f.a.q. del
1999-2000 Quante volte, quando eravamo alle
prime armi con l'apicoltura e magari non avevamo un amico che ci
potesse consigliare, avremmo voluto porre delle domande a qualche
anziano apicoltore, o scambiarci delle esperienze?? Alcuni
apicoltori,hanno gentilmente accettato di rispondere alle Vs.
domande e scambiare le loro esperienze
. Inviateci un E-mail con oggetto " f.a.q."
aaab.it@tiscali.it
Volete ribattere su una risposta data o ampliarla ???
Inviateci un E-mail specificando la data della
domanda. |
- 28/12/00 Chiede Alessandro:come procedere alla marcatura della
regina, in che periodo e come farlo.
Risponde Paolo: la marcatura
delle regine può essere fatta in ogni momento, purché le api non siano
in glomere e la temperatura permetta alla pittura di essiccarsi
facilmente. Si deve cercare la regina, dunque la cosa é più facile
all'inizio della primavera o in autunno (le famiglie sono meno
popolose), si prende la regina delicatamente per il torace, tra il
pollice e l'indice (non si possono usare i guanti per ovvi motivi) e la
si marca sul torace, con un pennellino o uno stecchino, facendo
attenzione a non imbrattare le ali o la testa. Vi sono anche dei ferma
regina, che permettono di bloccare la regina sul favo per marcarla. Sono
in vendita dei kit per la marcatura , anche se alcuni apicoltori
preferiscono preparare le pittura, con basi all'anilina. Fai prima delle
prove su alcuni fuchi.
- 07/12/00 Chiede Raffaele: se ci sono tarme nel nido come posso
essere sicuro che le api ne controllino sviluppo? Come posso capire se
il miele é fermentato?
Risponde Giovanni: una famiglia sana e
sufficientemente forte, si difende senza problemi dalla tarma della
cera. Invasioni importanti di tarma sono segno evidente di debolezza o
morte della famiglia (cosa differente per i telai immagazzinati in
questo caso ai fatto bene ad usare il B401). Il miele fermentato aumenta
di volume a causa della creazione di CO2 e alcole. Si separa in due fasi
una liquida l'altra pastosa, ha un odore di spirito e malto fermentato,
il gusto può diventare piccante-alcolico. Rimane comunque commestibile,
vendibile come miele per pasticceria
- 30/11/00 Chiede Carlo: desidererei sapere la differenza tra il miele
d' ape ed il miele di vespa.
Risponde Alberto: le sole proteine che
le api importano nel nido, é il polline dei fiori. La a vespe
(vespa comune, vespa cartaria, vespa crabo) é onnivora, si nutre e
conserva proteine animali. Dunque , il pochissimo "miele" che
raccoglie può essere di nettare, ma anche di succhi tratti da sostanze e
residui animali.
- 22/11/00 Chiede Enrico:Un prodotto composto da: 55% miele che
acquisterei..,40% foglia di pianta che produco, 5% acquavite o
conservante naturale, come è classificabile? Quali adempimenti per
poterlo produrre e commerciare? Risponde Jean-Luc: Primo problema il
miele e l'alcol non sono prodotti dalla tua azienda, dunque non puoi
cederli come agricoltore ma devi avere una licenza di commercio, anche
perché, non rientra nella tabella A parte I IVA. Inoltre
l'utilizzo di addizioni alcoliche rende necessaria la licenza UTIF (come
per la propoli in soluzione alcolica). Bisogna vedere se queste erbe
rientrano tra quelle presenti nella lista della farmacopea, dunque se
contengono principi attivi, devono essere prodotte e vendute alla stessa
stregua di preparati erboristici attivi (licenze di produzione e
commercio prodotti erboristici, anche Min.Sanità se del
caso).Questa é la mia opinione.
- 16/11/2000 Chiede Tommaso: c'è una legislazione per i mieli
aromatizzati "aromel" (aggiunta di oli essenziali)?
Risponde
Jean-Luc: Il regolamento CEE 1360/78, definisce miele " il prodotto
alimentare che le api domestiche producono dal nettare dei fiori o dalle
secrezioni provenienti da parte vive di piante. Tale deve essere senza
aggiunte, né sottrazioni. Non sono a conoscenza di normativa sul
miele aromatizzato (aromel). Normative similari, applicabili per
analogia, possono trovarsi per altri prodotti alimentari. In questi casi
analoghi non si potrebbe, per chiarezza, chiamare il prodotto
semplicemente "MIELE", ma dovrebbe essere, per prudenza, chiaramente
indicato che trattasi di alimento a base di miele aromatizzato con oli
essenziali. Vedi anche il miele nocciolato.Questa é la mia
opinione.
- 25/10/10 Chiede Morando: Vorrei informazioni riguardo a
Miele al tartufo.
Risponde Jean-Luc: il miele aromatizzato al tartufo
viene preparato mischiando estratto liquido di tartufo ( o aromatizzato
al tartufo o al sentore di tartufo, dipende se gli aromi sono naturali o
artificiali). Per la cronaca, all'ultima mostra del tartufo di
Asti, é stata negata l'esposizione a tutti i prodotti aromatizzati al
tartufo ( a causa del rischio di contraffazione con sostanze
artificiali). Questo prodotto esula dai prodotti agricoli dalla tabella
A parte I IVA
- 16/10/00 Chiede Riccardo:mi piacerebbe produrre un liquore con miele
e grappa di vinacce.
Risponde Jean-Luc: per preparare un liquore a
base alcolica + miele basta prendere una buona acquavite o alcol
alimentare diluito a 40 gradi (é meglio della grappa perché meno intenso
e permette al miele di sprigionare il suo aroma). Aggiungete miele a
vostro piacimento (meglio un miele dal gusto intenso, tipo melata).
Lasciate riposare almeno un mesetto e filtrate se necessario. Altra cosa
é l'estrarre alcool dall'idromele, la distillazione deve essere
autorizzata dall'UTIF e comunque il prodotto sarebbe molto costoso.
- 07/10/00 Chiede Fiordiviola: sareste così gentili da inviarmi la
ricetta per fare l'aceto di miele? E' possibile aggiungere della frutta
nella fermentazione? Mi sapreste elencare le proprietà dell'aceto di
miele?
Risponde Jean-Luc:Potrà trovare la ricetta dell'aceto di
miele nella nostra pagina "Ricettine ricettone" rubrica "Tecnica
apistica" Per aromatizzare l'aceto vi sono due vie, o aromatizza
l'idromele o aromatizza l'aceto stesso. I batteri che provocano
l'acetificazione (aceto di vino, di mele o di miele) sono sempre gli
stessi, cambia la base acetificata che può dare un prodotto con ph più
elevato (aceto di vino) o meno elevato (aceto di mele e di miele).
- 05/10/00 Chiede Sandro: ci venderebbero delle arnie in cu ci
sono state delle api morte di Varroa. Come pulirle?
Risponde Paolo:
nessuno può darti la certezza che queste arnie siano morte a causa della
varroa. Per prudenza é bene trattarle come fosse Peste americana. Ti
consiglio (interno et esterno) un lavaggio con acqua e soda bollente,
per sgrassare e togliere l'eventuale propoli, una disinfezione con fuoco
usando una fiamma blu (tipo gas propano), eventualmente un' ulteriore
disinfezione con formalina o bagno di cloro al 45% (metodo consigliato
in Canada)
- .
- 03/10/00 chiede Carlo: mi chiedono miele alla pappa reale,
vorrei sapere come ottenerlo?
Risponde Alberto: la pappa reale
usualmente venduta non é null'altro che miele, usualmente di acacia,
addizionato con pappa reale in una percentuale uguale o superiore al
10%. Infatti la pappa reale pura é acidissima e assai poco gradevole al
palato. Per fare miele alla pappa reale basta ridurre la dose di questa,
per mero esempio all'1%. Ricordiamo però che la pappa reale é
delicata e deve essere conservata in frigo, per un tempo limitato.
- 10/09/00 chiede MAX: gradirei sapere che distanza e' sufficiente per
evitare la fecondazione della regina con un altra razza, disponendo di
una razza divesa di regina che distanza mi basta per evitare che mi si
formino ibridi?
Risponde Giovanni : i fuchi hanno un raggio d'azione
che può arrivare anche a 5 Km.. Si assembrano in aree definite ove le
regine si recano per la fecondazione. L'ideale, per ottenere una
fecondazione pura (ciò della stessa razza della regina), é di saturare
l'area di fuchi della razza desiderata e porre l'apiario a una distanza
di almeno 5 Km. da altri di razza diversa (sperando che non ci siano
sciami naturali presenti nella zona).
- 28/08/00 chiede Marco: quale sia il momento più idoneo per
colonizzare le nuove arnie con la tecnica del travaso. inoltre mi
domando come sia opportuno posizionare le arnie?
Risponde Alberto:
nel nostro sito abbiamo già risposto a tali quesiti. Il popolamento di
arnie può andare dalla primavera ad agosto, dipende dai climi e dalle
possibilità nettarifere della zona. Lo scopo, del primo anno di vita
della famiglia, é di superare l'inverno, dunque avere sufficienti
scorte. In agosto si effettuano ancora sciami artificiali con regine
feconde, ma devono essere seguiti per il loro buon invernamento. Mentre
in primavera, le sciamature naturali offrono un facile metodo di
popolamento e la stagione propizia offre ampi raccolti.
Localizzando l'apiario bisogna tener conto che le api hanno un raggio
d'azione ottimale di circa 1 Km. ma si spostano anche oltre. Un
luogo tranquillo, con fioriture, senza ristagni di umidità ma con acqua
pulita disponibile andrà benissimo. Tenete conto che la possibilità di
raggiungerlo con un veicolo vi faciliterà tutte le operazioni di carico
e scarico.
- 01/08/00 chiede Raimondo: perché non create un calendario
anche per i climi continentali? Essendo un principiante mi
conviene smielare ad Agosto, oppure posso smielare anche a
Settembre.
Risponde Paolo: questo calendario é puramente indicativo e
dovrebbe essere adattato alle singole regioni (anticipando per il
meridione e posticipando per il settentrione e zone interne). Inoltre
ogni zona ha un suo microclima, dunque l'apicoltore deve saper adeguarsi
di conseguenza . Per la smelatura, é consigliabile farla presto (quando
almeno i 3/4 della superfice del favo é opercolata), a causa di
mieli che cristallizzano repentinamente, inoltre il caldo favorisce la
centrifugazione, poiché il miele é meno viscoso.
- 28/07/00 Chiede Marco: ho due famiglie che apparentemente sembrano
forti uguali; la prima famiglia ha prodotto un melario di acacia e uno
di millefiori. La famiglia accanto non è ancora andata a melario, tutto
ciò che ho notato è una sorta di intasamento del nido circa 3 telai per
lato di miele rose di covata sono piccole nonostante importi
polline. Risponde Giovanni: forse la tua arnia ha il nido intasato da
miele e polline, dunque la regina non riesce ad avere spazio per la
covata. Prova a dare favi costruiti, uno alla volta, nel centro e
guarda se la regina Vi deposita covata.
- 27-7-2000 Marco chiede: è possibile avere delle informazioni sul
rotenone: che tipo di prodotto è?
Risponde Paolo: il rotenone e un
principio attivo estratto dalle radici di una leguminosa tropicale
(Derris ellipt. o altre varietà), é un insetticida, non selettivo,
utilizzato e commercializzato per la lotta agli afidi, cavolaia,
dorifera, etc.. La sua azione é superiore a quella dei piretroidi, con
cui può essere combinata. Questo principio attivo, a mia conoscenza, non
ha ottenuto la relativa autorizzazione sanitaria, per uso apistico,
anche se in Francia é utilizzato dagli apicoltori. Porrei estrema
attenzione all'uso di questo prodotto, poiché é nocivo agli insetti
pronubi ( anche il piretro lo é, tutto dipende dal dosaggio ) e può far
insorgere ceppi di varroa resistenti al prodotto, qualora utilizzato
dissennatamente.
- 26/07/00 Chiede Roberto: come posso fare per far ripulire i melari,
li devo rimettere sopra le arnie oppure li posso
mettere distanti
dall'apiario in modo che tutte le api possono ripulirli , non ci sono
pericoli di saccheggio? Risponde Alberto: personalmente installo
nuovamente i melari vuoti, verso sera, per evitare saccheggi. Lasciare i
melari incustoditi, oltre al rischio di saccheggi, può attirare vespe e
calabroni.
- 18/07/00 Chiede Luciano: mi interessa anche la ricetta per la
propoli in soluzione alcoolica per adulti e quella in soluzione
idromiele per i piu piccoli.
Risponde Jean-Luc: vedi la
Rubrica Ricettine e RICETTONE con i prodotti delle Nostre
API.
- 11/07/00 Chiede Max: Qual' è il modo più pratico per tenere in
magazzino i favi del melario evitando che vengano attaccati dalle tarme?
L'acido acetico (se utile) come può essere applicato? E' conveniente
conservare in magazzino dei favi da nido contenenti scorte di miele e
polline per l' inverno? In tal caso, come posso conservarli? Ho notato
che l' uso degli apiscampo non comporta l' abbandono totale delle api
dal melario. Avete consigli per ottenere una maggior efficacia degli
apiscampo?
Risponde Giovanni: non conosco metodi di conservazione
tramite l'acido acetico. Attualmente l'uso di questo acido é testato
negli USA contro la varroa. Per conservare i favi che hanno contenuto
solo miele, basta impilarli e metterli in un luogo fresco, ben aerato e
luminoso (all'aperto e sollevati da terra é l'ideale, anche sopra le
arnie), le tarme odiano la luce le correnti d'aria e il freddo. Per gli
altri casi puoi usare l'anidride solforosa (anche in bomboletta spray) o
il batterio Thuringiensis, che uccide le larve. Puoi conservare favi di
miele opercolato (in molti casi cristallizzerà), mentre il polline
tende ad ammuffire e fermentare, in Australia mettono il polline o i
telai nello zucchero semolato. L'apiscampo non elimina il 100% delle
api, puo agevolare l'uscita dal melario con qualche sbuffo di fumo
(quando l'installi), il resto delle api andrà spazzolato via.
- 08/07/00 Chiede Roberto: Volevo sapere quali sono le condizioni
limite (temperatura °C) per il trasferimento dell' apiario? La località
del trasferimento dista circa 2,5 Km in linea d 'aria.Come mi devo
comportare visto la mia vicinanza? Trovo un posto provvisorio più
lontano di 3 Km? Quanto tempo devo lasciarle nel posto provvisorio prima
di portarle al posto
definitivo?
Risponde Paolo: Per muovere le arnie sono sempre preferibili le ore più
fresche dell'alba e del tramonto. Attualmente le arnie con fondo mobile
permettono una buona ventilazione, anche con la porticina chiusa. Non é
solo la temperatura esterna che può dare problemi, quanto l'aerazione e
la capacità delle api di mantenere una buona temperatura interna,
tenendo conto che al di sopra dei 40° la cera rammollisce. Il
metodo del trasferimento in due fasi può essere fatto nel giro di pochi
giorni. Se invece hai a disposizione un luogo fresco, magari all'oscuro,
puoi lasciare le tue api rinchiuse per 1 giorno. Le piazzerai e
riaprirai il giorno seguente, senza grossi problemi di ritorno al
precedente luogo di dimora.
- 01/07/00 Chiede Rai: ci sono da cambiare altri 5 favi. Come
procedere visto che tutti sono propolizzati. Vorrei chiedere come si usa
la forchetta per disopercolare. Le costruzioni non regolari delle api
(quali favi sotto il coprifavo ecc ecc) vanno rimosse sempre oppure le
si lascia stare sino alla smielatura? dopo quanti anni si cambia un
favo? Risponde Alberto: togli il primo telaino di riva (destro o
sinistro se sei mancino), poi devi staccare tutti i tre lati del telaino
seguente , a destra a sinistra e sotto, con la punta della leva
(allontana le api con il fumo). Sollevalo staccando le orecchiette. La
forchetta serve solo per lacerare gli opercoli ( a freddo), se il miele
é liquido lo smelatore farà il resto. Le formazioni di cera anomale
(brace comb) é meglio eliminarle, ostacolano solo le operazioni. I
favi vanno cambiati quando divengono neri, ogni 3-4 anni.
- 16/06/00 Chiede Alessandro: ispezionando l'alveare ho notato nel
favo del melario un buco tra le celle di 15 celle? Nel fondo di un favo
del melario ho notato macchiette di colore arancione, cosa
sono? Risponde Paolo: Alcune volte le api, se vi é poco
raccolto possono erodere la cera in prossimità dei fili d'intelaiatura.
Siccome il fenomeno é nel melario, non comporta nessun danno. Si i grani
colorati che trovi può essere polline.
- 14/06/00 Chiede Roberto: ho riscontrato la presenza di varroe,
osservando qualche giovane ape deformata e vedendo il fuggi fuggi della
varroe tra una cella e l'altra con telaio alla mano.Chiedevo consiglio,
visto l' assenza del melario, di come intervenire e di che tipo di
trattamento fare.
Risponde Giovanni: si premette che tutti i
trattamenti estivi sono palliativi, poiché le varroe sono annidate
nell'abbondante covata opercolata, non raggiungibile dai prodotti
usuali. Un vero trattamento di pulizia sarebbe il trattamento termico
dei telai di covata ( a 43 gradi), ma bisogna disporre di una scatola
termica a termostato magnetico, trattando con ossalico o formico le api
adulte. Come palliativi, in questo periodo, potresti usare l'acido
formico ( col metodo ad evaporazione delle spugne imbevute di soluzione
acquosa al 65%), l'api life var, il timolo in polvere (10/15 gr ad arnia
spolverato ogni settimana per 4 settimane), l'acido lattico od ossalico.
Potresti anche confinare la regina e dopo 3 settimane, a
sfarfallamento avvenuto di tutta la covata, distruggere il favo dove ai
confinato la regina ( bisogna sempre trattare le api adulte come sopra
). Efficace, ma solo di supporto, il trattamento FGMO con olio di
vasellina spalmato sul bordo superiore dei telaini e sul
coprifavo, ripetuto ogni settimana per alcune settimane (almeno 4).
- 12/06/00 Chiede Fabrizio: in uno dei miei tre alveari avevo notato
che, dopo aver messo il mielaro, i telaini non erano stati tirati (cioè
fatte le cellette), mentre nel secondo le cellette del mielaro erano
state fatte.
Risponde Alberto: Così come per i telai da nido anche i
telai del melario, al fine di veder costruito il foglio cereo,
necessitano di un flusso nettarifero (reale o simulato) per poter essere
costruiti. La costruzione dei favi può risultare rallentata, anche dalla
mancanza di api ceraiole (giovani api, mancanza possibile alla ripresa
primaverile o in casi di manipolazione di sciami artificiali
inesatte). In questo particolare caso, essendo i favi da melario,
bisogna vedere se il nido era già pieno e se le api "imbiancavano i
favi", cioé se allungano all'estremo i bordi dei favi esistenti, per
riempirli al massimo. Questo é un segno importante e significativo. In
ultimo per favorire la salita delle api (se vi é flusso nettarifero,
altrimenti non saliranno mai) potresti aggiungere qualche favo già
costruito (2-3 telaini) e non aggiungere subito l'escludiregina, ma solo
una volta che le api occuperanno il melario. Una pagina sarà dedicata
all'argomento nella rubrica "Tecnica Apistica".
- 15/05/00 Chiede Gianfranco: Qual'é il ritmo di crescita di un
nucleo in salute partito da uno sciame artificiale su 5 telaini? Quanti
giorni ci vogliono perché sia costruito un favo su un intero telaino
nuovo? Risponde Paolo: i dettagli sono alquanto approssimati, non
si specifica se il nucleo é con regina, con cella reale o nulla di tutto
ciò, quanti telai di covata ( aperta e chiusa), quante api sui telai e
di che età, scorte di polline e miele, etc..???? Diciamo che in questo
periodo e con tempo buono, un nucleo forte ( con regina) può in
20-30 giorni riempire un'arnia Dadan da 10 tlx e richiedere il
melario. In tutti gli altri casi i tempi sono più lunghi e dipendono
dalle diverse variabili esposte. Una famiglia forte può
trasformare un foglio cereo in favo anche in 2 giorni, dopo deve
riempirlo.
- 09/05/00 Chiede Massimo: Come posso recuperare uno sciame che si è
annidato in un' intercapedine di un muro. Risponde Giovanni: Metodi
possibili: diretto, indiretto, soppressione. Metodo diretto rompi il
muro sottrai i favi con covata e polline affrancandoli con rafia su
telai vuoti, piazzando l'arnia sul posto per recuperare le api ( gran
baillame e rischio di uccidere la regina tagliando i favi e
manipolandoli. Metodo indiretto dal foro di uscita delle api
piazzi un tubo di gomma ( almeno 3 cm di diam.) che entra in un nucleo
(es. dal foro del nutritore) e inserisci due favi di covata aperta e
fogli cerei, le api sono costrette a passare dal nucleo e si
prendendo cura della covata, con un pò di fortuna potrebbe
arrivare anche la regina. Altrimenti poco male dopo qualche tempo se vi
sono molte api nel nucleo, lo stacchi, e dando covata fresca fai erigere
celle reali. Purtroppo (sich) quello nel muro dovrai muralo vivo, oppure
con moltissimo fumo farlo uscire (anche per ore, provocandone una
sciamatura a mò d'incendio nella foresta). Vi sono anche repellenti
chimici, in commercio, che possono far fuoriuscire le api.
- 09/05/00 Chiede Salvatore: Cos'é uno sciame artificiale, come si
mette un nutritore, posso fondere piccoli sciami. Risponde Paolo e
la Redazione: per sciame artificiale s'intende la formazione di
una nuova famiglia tramite unione di favi con covata, riserve e api
provenienti da una o più famiglie. Vedi la nostra rubrica Tecnica
Apistica. Vi sono diversi tipi di nutritori per sciroppo, i più comuni
sono: a tasca piazzabile al posto di un telaio di riva, da tetto
si piazza sul coprifavo tramite un foro in questo, da porticina con una
specie di beccuccio abbeveratoio. Si é consigliabile unire
sciametti, resterà la regina più forte, altrimenti non saranno in grado
di superarel'inverno.
- 03/05/00 Chiede Roberto F: mi è sfuggito uno sciame la famiglia da
dove è uscito si è indebolita parecchio,ora penso di poterlo
riunire o inarniarlo. Ho controllato le altre arnie, ho trovato circa 20
celle reali,eliminandole, ho fatto bene?può influire sulla
famiglia?direi che sono molto forti,ma dopo cosa succederà?
Risponde
Alberto: Non riunirei lo sciame d'origine con la famiglia da cui
proviene. E' sicuramente molto forte e potrebbe risciamare. Ormai é cosa
fatta. Meglio prevenire, vedi SCIAMATURA PREVENZIONE E
CONTROLLO Rinforza l'arnia d'origine con qualche telaio
di covata opercolata delle altre arnie, servirà a far spazio nella
camera di covata e a placare gli ardenti bollori sciamatori ( metti al
loro posto fogli cerei ). Con tutte quelle belle celle reali potresti
fare dei nuclei di fecondazione. Attenzione a quando si tolgono le celle
reali, che siano veramente di sciamatura e non di emergenza o
sostituzione.
- 03/05/00 Chiede Roberto F: calabroni come posso fare
per eliminargli? Non riesco a trovare il loro covo.
Risponde la
Redazione: provi con delle bottiglie di plastica tagliate a metà,
con la parte superiore capovolta a mò d'imbuto, appese e riempite di
acqua e aceto. Replica
l'Apicoltura Riccio :Vi allego alcune foto che dimostrano la
realizzazione del metodo e l'efficacia dello stesso vi prego pubblicarle
sul vostro sito visto che e impossibile inviare allegati sul newsgroup
tin.it.mondo-miele è consigliabile rinnovare la soluzione zuccherina
almeno una volta a settimana per rendere più appetibile la
soluzione e per eliminare l'accumulo di calabroni che ostacolano
l'annegamento dei successivi visitatori. personalmente ho usato la
schiumatura del miele al posto dello zucchero. images/foto1.jpg
images/foto2.jpg
- Chiede Robero V.:Qual'è il periodo più adatto per fare sciami
artificiali, quanti sciami posso formare senza compromettereil
raccolto?E' vero che formare sciami artificiali e un metodo per
prevenire la sciamatura naturale,ci sono altri metodi di prevenzione
alla sciamatura? Quanti telai di covata opercolati e non
necessitano per sciame artificiale? quanti di scorte?E' meglio procurare
le regine già pronte per accelerare la crescita dello sciame o è meglio
far costruire le celle reali dalla covata fresca?
Risponde Paolo:
pubblicheremo una pagina in proposito , vedi anche SCIAMATURA PREVENZIONE E CONTROLLO. La sciamatura artificiale
può servire a prevenire la sciamatura dunque questo é il periodo
migliore. Il numero di telai di covata varia da 2 in sù idem per miele e
polline. L'introduzione di regina già fecondata accelera
enormemente lo sciame artificiale. Sconsigliabile far crescere al nucleo
le proprie celle reali, possono essere di scarsa qualità, meglio usare
un arnia mamma.
- 25/04/00 Chiede Paolo: in che modo e per quanto tempo,una regina
ingabbiata ma non feconda può essere conservata viva. E poi, se una
famiglia orfana accetterebbero una regina ingabbiata ma non
feconda?
Risponde Alberto e la redazione : Una regina vergine ha
sicuramente meno feromoni di una fecondata. personalmente cercherei di
introdurla in gabbietta su un favo di covata, ciò dovrebbe aiutarla
nell'accettazione. Il grosso handicap sono i maggiori tempi per
l'accettazione e il successivo volo di fecondazione ( oltre a quello di
conservazione, hai al max 40/45 giorni per fecondarla), dunque un
rischio di avere regine fucaiole o di scarsa qualità. Vedi Introduzione di Regina in Gabbietta .
Al posto dei nuclei di fecondazione potrai usare uno o due melari
sovrapposti. Vedi anche il magnifico e poco costoso nucleo in cartone
del nostro sponsor Apicoltura Casentinese ( manda loro un Email per
dettagli ).
- 21/04/00 Chiede Roberto: ho formato due nuclei , lasciando 4 telai
di covata e 2 di scorta in entrambe. Ho cambiato la posizione all' arnia
facendo in modo che il nucleo senza regina ricevesse le bottinatrici
.Verificai che la famiglia orfana avesse costruito le celle reali, poi
sfarfallate regolarmente.Nel nucleo orfano non ho trovato covata e
peggio non vedo più ombra di regina vergine. Cosa devo fare?
Risponde
Giovanni: purtroppo il cattivo tempo può aver disperso la regina
vergina durante il volo, ho averne impedito, la fecondazione, Attendi
ancora una settimana per essere sicuro che non vi sia covata, dunque
regina. Se del caso potrai acquistare una regina da inserire ,non vi
sono particolari accorgimenti visto che il nucleo é orfano purché la
regina sia ingabbiata e il foro di passaggio munito di candito (metterai
la gabbietta nel centro tra i listelli de |