tunnel, dopo essersi impossessati di una mappa.
Da una lettera di Bauducco allo zio emerse quanto segue: discesa la scala che conduce al sotterraneo, che passava sotto al fossato, dopo aver aperto una porta che sembra quella di una normale cantina. Il corridoio è tutto in muratura con volta a botte e pavimento in terra battuta, largo da permettere il passaggio di due persone. Alzando il braccio si tocca la volta, l’aria è satura di umidità con odore di muffa tipico dei luoghi chiusi. Il sotterraneo ha una leggera pendenza.
Dopo 500 metri e per un tratto di 50 i muri sono a risega con rientranze che indeboliscono le pareti.
In quei pressi fu scoperto un altarino con sopra una tavola in legno raffigurante la Madonna della Spina (Tanto cara ai Templari). Nel disegno si legge “Ego Sum, Lux Mundi Via Veritas Ed Vita”.
Infissi sul muro due candelabri in ferro ed una data, 1307. In qualche punto, secondo la mappa, il tunnel deviava a gomito per raggiungere una scala che portava all’interno della torre e all’interno nell’edificio principale. Poco oltre doveva raggiungere il castello di Rivera.
Non raggiunsero la scala perchè un muro li sbarrò. Tornando indietro notarono un’apertura, in parte murata che prima non videro. Permetteva il passaggio di una sola persona. Raggiunsero un tunnel dalle dimensioni identiche al principale, ma di muratura molto più antica. Dopo circa 300 metri il suolo era di fango molto denso. Raggiunsero una grotta naturale colma di stalattiti bianche e, dove il tunnel avrebbe continuato dritto, il passaggio era o franato o murato. Tornarono indietro.
Si parlava di un tesoro, due forse, cercato e mai trovato. Circa cento anni fa però, durante dei lavori, due fratelli, muratori, abbatterono un muro, trovarono qualche cosa, abbandonarono la loro attività ed acquistarono un appezzamento nei pressi di Poirino, costruirono una cascina...

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